Ana
Tutti festeggiano e si divertono, ridono e scherzano e si abbracciano. Ester e Gonçalo alla mezzanotte si baciano sulle labbra e lo fanno anche Roman e Beatriz. E io penso solo a Santiago, a cosa starà facendo, se si sta divertendo, anche se mi dà fastidio pensarlo con Nieves, spero solo che sia felice e che stia sorridendo. Ciò che non sto facendo io.
Sbuffo frustrata e dato che si è fatto tardi me ne torno a casa.
Mi metto a letto e ci metto un po' a prendere sonno, ma quando succede sento qualcosa sbattere sul mio vetro. Sobbalzo e mi alzo preoccupata, il cuore che va a mille, mi sporgo per vedere cosa succede.
Nel momento in cui vedo Santiago sento un boato dentro di me, sta tentando di arrampicarsi e apro immediatamente le finestre.
«Santiago, che diavolo stai facendo? Sto scendendo!» lo avviso per intimargli di non fare un altro passo. Non voglio di certo che si faccia male. Le scale nemmeno le vedo e quando apro la porta, Santiago cerca di venire verso di me ma lo vedo traballare.
Che diavolo sta succedendo?
Si getta sopra di me e io tento di reggerlo, ma essendo massiccio faccio fatica.
«Volevi ammazzarti, arrampicandoti dalla finestra?» sbotto e gli do uno spintone.
Lui ride forte, gli tappo la bocca perché non voglio di certo che si svegli mia madre.
Ovviamente mio padre non c'è, è fuori per lavoro.
«Santiago, che ti prende?»
«Finalmente ti vedo. Mi sei mancata!» indietreggio e lo guardo stralunata.
«Sei ubriaco?» lo sento dal tono di voce che non è lucido e poi non si regge in piedi.
«Potrei...» ridacchia, «potrei aver bevuto un po'»
«che è successo?» sbotto. Poi scuoto la testa. «Lascia stare, me lo dici dopo. Saliamo.» gli prendo la mano e lo trascino dentro, poi lentamente chiudo la porta per non fare rumori. Il problema è che nel farlo, lascio Santiago e lui quasi inciampa nel tavolino all'entrata e fa un casino assurdo.
«Santiago, Dio, vuoi che mia madre si svegli?» gli prendo ancora la mano e lo porto di sopra. Non appena entriamo in camera mia, chiudo la porta e lo guardo negli occhi. Santiago continua a non reggersi in piedi e ha un sorriso stampato in viso, ma so che se è ridotto in questo stato deve esserci un motivo.
«Che succede?»
Inciampa e cade sul letto, quindi lo affianco e lo guardo. Ha gli occhi lucidi, segno che deve aver davvero bevuto tanto, gli accarezzo il viso togliendogli delle ciocche bionde che gli oscurano la vista.
«Vuoi parlarne?»
Si alza e non mi guarda, questa volta inciampa davvero e lo aiuto a rialzarsi. Lo trascino in bagno, poi apro il getto della doccia e lo prendo in contropiede quando lo spingo dentro.
«Ana, sei impazzita?» bofonchia, io me la rido. «È freddissima e fuori si muore di freddo!»
Nelle ore che seguono, tento di farlo riprendere facendogli una tisana calda e vomita diverse volte, ripresosi si sdraia al mio fianco sul letto e guarda il soffitto, senza dire più una parola per parecchi minuti.
Averlo vicino è così bello, anche perché non ci speravo più. Avevo paura che dopo Nieves e dopo quello che è successo, mi avrebbe evitato per sempre e lo avrei perso. Mi terrorizza l'idea di perderlo.
«Mi ha tradito»
Mi giro di scatto verso di lui e lo guardo scioccata. Non ci posso credere!
«Nieves mi ha tradito.» Ha un sorriso amaro sul volto. «Mi sentivo uno schifo per quello che le avevo fatto con te, ma lei andava a letto con un tipo palestrato che è tutto il contrario di me!»
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Photograph (completa)
ЧиклитAna è cresciuta nel lusso. La vita le ha dato tutto quello che desidera e sogna di sfondare con un suo brand di vestiti e vivere della sua passione. Ma non è tutto oro ciò che luccica e questo Ana lo sa bene visto che non si è mai sentita amata e ac...
