Santiago
«E quindi vi siete mollati?»
Chiede incredulo Gonçalo.
Siamo a tavola e i ragazzi non hanno fatto altro che farmi domande, l'unica ad essere rimasta in silenzio è proprio Ana, ha tenuto gli occhi bassi sul cellulare. Mi chiedo con chi diavolo stia parlando!
Forse con Victor?
Non è una novità che quei due, pure se dicono basta, continuano a fare tira e molla. E io non riesco a non sentire questo formicolio di fastidio che mi invade il corpo. Chissà se in questi giorni si sono visti. Non ho alcun diritto ma mi da fastidio lo stesso. Lui non fa per lei!
«Si, è così!» confermo, ma i miei occhi continuano a cercare quelli di Ana. Lei però mi ignora, sembra che le ultime ore non le abbiamo passate insieme.
«Non ci posso credere. Sembravate una coppia molto affiatata» dice Beatriz. «Sembrava quella giusta! Non posso credere che si vedesse con un altro!»
Trattengo il respiro perché ancora non ci credo nemmeno io. Non mi sono comportato nemmeno io bene, però la verità è che Nieves mi ha mentito per tutto questo tempo e mi sento ferito.
«Credevo anch'io che fosse quella giusta!» ammetto, e solo in quel momento Ana mi cerca con lo sguardo e vedo una nota di dolore ma subito dopo torna a concentrarsi sul suo telefono.
«Potevi venire ieri sera, invece di stare da solo!» dice Beatriz, preoccupata evidentemente per me. Non sa che il mio primo e unico pensiero è stato correre da Ana, era l'unica che volevo vedere, l'unica a cui ho pensato in quel momento.
Non so darmi una vera risposta a quello che sta succedendo dentro di me. Ho solo bisogno di tempo.
«Io...» Ana ritorna a puntare i suoi occhi verdi su di me, non so cosa si aspetti, ma stringe forte le labbra tra i denti. «Preferivo stare solo!» ci rimane ancora male, glielo leggo nello sguardo ma finge un sorriso. Lei non lo sa che ormai ho imparato a memoria tutti i suoi sorrisi sinceri e quelli finti non mi fregano più. Un tempo era più facile per lei prendermi in giro, adesso non ci può riuscire più.
Finito il pranzo, con i ragazzi ci spostiamo nel salone per giocare alla play, però non ho la testa per farlo.
«Non ci posso ancora credere che Nieves sia così stronza!» sbotta Gonçalo verso la mia ex.
«smettila, non dire queste cose di lei.» la difendo, perché non voglio che se ne parli male.
Non sono migliore di lei, in fondo.
«La ami ancora, non è vero?» Roman interviene.
«Be'...» prendo un profondo respiro. «L'amore non sparisce così, d'un tratto.» mentre lo pronuncio, Ana appare alla porta e mi si ferma il cuore, perché rivedo ancora quello sguardo triste.
«Ragazzi, volete i biscotti?» finge ancora quel dannato sorriso e io stringo le mani in due pugni.
Così, quando i ragazzi dicono che vogliono i biscotti, io fingo di dover andare in bagno e la seguo. Mi dirigo in cucina e lei sobbalza quando mi sente entrare. Si gira e si limita a guardarmi, imperscrutabile, ma Ana non lo sa che la conosco ormai. Che non mi frega più.
Che io riesco a sentire quello che sente lei e che questo mi spaventa da matti.
«Che hai?»
«Cioè?» mi guarda con sfida.
Dio è così bella.
«Quello sguardo triste a cosa è dovuto?»
«Non so proprio di cosa stai parlando...»
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Photograph (completa)
Literatura FemininaAna è cresciuta nel lusso. La vita le ha dato tutto quello che desidera e sogna di sfondare con un suo brand di vestiti e vivere della sua passione. Ma non è tutto oro ciò che luccica e questo Ana lo sa bene visto che non si è mai sentita amata e ac...