27 - Il lievito e l'armata

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La stessa sera il pane lo fecero davvero. Ma non impastarono soltanto quello.

La nonna era da Allas per organizzare un ricevimento, poiché Monsieur Dardenne richiedeva il suo tocco esclusivo con le pregiate ricette della cucina parigina per le quali era rinomata. Per tale motivo, si sarebbe trattenuta a dormire alla locanda.

André aveva invitato la moglie a restare con lui al piano inferiore, e provvedere a preparare delle baguette, che avrebbe infornato sul presto, la mattina seguente, per la colazione di tutti; mentre Oscar si sarebbe occupata del figlio da lasciare a casa, prima di recarsi alla fortezza.

E così, dopo aver preparato la culla al bambino, misero insieme a lievitare la pasta. Ottenendo però che anche il corpo di lei da quella notte prendesse a crescere. Silenziosamente.

Al trascorrere del mese stavolta André prestò attenzione al variare delle condizioni della compagna. E si aspettava che lei da un momento all'altro gli annunciasse la lieta notizia di un cambiamento in famiglia.

I giorni procedevano, però, e Oscar continuava a non riferirgli alcuna novità. Ciò che avveniva, invece, davanti agli occhi di lui, era lo stato di quella sbocciante, gravida bellezza che immediatamente aveva addolcito il viso alla sua sposa, come a conferma di quanto percepito del corpo di lei.

Preoccupato per via degli spostamenti di Oscar a cavallo, alla Cittadelle, André voleva si affrontasse la possibilità di svolgere l'attività di istruttore a casa, come era stato ipotizzato negli accordi con il comando dei gendarmi. Intanto per prudenza, faceva in modo di anticipare la preparazione e utilizzare il tempo per procedere più piano, evitando il galoppo quando l'accompagnava al bastione.

Trascorse alcune settimane dai primi presentimenti, in una serata in cui lui e la compagna si trovavano a discorrere di vicende familiari, André sperava anche si affrontasse l'argomento che più di tutti gli stava a cuore.

"Vorrei invitare Rosalie", ipotizzava Oscar mentre preparavano il bagno al bambino: "Non ha ancora avuto modo di conoscere nostro figlio. Mi piacerebbe invitare lei e Bernard a passare qui alcuni giorni, per esempio in occasione della piccola ricorrenza che desidererei rivolgere a François, per il compimento del suo primo anno".

"Mi spiace, però: tuo padre non vi sarà".

"Se fosse stato qui, non accetterebbero di venire loro. Oh, André, perché mai dei rapporti umani devono essere così complicati...".

"Non sono complicati in sé, Oscar, li complichiamo soltanto noi. Perché non abbiamo complicato anche il nostro, prima di decidere di stare insieme? Eppure ci siamo sempre voluti bene. Credo che l'amore, spesso, vada oltre la comprensione".

"Hai ragione. Però tra me e te l'amore ha avuto anche il merito di migliorarla, la comprensione. Pensa a mio padre: per quanti tentativi facciamo, entrambi, proprio non riusciamo a intenderci...".

André si inteneriva nel vedere sua moglie trasformarsi quasi in una bambina. Proprio la bambina che avrebbe voluto essere accettata da suo padre, e sentiva di avere fallito in quell'impresa. Eppure in più di una circostanza era stata per lui motivo di orgoglio, entusiasmo, fierezza, mentre mano a mano diveniva una splendida donna.

"Prima che partisse, ho parlato con lui di quella iniziativa: trarre in salvo i sovrani. Mi sembra irremovibile. Del resto, è alimentato da Bouillé e da Fersen...".

"Già... E poi il conte è disposto a ingannare La Fayette, nonostante proprio questi gli abbia consentito di continuare a far visita alla regina?".

"Non lo biasimo, comunque. Non è semplice trovarsi nel mezzo. Anche io, André, se da una parte intendo collaborare con la difesa, tengo segreti i piani che intende sostenere mio padre. Questo mi pone a disagio, nei confronti dei nostri amici a Parigi, ma anche verso Alain e gli altri".

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