30 - Le strade e i luoghi

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"Signor istruttore", la chiamò Serousier mentre Oscar lasciava il cavallo presso lo stalliere; la recluta era con il compagno Masson, di turno alle scuderie del bastione.

"Sì".

"So che non sarebbero affari nostri, ma volevamo esprimere a nome di tutti i compagni il rammarico per quanto accaduto nella vicenda con quel brigante".

Il ragazzo era pronto a ricevere anche un rimprovero, un brusco Non vi riguarda, ma riteneva fosse giusto farglielo sapere.

Lei abbassò lo sguardo, invece, limitandosi a rispondere: "Grazie".

Masson aggiunse: "Sappiate anche che quello schifoso ha ricevuto la lezione che meritava".

Rivolse loro gli occhi, ma non disse nulla. A quell'affermazione non esisteva la risposta giusta.

Si era ripresa presto sul piano fisico, Oscar, e senza complicazioni. Aveva voluto recarsi a svolgere il lavoro alla fortezza, cercando di stabilire il più rapidamente possibile gli equilibri precedenti. Anche con un po' troppa fretta, forse, poiché a livello interiore era invece devastata. Per quella vita che si era interrotta, all'improvviso, e perché si chiedeva inutilmente quali fossero stati i suoi errori. Lo spavento? L'irruenza? La frenesia di intervenire? Eppure sentiva di aver agito nel giusto, impedendo a quel malintenzionato di nuocere a Giselle. Era riuscita a scongiurare il peggio e, nonostante il proprio dolore personale, aveva avuto la capacità di identificarsi con la giovane donna che si era ritrovata quell'uomo nascosto sul carro, vivendo attimi di terrore puro, antecedenti al suo intervento.

Alain e Giselle erano grati a Oscar per tutto ciò che era stata in grado di fare, ma non riuscivano a smetterla di sentirsi responsabili per quanto era successo alla loro coraggiosa amica. E per quanto accaduto anche ad André, il quale pure non riusciva a comunicare come di consueto con la moglie, vivendo un dramma che fosse anche suo, non della coppia o di lei soltanto. Capiva inoltre benissimo, André, quanto per Giselle probabilmente desiderosa anche lei di diventare madre, fosse consequenziale immedesimarsi in Oscar.

Si veniva dunque a creare una situazione di malesseri trasposti, oltre quelli vissuti, determinanti un contesto molto più compromesso dalla difficoltà di poter parlare liberamente di dolore e disagio senza temere di genenare ripercussioni emotive negli affetti coinvolti.

Un sabato pomeriggio, nelle scuderie, non senza una certa difficoltà nel ritrovarsi insieme proprio in quel luogo, André ferrava i cavalli mentre Alain preparava la carrozza per il giorno successivo, annunciando i suoi propositi all'amico:

"Sai, domani pensavamo di fare una passeggiata ad Agry anche con Pierre e Vivianne, e di portare pure tua nonna insieme con François, se siete d'accordo. Abbiamo tutti bisogno di distrarci un po', mentre credo che a voi sarebbe utile restarvene completamente soli, in casa vostra, e vivere ciò che vi sta succedendo senza sentire sempre intorno gli occhi di tutti. Pensavamo di far divertire anche un po' il bambino; dato che si trova bene con Giselle, non credo sarebbe una difficoltà per François venire con noi: però magari lo sarebbe per tua moglie separarsi da lui. Ma io vorrei suggerirvi proprio questo: restare un po' soli, liberi di arrabbiarvi e di piangere quanto volete. Pensavamo di andare in mattinata, e mangiare lì, dai cugini di Giselle; di ritornare però nel pomeriggio senza tardare".

"Alain, che dirti, per me va bene, potete andare, ma non so se Oscar se la sentirà... mi è difficile aprirmi con lei in questi giorni, proverò tuttavia a farle comprendere che anche noi due abbiamo bisogno di affrontare quel che ci sta succedendo".

"Cercare di contribuire a farvi star meglio, per quel che possibile, fa solo sentire meglio anche noi. Purtroppo altro non possiamo fare".

"È la prima volta che sento qualche cosa che mi ferisce in modo così... mio. Finora la mia felicità, la mia soddisfazione o il mio cruccio, sono sempre dipesi dal rapporto con lei... e adesso, proprio nelle condizioni che ci sono capitate, e nella crisi in cui lei si trova, io mi sento inadeguato... mi rendo conto della necessità di curare il mio di dolore per esserle d'aiuto...".

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