Evelyn.39

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<<Ok tigre, direi che per oggi va bene così>> sghignazzò Aleksander quando si ritrovò al tappeto con il piede di Evelyn sul torace.

<<Ti arrendi già?>>

<<No, ma abbiamo del lavoro da fare e devi darti una ripulita, soprattutto la spalla>> le rispose serio.

Evelyn aggrottò le sopracciglia ma gli diede ascolto e si andò a rinfrescare per poi farsi mettere delle bende nuove da Helen.

Dopo mezz'ora con i capelli ancora umidi si diresse nello studio dove ad attenderla vi erano Aleksander, Viktor, Rafael e Trevor.

<<Abbiamo localizzato Michael>> proruppe Aleksander

<<Dove>> chiese Trevor

<<Seattle>>

Evelyn annuì piano e spostò lo sguardo sul marito che pareva essersi pietrificato, ne studiò a lungo i tratti prima di riuscire a comprendere che non sarebbe stato in grado di fronteggiare, torturare o anche solo parlare con Michael.

<<Tu non verrai Rafael>> disse subito lei guadagnandosi lo sguardo accigliato di Rafael

<<Era un mio uomo>>

<<Appunto per questo rimarrai qui, sei troppo coinvolto e io non voglio freni>>

Rafael fu sorpreso dalle parole fredde di sua moglie, e pur sapendo la ragione delle sue parole non volle ascoltarla.

<<Io verrò, perché io so i suoi punti deboli>> cercò di controbattere

<<No che non li sai, altrimenti non ti avrebbe tradito>>

E gli voltò le spalle.

Evelyn andò via seguita da Aleksander e Viktor, lasciandosi il fratello e il marito dietro.

<<Pensi che sia giusto così Ev?>> le chiese Viktor

<<E' meglio per lui se non guarda e se non ascolta>>

E lo pensava sul serio, quello che agli occhi degli altri sembrava essere stato un ordine per Evelyn era un suggerimento, poi se Rafael avesse voluto seguirli lei, non l'avrebbe fermato.

Ma sapeva che peggio di un uomo ferito c'era un uomo tradito, e Rafael era un uomo tradito.

Non poteva prevedere le azioni del marito al contrario sapeva che se Michael avesse visto Rafael lì con loro avrebbe fatto leva sulla fiducia che lui stesso aveva tradito, mandando a monte ogni tentativo di scoprire qualsiasi verità.

Il viaggio in auto fu piuttosto silenzioso, i tre erano assorti ogniuno nei propri pensieri e quasi non si resero conto di essere arrivati a destinazione.

La casa era silenziosa, buia, segno che in quel momento non ci fosse nessuno dentro, così entrarono attenti a non far rumore, Evelyn si sedette nel divano del piccolo soggiorno mentre Viktor e Aleksander le restarono alle spalle, attesero pazientemente il rientro di Michael e quando quest'ultimo varcò la soglia di casa impiegò pochi minuti prima di scoprire la presenza dei tre estranei, tentò la fuga ma Viktor, glielo impedì.

<<Siediti Michael>> ordinò Aleksander

<<Che... che cosa volete da me?>> chiese con voce tremante Michael.

Nessuno rispose, Viktor lo fece sedere su una sedia di fronte al divano dove vi era seduta Evelyn e quando quest'ultima si sollevò in piedi Michael iniziò a tremare.

<<Sai Michael, sto sforzandomi di capire>> iniziò lei e lui deglutì <<Voglio dire, Rafael ti ha dato un lavoro, una casa e si fidava di te>>

<<Dov'è?>> chiese

<<Non sei nella posizione di fare domande Micky>> proruppe Aleksander

<<Cambia qualcosa se tu sapessi dov'è mio marito adesso?>>

<<Risponderò solo a lui>>

<<Carino da parte tua fare la parte del soldato leale, ma non lo sei e io voglio sapere perché>> ringhiò Evelyn infastidita

E quando il ragazzo non le rispose lei agì e fece scorrere la lama del suo coltello lungo la coscia facendolo gridare dal dolore

<<Sai cosa mi differenzia dalle altre persone Michael?>> gli sussurrò all'orecchio e quando lui scosse la testa continuò:<<Io non ho pietà, mi nutro del dolore altrui, specialmente se mi è nemico>>

<<Io... io non sono un tuo nemico Evelyn>> tentò di dire <<Sono... sono stato costretto>>

<<Da chi?>> chiese Aleksander

Ma Michael non rispose nuovamente, guadagnandosi così un'ulteriore taglio sul dorso della mano

<<D-Daniel!>> gridò in preda al dolore

<<E come ha fatto Daniel a costringerti?>> chiese nuovamente Aleksander divertito dal modo in cui la sua bella torturava quel povero ragazzo

<<Cos'hai fatto per arrivare a questo punto Micky Mouse?>> chiese lei

<<Lui... lui ha saputo una cosa... e... e non ho potuto dire di no>> confessò ancora Michael

<<E adesso io sono curiosa di sapere cosa Chicco>>

Michael deglutì a fatica, incerto se dire o meno ciò che Daniel aveva scoperto in passato, si guardò le ferite e poi guardò gli occhi freddi di Evelyn quindi si disse di non aver alcun tipo di scelta e che forse, la verità l'avrebbe salvato.

<<Lui ha scoperto che a me piaceva... piaceva osservare Beatrice>>

Aleksander strinse gli occhi in due fessure non appena il ragazzo nominò la sorellastra, Evelyn dal canto suo cacciò una risatina priva di divertimento

<<Che pervertito Mimì>> disse <<Non la osservavi, tu la stalkeravi>>

<<Non le ho mai fatto del male>>

<<Oh ci credo, altrimenti non saresti qui e adesso si spiega come ha fatto Daniel a portarti dalla sua parte>> parlò di nuovo Evelyn tornando seria <<Quindi starà ricattando anche Lucas e sono sicura che abbia ricattato il ragazzo quella sera, basta solo capire il perché>>

<<Lui ha solo detto che tu dovevi essere finita, allo stesso modo in cui era finito lui>>

Michael parlò senza pensarci su, aveva ormai confessato il suo segreto e sperò vivamente di non avere ripercussioni, e se per non averle avrebbe dovuto tradire Daniel allora lo avrebbe fatto.

<<Continuo a non capire che cosa c'entri io>> disse quasi esasperata Evelyn

<<Sfrutteremo la situazione a nostro favore, tu ora verrai con noi alla villa, ti rimetterai in sesto e non giocherai brutti scherzi>> parlò Aleksander <<Almeno che tu non voglia morire per mano del mio caro fratellastro>>

Evelyn fece scontrare gli occhi con quelli di Aleksander.

Aveva detto fratellastro e lei non ne sapeva nulla, quindi si disse che non appena sarebbero arrivati alla villa lui le avrebbe dovuto rispondere a qualche domanda.

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