Evelyn.42

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Non ci fu rimorso in Aleksander, non ci fu pentimento per il comportamento che aveva adottato in presenza di Camille, d'altronde lui era sempre stato sincero con la ragazza, nell'anno che aveva trascorso lontano da New York e da Evelyn non era mai riuscito ad immaginare Camille in maniera diversa, e non le aveva mai permesso di toccarlo.

Era solo di Evelyn, seppur la cosa a volte lo disturbava non era capace di sottrarsi a quel sentimento. Era un uomo che affrontava le cose di petto e non si lasciava mai intimidire da niente, scappare non era un'opzione, in nessun frangente della sua vita.

Anche se si era ritrovato a doverlo fare per salvare la sua preziosa amata.

<<Alek>>

Fu la voce di Evelyn a interrompere il filo dei pensieri che attraversavano la mente di Aleksander, e quando si voltò fu sorpreso di vederla turbata.

Evelyn non era mai turbata.

Scattò sull'attenti irrigidendo le spalle.

<<Che succede>> le chiese subito

<<Michael ti ha avvisato?>>

<<Di cosa?>>

Evelyn sembro trarre un sospiro di sollievo <<Ci vediamo fra mezz'ora nel tuo studio, raduno gli altri>>

Ho ancora tempo pensò.

L'istinto le diceva che c'era qualcosa che non andava.

Dopo mezz'ora Trevor entrò nello studio seguito da Viktor, Rafael e Aleksander.

<<Michael ha riportato ogni tipo d'informazione in questi giorni, si è incontrato con Daniel cosa cambia adesso?>>

Trevor aggrottò le sopracciglia <<Pensi che sia un qualche tipo di trappola?>>

<<Non mi sorprenderebbe Trev, insomma Daniel ha ricattato Michael quando ha saputo cosa faceva, a noi cosa ci da la sicurezza che non sappia anche altre cose?>>

Era logico il ragionamento della donna che si trovava dietro la scrivania in mogano di Aleksander.

<<Cosa consigli di fare allora?>> chiese Viktor

<<Lasceremo che Aleksander vada all'appuntamento, ma lo seguiremo e rimarremo nascosti, se Daniel vuole attaccare in qualche modo non gli e lo permetteremo>>

Tutti annuirono, ma Evelyn puntò il suo sguardo su Rafael.

Lo guardò a lungo e dedusse che le spalle rigide erano dovute all'imminente incontro con quello che per un tempo lui aveva ritenuto migliore amico.

Rafael sembrava tutto d'un pezzo, ma lei sapeva bene che non sarebbe riuscito a controllare l'istinto in presenza dell'altro e quindi non poté fargli presente che lui non sarebbe venuto.

Non la prese bene, si avvicinò a lei velocemente o almeno ci provò perché Aleksander gli sbarrò quasi immediatamente la strada non appena capì le intenzioni del fratellastro.

<<Puoi anche parlare da qui>> e il tono calmo che aveva assunto era in netto contrasto con gli occhi scuri e minacciosi ridotti in due fessure.

<<E' la seconda volta che mi lasci fuori Evelyn>> ruggì prima di allontanarsi dallo studio.

Era arrabbiato, anzi no, era incazzato.

Per la seconda volta Evelyn l'aveva escluso, anche se una parte di lui sapeva che era per il suo bene.

<<Raf>>

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