37•capitolo -Ora che mi sento inerme-

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Santiago

Sono qui da mezza giornata e non riesco a smettere di pensare a quello che è successo ieri sera con Ana. Mi sento uno schifo verso Nieves che invece sembra essere più affettuosa del solito e cerca continuamente il contatto con le mie labbra. So che dovrei essere sincero, ma lo sono già stato e avevo promesso che non sarebbe mai più accaduto. E invece... invece è stato inevitabile. Ci ho provato con tutto me stesso a non cedere a quello che sentivo nei confronti di Ana, ho cercato di rispettare in tutti i modi Nieves, volevo perfino allontanarla, ma non ci sono riuscito e adesso comincio a chiedermi le ragioni.

Perché sono attirato da quella ragazza come una calamita?

E perché, dopo averla sentita, vorrei prendere il telefono e sentire la sua voce, nuovamente?

Dannazione!

«A che pensi?» mi dice Nieves che è comodamente seduta sulle mie gambe e mi sta accarezzando i capelli. Mi guarda e il suo profumo mi invade.

«A nulla!»

Sorride, ma il suo sorriso è amaro.

Che abbia capito?

«Ti conosco abbastanza per capire che hai la testa da un'altra parte»

Lascio andare un sospiro e la guardo negli occhi, voglio essere sincero con lei. Ma il problema non è tanto trovare il coraggio, perché glielo direi pure, il problema è che non so cosa pensare di me stesso. Non riesco a capire i motivi che mi portano verso Ana.

«Poco fa avevi una faccia mentre parlavi al telefono...»

Si riferisce alla chiamata che ho avuto con Ana. Dovevo aspettarmi che imbrattare la casa di quello stronzo di Borja, sarebbe finito al telegiornale.

Nieves mi accarezza i capelli e nel frattempo aspetta che io le dia una risposta.

«Nieves, io...» tento di dire, ma non ho il tempo di finire la frase perché giungono alla porta i genitori della mia fidanzata, lei sobbalza e se ne va dalle mie gambe.

I genitori di Nieves sono all'antica e sono convinti che tra noi non ci sia mai stato nulla di intimo.

«Papà, mamma!» sorride e gli va incontro. Erano usciti a fare la spesa ed eravamo soli in casa, io vado da loro a salutarli perché ancora non li avevo visti.

«Signori Lawal!» faccio un cenno di saluto, ma la mamma di Nieves viene ad abbracciarmi.

«Che bello vederti, Santiago!» mi abbraccia, loro sono molto legati a me. All'inizio non erano molto felici che la loro figlia mi frequentasse, ma quando mi hanno conosciuto hanno cambiato idea.

Passiamo la serata della vigilia a tavola e loro mi fanno domande sui miei studi, su cosa faccio a Londra e sulle mie intenzioni sul futuro.

«Non vediamo l'ora che ti laurei!» dice Zina, la madre di Nieves.

«Così finalmente potrete sposarvi!»

Il cuore mi batte forte quando sento pronunciare queste parole e sposto gli occhi verso Nieves che sembra essere sbiancata. Le prendo la mano e la stringo, anche se il mio stato d'animo non è migliore.

Se sapessero che ieri ho baciato un'altra ragazza.

Se sapessero che vorrei averla ancora addosso quella ragazza.

Se sapessero che non faccio che pensarla.

Se sapessero che mi ha fottuto letteralmente il cervello.

Se lo sapessero, probabilmente, non mi guarderebbero più con questa approvazione che vedo nei loro sguardi. E non lo farebbe più neppure Nieves.

Photograph (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora