3 - Vista lunga

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"E così Oscar, questa è la tua nuova vita".

"Sì, padre... So bene che per voi tutto questo è difficile da accettare, credetemi, lo capisco. E forse non riuscite nemmeno ad approvare completamente il mio matrimonio con André".

"No, non mi ha stupito tanto questo, né che tu abbia rinunciato a molti dei tuoi agi. Ed è anche responsabilità mia: non ti ho certo tirato su come una donna remissiva, piuttosto come una persona intraprendente; e dunque non posso tanto sorprendermi che tu abbia voluto seguire te stessa, affidandoti alla tua volontà. Inoltre non faccio mistero che André abbia mostrato più temperamento e meriti di tutti i rampolli dei casati che ti hanno chiesta in moglie". Proseguì dopo una pausa: "Quello che mi ha meravigliato è che tu non abbia voluto rinunciare a me. Che ti sia prodigata con André affinché ti seguissi. Che non ti abbia deluso nonostante le sofferenze che ti ho causato".

"Non è così. Piuttosto sono lieta del fatto che abbiate compreso la natura dei miei sentimenti, e il vostro pensiero rivolto a mio marito, mi riempie di gioia, credetemi. Quanto a voi, dicevo, io comprendo che è molto singolare la vostra vita qui. Stiamo tutti insieme, senza rispettare delle distanze gerarchiche, ed è per questo che non vi impongo la compagnia delle persone che sono con noi, non vi chiedo mai di desinare accanto a quelli che erano i vostri sottoposti o i miei vecchi soldati che ora ci aiutano nella campagna. Sono persone fidate, li considero degli amici, e noi in definitiva abbiamo bisogno di collaborazione per rendere produttivo il lavoro della tenuta, dopo tutti i problemi del raccolto che vi sono stati negli ultimi tempi".

"E tu ti sentiresti tagliata per questo genere di cose?".

"È già qualcosa, poter avere una realtà concreta della quale occuparsi, che possa avere una utilità e che mi consenta di vivere insieme a mio marito. Vedete, io non vorrei dire cose che vi arrechino dispiacere, ma mi sono resa conto di non essere tagliata per obbedire, obbedire senza discutere, senza discernere... Come avrei potuto continuare a difendere un regime che non si cura dei suoi sudditi... che non crede di avere dei compiti verso i propri figli... io non so se sarei arrivata lo stesso a credere che noi uomini siamo tutti uguali, che le nostre vite hanno lo stesso valore e che, non a vantaggio di soli pochi debbano essere in molti a patire le sofferenze, come lo è sempre stato per i ceti più poveri della popolazione... Ma se il merito di queste mie considerazioni fosse completamente di mio marito, per questo, a maggior ragione sono grata di essere sua moglie, e di aver goduto della sua presenza al mio fianco per merito vostro. Non pretendo che voi condividiate questi valori, ma ora si parla di libertà di parola, di diritti di eguaglianza. So bene quanto siete vicino ai sovrani, e quanto diversi siano sempre stati i vostri ideali. Ma è anche vero che per voi hanno avuto importanza le imprese militari, il lavoro, i libri, la disciplina e le armi. Non siete mai stato un assiduo frequentatore della corte, sostenitore delle sue logiche. Non avete mai amato troppo le frivolezze di quel mondo, i banchetti, i pettegolezzi, gli sfarzi...".

"E tu mi somigliavi in questo".

"Mi è sempre stato fatto notare da molti. E André dice spesso anche adesso che vi somiglio", affermò lei con fierezza.

"E voi, ditemi, siete pentito di essere venuto qui, ad Arras?".

"Io qui sono come nascosto... perdendo i contatti con Versailles. A parte un paio dei miei uomini, fidati, che mi aggiornano sulla situazione, ho cercato di far disperdere le mie notizie. Mi sento piuttosto inutile, rispetto a quella che è stata la mia condotta".

"Potreste pensare però a godervi un po' di più le piccole cose... siete spesso stato in viaggio con il vostro reggimento, assorbito dal vostro lavoro. Adesso avete tempo per i piccoli svaghi, i boschi, le letture, il vino, i pranzi di Marie...".

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