Ana
Non ce l'ha fatta, mi dispiace.
Ha perso la vita sul colpo.
Mi rimbombano le parole che mi hanno detto i miei genitori su Libertad. Non posso credere che non ce l'abbia fatta. Non posso credere che tutto questo sia colpa mia.
Ho ucciso una ragazza...
So che non guidavo io, eppure sono responsabile tanto quanto Victor. E adesso penso a lui, a come si sentirà, ai sensi di colpa che lo opprimeranno.
Voglio andare da lui, sapere come sta.
Mio padre mi sta guardando e continua a parlare, ma non riesco nemmeno a sentirlo.
«Verrà da te più tardi.»
«Chi?» mi ridesto dallo stato di trance e gli chiedo.
«La dottoressa, hai bisogno di parlare con qualcuno...» conclude e lo guardo stranita.
Non glien'e mai importato nulla di me, e adesso pretendono di decidere quello che è meglio per me.
Per fortuna resto sola molto presto e il mio pensiero vola inevitabilmente a Santiago. Non lo vedo da qualche ora e già mi manca, vorrei vederlo e sapere quello che pensa di me. È probabile che sia deluso. Ma tanto non fa niente, so che sta con Nieves, è chiaro il motivo per cui lei si trova ancora qui. E poi non ho dimenticato la conversazione che ho sentito tra loro, il suo "So di aver sbagliato ad andarci a letto insieme".
«Si può?» chiede Ester guardandomi al di là della porta. Entra piano e insieme a lei c'è Beatriz.
Si siedono sulle sedie accanto al letto ed entrambe accennano un breve sorriso.
«Come va?» chiede Beatriz.
«Credo che mio padre voglia internarmi» accenno un sorriso.
«In che senso?»
«Più tardi viene una dottoressa. Una psicologa.»
Ester annuisce e mi guarda, ma non dice nulla. È Beatriz a dire qualcosa.
«Ne hai bisogno, Ana...»
«Cosa?» la guardo stralunata, il cuore mi si stringe nel petto. Okay mio padre, ma che la mia migliore amica possa pensare questo non lo accetto.
Ester la guarda imbronciata poi torna a guardare me.
«Quello che vuole dire Beatriz...» pondera bene le parole e appoggia una mano sulla coscia di Bea. «È che quello che è successo non è normale, Ana.» si morde le labbra. «probabilmente hai bisogno di parlare e capire cosa ti ha portato a tutto questo.»
«Lo so cosa mi ha portato a tutto questo» sbotto, frustrata. «Il dannato Borja, ecco chi...» mi scappa dalla bocca e mi accorgo che le mie amiche boccheggiano. «Mi ha... mi ha violentata» a quel punto confesso e abbasso lo sguardo, in imbarazzo. Non volevo che le mie amiche lo scoprissero, non volevo essere giudicata anche da loro. So che una parte di colpa è mia, non dovevo trovarmi lì da sola con lui.
«Di che diavolo stai parlando?» Beatriz trema, mentre Ester rimane calma, mi guarda con comprensione e non con compassione.
Racconto loro tutto quello che è successo quella notte e in alcuni passaggi mi scappa una lacrima, che Ester si affretta a scacciare con un sorriso.
Nonostante le mie amiche siano ancora qui, torno a pensare a Santiago, penso al fatto che non si è ancora fatto vedere, ma aveva promesso che sarebbe tornato da me.
È probabile che sia con la sua ragazza, adesso.
«Santiago lo avete visto?»
Stringo il labbro tra i denti e se Ester mi guarda con comprensione, Beatriz mi guarda stranita dalla richiesta. Deve essere strano per lei che chieda proprio del ragazzo che ho sempre giurato di detestare.
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Photograph (completa)
Chick-LitAna è cresciuta nel lusso. La vita le ha dato tutto quello che desidera e sogna di sfondare con un suo brand di vestiti e vivere della sua passione. Ma non è tutto oro ciò che luccica e questo Ana lo sa bene visto che non si è mai sentita amata e ac...