24 - Intuito e pregiudizio

26 4 0
                                    

Con l'apertura del nuovo anno, come d'accordo con il funzionario del comando, Oscar prese finalmente servizio collaborando con il plotone da assoldare nella gendarmeria.

La sede di formazione insieme agli alloggi degli aspiranti gendarmi, veniva collocata, proprio come suggerito da Oscar, nella Cittadelle, un bastione dalla struttura a pianta stellata che, dall'epoca della sua edificazione, del XVII secolo, ad opera di un ingegnere maresciallo, era tuttavia rimasta inutilizzata.

Era in corso la prima settimana in cui quel misterioso istruttore donna aveva cominciato a dirigere gli allenamenti mattutini, stuzzicando, come prevedibile, la curiosità delle giovani guardie, prese a confrontarsi nella camerata, dopo esservi rientrate in gruppo, al termine della sessione, insieme ai libri di una improvvisata biblioteca. Oscar voleva anche che gli uomini a lei affidati, studiassero testi dedicati all'etica militare, e coltivassero materie in grado di migliorarne la comunicazione e la concentrazione; oltre ad esercitarsi su quanto assegnato, e prendersi cura delle armi di ordinanza.

"Certo questo nuovo istruttore... Ragazzi, che ne pensate...? una sorpresa che sia una femmina, non vi pare?... una bella sorpresa, direi...".

"L'hanno chiamata con un nome maschile, che storia bislacca, per illudere tutti che si trattasse di un uomo".

"Per quello le è stata affidata una educazione alle armi... pare sia stata persino colonnello a capo di un reggimento. Ma quale maschio, sarà il fatto inspiegabile di quell'uniforme, eppure io non ho mai visto una femmina tanto attraente!".

"Non è niente male, no?".

"Niente male!? Ma se ti ho detto che non ho mai visto una donna simile!".

"E pensare che si presenta così spartana, disadorna".

"Secondo me sarebbe parecchio adorna, se la si vedesse senza la divisa...".

"E se tutti i precettori fossero stati come lei, chi si sarebbe mai lamentato di studiare!".

"Ma pure in punizione mi farei mettere da una così...".

"A chi lo dici... Punitemi, Signor istruttore... faccio tutto quello che volete...", si misero a ridere insieme.

"Sì, ma non scherzarci troppo, perché è piuttosto severa e ti ci mette davvero in punizione: ma non di quelle che piacerebbero a te".

"Pare molto brava, per essere una femmina...".

"Che sia brava lo vedremo, soprattutto è bella da morire...".

"Chissà quanti anni ha. Certo d'aspetto non lo dimostra, ma vista la preparazione e l'atteggiamento, deve essere una donna matura...".

"E chi se ne importa: per me potrebbe avere anche l'età di tua madre, ma sempre buona come il pane resta!".

"Sì, certo: perché adesso tu la inviteresti a spasso...".

"A passeggiare mi importa poco, a dire il vero...".

"Eh, ma mi sa che importerebbe ancor meno a lei: ragazzi, venite a guardare... Sta uscendo...".

"Quel tipo a cavallo... sembra sia venuto a prenderla...".

"Chissà chi è...".

"Quello che la porta a spasso...".

"E se la spassa!".

"Ah ah ah ah".

"...E deve piacergli pure parecchio, a giudicare da come le ha sorriso appena l'ha vista...".

"Sta scendendo dalla sella per avvicinarla: diamine, è bello e grosso, ed è alto più di lei!".

"Ti pareva che una sventola simile non stava con un marcantonio come quello...".

La mia famigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora