10 - Ci siamo

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"André, che cosa ti succede...? Sei bianco come un cencio".

"Alain, ci siamo. Oscar comincia ad avere le doglie...".

"Che cosa?".

"Già... accusa dei dolori... e ti assicuro, dalle espressioni che fa, non sembrano essere dolori qualsiasi...".

"...Orca miseria... e che facciamo? Proprio oggi tua nonna è andata alla fiera di Beaurains, con il figlio di Sugane".

"Pensa che è andata alla fiera botanica proprio perché voleva prendere un nuovo albero, da piantare per la nascita del bambino... e anche nuovi fiori per rinnovare il giardino...".

"E come mai si è allontanata, con tua moglie così prossima al parto...".

"Solo in questi giorni fanno la fiera di primavera... e forse per lei, Oscar non era poi così tanto prossima... Ora non ho tempo di spiegarti...", André cominciava ad attivare la sua solida organizzazione: "devo starle accanto. Per favore, falle un infuso caldo... con del miele... avrà bisogno di energie... e raccogli tutto il bucato steso, nel retro dei locali: ci serviranno panni puliti, e soprattutto manda qualcuno a chiamarli a Beaurains. Intanto vedi se uno dei ragazzi può cercare la levatrice in paese...".

"Certo, certo, ti aiuto io. Non preoccuparti...".

"Dai allora muoviti, per favore, non restare lì impalato! Io vado da lei".

"Sì, sì, certo, ci penso io". Mentre André si apprestava a tornare dalla moglie, Alain, rimasto ancora con le stoviglie in mano, lo richiamava rapido alzando la voce.

"Dimmi", rispose lui immediato.

"Va' da lei e sta' tranquillo", ci teneva a rassicurarlo l'amico: "Non è la prima missione che condividiamo... vedrai, andrà tutto benone, ne sono sicuro".

André annuì ringraziandolo, e salì di corsa le scale.

"Benone...", deglutì Alain lanciando lo straccio nell'acquaio: "Altro che benone, il comandante sta per partorire, e non c'è l'ombra di una donna in casa... muoviti Alain, datti una mossa...", si incitò da solo mettendosi in marcia, con l'intento di avvisare i compagni.

Tornato nella stanza da letto, André trovò Oscar sdraiata, con indosso una veste da notte morbida, per cercare di essere comoda, nel cambiare posizione, ma dava già segni d'insofferenza ogni volta che sopraggiungeva un movimento del suo addome...

"Come stai".

"Respiro...", rispondeva un po' tesa. "I dolori ancora non sono così frequenti, ma piuttosto intensi".

"È terribile vederti soffrire e non poter fare niente...".

"Oh, non è vero che non fai niente. Mi è molto di conforto averti qui, ti assicuro", le rispose porgendogli la mano.

"Hai paura?".

"Sarei più tranquilla... se la nonna fosse in casa: lei ci ha fatto nascere".

"Cerca di essere serena... Ho detto ad Alain di sollecitare gli altri per mandare a chiamarla e procurare degli aiuti".

"Fammi camminare, André...".

"Sei sicura di poterlo fare?".

"Sì, certo, il movimento aiuta", si tirò su in piedi. "L'ho letto su alcuni periodici".

"E i tuoi dolori? Che mi dici...".

"Quando sopraggiunge una fitta, coinvolge tutto, dalla schiena all'addome", spiegava massaggiandosi il grembo.

"Io sono qui".

"Il bambino non nascerà all'istante... ci vuole tempo. La nonna arriverà".

"Cosa fai? Sei tu che cerchi di rassicurare me? Voglio che tu sia tranquilla. Noi siamo tutti maschi, però non sei sola... e poi ci sono io con te. Non ti lascio".

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