Evelyn.20

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La sala riunioni situata ad Ovest della villa, era elegante, un tavolo ovale di marmo al centro e otto sedie che si abbinavano alla perfezione. Era circondata da immense vetrate che offrivano la vista del giardino circostante, giardino in cui gli occhi di Evelyn si persero insieme ai suoi pensieri.

Di tanto in tanto Rafael buttava lo sguardo sulla sua figura, fasciata da un tailleur formato da gonna e giacca neri, la camicetta bianca le regalava un'aria sicura e potente, e non poté che ammirarne la bellezza disarmante.

Fu solo quando Hannah, la domestica, dichiarò l'arrivo degli ospiti che lui spostò l'attenzione su quest'ultimi. Lei rimase ferma accanto la vetrata, e quando due signori ben vestiti fecero il loro ingresso si avvicinò con cautela, catturando su di sé tutta l'attenzione.

<<Immagino che lei sia la signora Ferreira>> disse Edward afferrando poi la mano di Evelyn e chinandosi per compiere un'elegante baciamano.

<<Potete chiamarmi Evelyn>>

Edward la guardò a lungo prima di scorgerne dei tratti che gli parvero familiari, comunque non domandò nulla.

Solo dopo che lasciò la mano della ragazza la porta della sala riunioni si aprì rivelando la figura di Trevor.

E quando quest'ultimo posò lo sguardo sulla sorella una scintilla d'ira incendiò i suoi occhi, però, cercò di mascherarlo bene.

<<Lasci che mi presenti anch'io>> proruppe Joseph <<Joseph Williams>>

Evelyn strinse la mano all'uomo, e ne annotò ogni dettaglio nella sua mente, era ciò che le aveva insegnato suo padre.

Memorizza bene ogni viso Evelyn perché ti potrebbe fare un torto, e un torto fatto da un viso conosciuto può esserti utile in caso di contrattacco.

<<Ci fa piacere che tu ci abbia presentato tua moglie Rafael, ma penso sia tempo che si dilegui cosicché noi possiamo iniziare la nostra riunione>> disse ancora Joseph

<<Oh mia moglie parteciperà alla nostra riunione>> riuscì a dire Rafael prima che la porta si aprisse nuovamente e la figura di Aleksander riempì tutta la stanza.

Lo guardò con sorpresa, perché non sapeva che lui faceva parte della commissione, così come fu sorpresa di constatare che anche Trevor fosse uno di loro.

Capì in quel momento che Marcus Miller era molto più di quello che le aveva sempre fatto credere, e iniziò anche a capire il perché l'urgenza di suo padre nell'addestrarla, nel formarla contro qualsiasi cosa si potesse mai scagliare sulle loro vite.

E forse avrebbe dovuto prepararla anche dagli attacchi silenziosi, da quelli di cui non si sarebbe mai potuta accorgere, da uno degli attacchi che il suo stesso marito poteva infliggerle.

<<Non vedo perché una donna dovrebbe partecipare alla nostra riunione>> ribadì sprezzante Joseph, e Evelyn sogghignò maligna contro quell'uomo

<<Le da fastidio che una persona del sesso opposto possa avere le palle di affrontarvi?>> ringhiò lei in risposta

<<E a cosa dovrebbero servirti le palle in questo mondo Evelyn?>> chiese Edward

<<Non vi ho mai dato il permesso di darmi del tu>> rispose con tono piatto <<Ed è meglio che vi sediate>>

E tutti fecero come ordinato, si sedettero intorno al tavolo con Rafael a capotavola Aleksander Edward e Joseph alla sua destra e Evelyn e Trevor alla sua sinistra.

<<Allora signora Ferreira, su quale campo vorresti affrontarci?>> chiese senza giri di parole Edward

<< Oh, non penso sia questa la domanda che dovreste pormi>>

<<E ci dica, quale domanda dovremmo farle?>> le chiese spazientito Joseph

<<Come ho fatto ad uccidere Parker Richmond>>

Si gelarono tutti sul posto, persino Rafael rimase pietrificato.

Lui come tutti gli altri non si aspettava che potesse confessare così direttamente di essere la causa della morte di Richmond.

Aleksander saettò lo sguardo da lei ai tuoi uomini seduti al suo fianco, e nonostante il volto impassibile non poté che essere fiero e furioso allo stesso tempo. Tuttavia non riuscì a comprendere il perché di quella confessione, e quando posò lo sguardo su Rafael si chiese se non fosse stato tutto architettato.

<<Tu hai fatto cosa?>> ringhiò Baker

<<Di nuovo Baker, non le ho dato il permesso di darmi del tu>> ruggì Evelyn

<<Come hai osato?>> Urlò sbattendo poi le mani nel tavolo Joseph

<<Parker Richmond architettava da tempo un piano per attaccarmi, mia moglie ha estirpato il problema alla radice>> s'intromise Rafael

<<Al momento della scoperta di tale informazione saresti venuto venire da noi Rafael>> parlò Edward

<<E chi lo dice che voi avreste aiutato mio marito?>> disse nuovamente Evelyn <<Insomma, siete qui perché avete perso un amico e volete giustizia, chi ci da la sicurezza che nel momento in cui Rafael fosse venuto da voi vi sareste mossi per aiutarlo?>>

Una scintilla che Evelyn non seppe decifrare passò negli occhi di Edward <<Chi sei tu?>> domandò in seguito.

Un sorriso maliardo si fece largo sul volto di Evelyn, tuttavia non rispose.

Ma Edward davanti al silenzio della ragazza non si diede per vinto, e quando passo lo sguardo su ogni persona in quella stanza decise che era arrivato il momento della resa dei conti.

<<Beh Rafael, le regole le conosci>> proruppe quindi <<Hai permesso che tua moglie infrangesse una delle nostre leggi, e adesso lei ne dovrà pagare la conseguenze>>

Evelyn strinse gli occhi in due fessure sull'uomo che adesso si stava mettendo in posizione eretta, e dopo aver abbottonato uno dei bottoni della sua giacca elegante continuò:<< Adesso dobbiamo pareggiare i conti, quindi... Se non vuoi iniziare una guerra hai due possibilità, o cedi la metà dei tuoi territori, oppure tua moglie>>

Il cuore di Evelyn perse un battito quando le parole fuoriuscirono dalla bocca di Edward, si girò verso Aleksander che trovò rigido e con il volto contratto dalla rabbia, Trevor al suo fianco le strinse la mano sulla coscia e gli occhi bui ancora posati sull'uomo che aspettava una risposta da Rafael.

Quando si voltò verso il marito, Evelyn lo trovò visibilmente turbato, e sperò dentro se stessa che scegliesse di cedere i territori, ma le parole che pronunciò in seguito, fecero crollare ogni sua aspettativa.

<<Una cena, niente di più>>

<<Andata>>

EvelynDove le storie prendono vita. Scoprilo ora