19•capitolo -Non so frenare mai un emozione se mi viene-

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Santiago

Come diavolo mi è venuto in mente di ritrovarmi in una situazione simile con Ana.

Non solo, non faccio che pensarci e sto cercando di evitare quella ragazza in tutti i modi, sembra che mi faccia una magia e tutte le volte che fa questi gesti senza senso, io ci casco sempre.

E non so perché.

E questa cosa mi fa impazzire.

La mia ragazza proprio ora che sono al lavoro mi sta chiamando e io mi sento uno schifo.

Trattengo il respiro prima di chiedere al mio capo un attimo per poter rispondere al telefono.

Mi precipito fuori ma quando si tratta di dover far scorrere il dito per rispondere, tentenno e stringo forte le labbra. Poi passo la mano tra i capelli fino ad arrivare al collo e stringerlo.

Devo rispondere.

«Ehi» mi limito a dire tanto mi sento in colpa. Non ho davvero fatto niente e nemmeno capisco perché non mi sono spostato; però è la verità che non l'ho fatto e ho dato ad Ana la vittoria contro di me.

«Ciao, Amore» sento la sua voce e un po' mi rassereno. La verità è che da quando abbiamo fatto pace, non è che ci siamo sentiti chissà quanto, anzi è diventato davvero difficile ritagliarci del tempo; lei è molto presa dallo studio e dal lavoro, e io di giorno studio e di notte lavoro. La nostra storia è tutto tranne che facile.

«Come va?» domando per rompere il ghiaccio.

«Bene. Tu sei a lavoro? Ti ho disturbato?»

«No» scuoto la testa come l'avessi davanti. «Però ho poco tempo. Ti chiamo dopo?» le chiedo. Rimane un attimo in silenzio prima di rispondere.

«No, dopo non posso. Ti ho chiamato adesso proprio perché avevo un attimo. Volevo dirti una cosa...» il cuore mi batte forte, forse perché ultimamente non sono tanto sicuro del nostro rapporto. E ovviamente non per colpa mia, ma del fatto che gli ultimi mesi tra noi sono stati un vero casino.

«È successo qualcosa?» infatti le dico allarmato.

«Oh no» la sento sorridere e mi rassereno per un secondo. Con lei ultimamente è come essere sulle montagne russe. «È che... la prossima settimana se ti va potrei venire da te, a Londra. Che ne pensi?»

Sorrido, un sorriso sincero e che mi fa stare bene per un attimo. Perché ora mi sento tutto tranne che tranquillo.

«Se mi va? Ovvio che mi va» sento il rumore di un messaggio mentre parlo con lei e istintivamente sposto il telefono dell'orecchio per vedere di chi si tratta, visto l'orario. È Ana, quindi mi cambia l'umore, come sempre.

«Okay perfetto...» sento in lontananza dire dalla mia ragazza, quindi riavvicino il telefono all'orecchio. «Ti lascio lavorare. Ci sentiamo domani, amore.»

Però non dice le paroline magiche e mi sono accorto che è da un po' che non lo fa. Io non lo dico mai, è difficile per me esprimere i sentimenti, ma per Nieves non lo è mai stato.

«Ci sentiamo domani» mi limito a dire tenendo i miei pensieri per me, anche se la cosa mi preoccupa e non poco; però poi penso che la prossima settimana verrà da me e questo finalmente risolverà tanti dei nostri problemi. Non vedendoci è normale che sia difficile, capisco benissimo Nieves.

Quando chiudo la chiamata, mi ricordo del messaggio che mi ha scritto Ana e quindi lo leggo.

Da Ana

Santi, sai che non ti chiederei mai un favore se non fosse necessario. Però ecco, l'amica con cui sono venuta a ballare è andata via con un ragazzo e quindi sono rimasta sola. Quando finisci di lavorare puoi passare a prendermi?

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