Evelyn.14

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Hanno dato fuoco a casa mia.

Erano state queste le parole che Evelyn rivolse a Rafael quando rientrò seguita da suo fratello giorni addietro.

Rimase sorpreso quando udì il tono gelido con il quale riversò quelle parole, come se la cosa non la toccasse. Impossibile perché rifiutava il pensiero che quella ragazza fosse davvero senza sentimenti, quindi si disse che molto probabilmente stava nascondendo il suo stato d'animo reale.

Due giorni dopo l'attacco a Brooklyn Rafael richiamò Lucas nel suo studio per farsi fare un reso conto di quanto successo e nulla sembrava essere andato storto, non era successo nulla che potesse destare in lui un qualche tipo di preoccupazione, eppure Evelyn non era più uscita dalla sua camera.

Non scendeva nemmeno a mangiare e lui in un primo momento pensò che volesse stare da sola, possibile che la distruzione di casa sua l'avesse scossa così tanto? Si chiese.

Poteva andare come ragionamento, alla fine quella casa aveva ospitato la sua infanzia e non seppe dirsi se fosse stata felice o meno, era certo che con Marcus non aveva un bel rapporto, lo aveva capito la sera in qui l'aveva ucciso.

Non poteva dimenticare come gli occhi di Evelyn si posarono gelidi sul corpo di Marcus inerme per terra.

Trevor era lì con lei e questo avrebbe dovuto renderla più serena, ma Rafael era certo che ci fosse altro sotto, qualcosa che non era legato all'incendio.

<<Non è scesa nemmeno oggi?>> chiese al suo amico rompendo il silenzio che alleggiava nella stanza.

Quando Daniel scosse la testa, la mascella s'irrigidì.

<<Sono quattro giorni che è chiusa in camera sua>>

<<Rafael hai distrutto la sua casa e la sua vita nel giro di pochissime settimane>> cercò di farlo ragionare l'amico

<<Non è questo, lei si è chiusa in camera dopo Brooklyn, dev'essere successo qualcosa>>

Se lo sentiva fin sotto pelle che c'era qualcosa sotto, qualcosa che andava oltre l'incendio, qualcosa che la spezzava dall'interno.

<<Non dovrebbe importartene Rafael>> disse Daniel facendo accigliare l'amico <<L'unica cosa che conta è che tutto sia andato secondo i piani no?>>

<<E sorprendente come tu mi dica queste cose, visto che eri contrario>> notò Rafael <<Non mi piace che mi si nasconda qualcosa>>

<<Cosa pensi che ti possa nascondere? E' una ragazzina Rafael, deve solo elaborare>>

<<Una ragazzina? Evelyn è di tutto, una criminale, una killer, una cazzo di bomba Daniel, ma non è una ragazzina>>

Daniel sospirò pesantemente <<Ha visto la casa dov'è cresciuta prendere fuoco, non pensi che questo possa averla in qualche modo segnata?>>

<<L'avrà segnata, ma non nel modo in cui mi vuole far credere>> poi aggiunse <<C'è qualcosa sotto, qualcosa di personale>>

<<Non capisco questa tua fissazione Rafael, mi sto sforzando ma non la capisco>>

Il non sapere, secondo Rafael, era debolezza.

<<Quando non si sa qualcosa Daniel, qualsiasi cosa sia può distruggerti>> diede alito ai suoi pensieri.

Non c'era niente che sfuggiva all'occhio di Rafael, era ben attento a tutto. E il non sapere qualcosa su Evelyn sembrava farlo impazzire.

<<Ci saranno delle conseguenze per l'attacco a Brooklyn lo sai>> cambiò discorso Daniel

<<Non me ne preoccupo Dan, la commissione saprà cos'è successo quando sarò io a volerlo, fino ad allora non è una cosa a cui dovrai pensare>>

Era consapevole che Parker Richmond non doveva essere toccato, ma quando una spia lo avvisò di un attacco imminente in uno dei suoi quartieri Rafael, pensò bene di anticipare le sue mosse.

Faceva parte della commissione, e adesso che vi era un posto vacante avrebbe fatto di tutto per entrarci. Evelyn era una grande risorsa per la sua famiglia, ed era tempo di presentarla alla società.

Gli occhi di Rafael s'illuminarono prima di proporre l'idea all'amico che di conseguenza lo guardò sbigottito.

<<Presenterò Evelyn come mia moglie, non avranno bisogno di sapere altro>> disse <<E i membri del consiglio non saranno invitati, la conosceranno quando sarà il momento>>

La mente guidò i pensieri verso Aleksander, lui l'avrebbe invitato.

Non dimenticò dell'irruzione nel suo giardino, delle parole che si era scambiato con sua moglie, non dimenticò della spiegazione che gli aveva rifilato Evelyn, e fu colpito dal pensiero che non fosse proprio lui il motivo del malessere della ragazza.

Era certo che qualsiasi cosa li avesse legati prima non era così banale come lei voleva far credere, conosceva bene Aleksander e non si sarebbe disturbato di rovinargli le nozze se per lui fosse stata una cosa di poco conto.

Stupida

Se credeva veramente che Rafael si sarebbe bevuto qualsiasi cosa le fosse uscito dalla bocca si sbagliava. Per fortuna lui era un tipo a cui piaceva indagare e andare a fondo nelle cose, soprattutto se le cose non lo convincevano a pieno.

Aleksander e Evelyn?

Non lo convincevano, su questo, non vi era dubbio.

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