Evelyn.35

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Le sprofondò il cuore nel petto, strinse le mani ai bordi della scrivania mentre assimilava le parole di Aleksander.

<<Tuo padre l'aveva fatto incazzare, lui voleva te, mi sono messo in mezzo, sono arrivato al compromesso... di cedere metà dei miei quartieri e sparire per due anni pur di non fargli mettere le sue mani addosso a te>>

Le piombarono addosso come una doccia fredda, tutto sembrò prendere una forma diversa.

Non ci fu attimo in cui il suo cuore sanguinò, alla consapevolezza che la loro storia era finita per mano di altri e non era mai finita realmente per loro.

Aleksander rimase alle sue spalle, la guardava e gli prudevano le mani per la voglia di stringerla, ma non lo fece.

<<Una resa dei conti?>> spezzò poi il silenzio la ragazza

<<Si è sentito umiliato immagino>> le diede corda Edward <<Aleksander ha preso Camille e Joseph sa che l'unico suo scopo era venire da te>>

<<Sei la chiave di tutto>> le disse Rafael

<<E' impossibile Raf>> negò Evelyn <<Io non posso essere la chiave se il problema di Joseph è il comportamento di Aleksander>>

Evelyn sentiva che c'era di più sotto, qualcosa che le sfuggiva in quel momento, una cosa che nessuno di loro stava mettendo nel conto.

<<Andiamo di là, un buon bicchiere di whisky può aiutarci a ragionare>> propose Edward.

Uscirono dall'ufficio in religioso silenzio, solo quando si trovarono di nuovo nello spazio e fungeva da pista da ballo Evelyn notò che Camille si era addormentata in uno dei divanetti.

La guardò attentamente, e nonostante quella era la fidanzata dell'uomo che amava sapeva che non aveva colpe.

Si chiese se Camille sapeva che dietro quella serata burrascosa c'era lo zampino di suo padre e si chiese ancora come Joseph potesse mettere in pericolo la vita della sua stessa figlia.

Non vi era un filo logico che collegava il tutto.

Sebbene Joseph fosse rimasto con il nulla nelle mani due anni prima com'era possibile che se avesse indirizzato verso la ragazza tutta la sua ira?

E se ci fosse stato qualcosa di più?

Il suono del cellulare ridestò Evelyn dai suoi pensieri e quando vi lesse il nome di suo fratello si affrettò a rispondere

Trevor

Ho bisogno di aiuto Evelyn

Dove sei?

Alla villa, siamo circondati.

Bastarono quelle poche frasi per far scattare ancora una volta Evelyn.

Chiamò a sé l'attenzione dei tre uomini e si affrettò ad uscire.

Ignorò il moto di fastidio quando Aleksander prese fra le braccia Camille e si diressero all'auto.

Rafael pigiò forte sull'acceleratore e in meno di quindici minuti furono davanti la villa.

Udirono i colpi di pistola ed in una corsa Evelyn si recò verso il centro del giardino, e quando adocchiò il fratello e Beatrice rannicchiati dietro un cespuglio gli corse incontro.

<<Che succede?>> chiese allarmata

<<Hanno iniziato a sparare non appena siamo rientrati, ho avuto il tempo per chiamarti, sono troppi Evelyn>>

EvelynDove le storie prendono vita. Scoprilo ora