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«Dai, amico, alziamoci.» Kenjiro fa passare le braccia sotto quelle di Hell, e lo aiuta a tirarsi su.
Io lo reggo dall'altra parte.

Poi mi guardo in torno, cercando Yumi e Thomas. Per tutto questo tempo non sono stati con noi. Quindi, immagino che Yumi abbia portato fuori Thomas per non farli sentire tutto questo orrore.
Dio, grazie.

Raggiungiamo la macchina, - che è una Jeep - e a terra c'è seduta Yumi, con in braccio Thomas che dorme.
Si alza allarmata, prendendolo in braccio. Sgrana gli occhi vedendo come è ridotto Hell.
Kenjiro li fa cenno di aprire i sedili posteriori, e lei ubbidisce. Facciamo sdraiare Hell, e io mi metto al suo fianco.
Kenjiro si mette davanti, alla guida, e Yumi si siede nel posto passeggero, tenendosi in braccio Thomas.

«Cosa diamine è successo?» Esclama Yumi senza gridare troppo.

«Beh, diciamo che non gli stavamo molto simpatici» risponde Kenjiro.
Mette la mano sul volante, e mormora: «Okay, tutto molto figo... cioè, cazzo, siamo in una Jeep. Ma abbiamo un piccolo problemino...» Si passa una mano tra i capelli, «non so guidare.»

«Che cosa?» Sbotta Hell.

«Amico, che cazzo! Non sapevo neanche cosa fossero le macchine fino a qualche giorno fa!»

«D'accordo, allora provo a spiegarti...»

«Aspetta, forse potrei ricordarmi qualcosa. Ho letto una specie di manuale sulla guida nella casa in cui abbiamo dormito. Devo mettere in moto la macchina...» Gira la chiave, e si accende. Kenjiro sospira. «Uh, è già qualcosa che non sia esplosa. Ora vediamo... devo prendere l'acceleratore...» Lo preme e la macchina parte di colpo, sbattendo contro un palo che per miracolo stava in piedi. Ora è caduto.

«Vuoi farci morire?!» Sbotta Yumi.

«Shhh... che svegli Thomas. Lascia fare a me qua...»
Parte di nuovo, ogni tanto lo vedo premere... qualcosa. Forse che impedisce che ci schiantiamo. Ad ogni modo, stiamo andando.

«Come stai?»
Osservo Hell, e noto che il taglio sulla sua testa è già scomparso. C'è solo rimasta la chiazza di sangue. Così come il buco nella gamba, che piano piano sta guarendo.

«Una meraviglia, grazie, tesoro.» Contrae il viso per il dolore, ed io li chiedo di nuovo scusa. Mi sento così mortificata, e così maledettamente inutile.

«Domanda» Fa Kenjiro.
«Se la tua pelle si ricostruisce... il proiettile che fine fa?» Una pausa, e poi aggiunge: «Lo caghi?»

«Dio, no.» Si sforza per parlare, si porta una mano sul viso, e poi dice: «Si polverizza, in un certo senso.»

«Potete dirmi che diamine è successo lì dentro?» Domanda Yumi. «Perché è ridotto così?»

Hell sta per parlare, ma io li dico di stare zitto, e di non sforzarsi, perché deve usare tutte le sue forze per guarirsi.
Allora mi ascolta, e parla Kenjiro.

«Beh... cazzo...» Il tono di voce di Kenjiro è serio. Così serio che mi terrorizza, perché capita raramente che sia serio.
«Quando siamo andati a liberare Michael e Audrey alle celle, e Hell ha detto di essere il figlio del comandante, pensavo che scherzasse, e che facesse parte del piano.» Ora si rivolge direttamente a Hell.
«Ma Dio, eri serio. Tu sei suo figlio, maledizione!» Fa una pausa, prende il respiro, e continua: «So benissimo che non sei come lui. Tu hai rischiato la tua vita, cazzo, per farci scappare tutti da quel manicomio. E poi vedo come proteggi Heaven. Però diamine... devo chiedertelo... fin quanto ci sei dentro, con tutta questa merda?» Alza una mano, indicando ciò che ci circonda.
«Arthur ha detto che eri suo complice, che hai portato via sua moglie, e tante altre persone. So che sei uno dei nostri, e mi fido ciecamente di te, biondino. Ma devo saperlo. Devo sapere quanto diavolo sei immischiato con tutta la merda della stazione.»

«Apprezzo che ti fidi di me. Ma aveva ragione, Arthur. Ero complice di mio padre, ed ero una guardia che si occupava di prendere i Terrestri per portarli alla stazione, in modo da condurre gli esperimenti. Ho preso sua moglie, e l'ho portata alla stazione. Pochi giorni dopo è morta. È morta, perché non è sopravvissuta a qualsiasi cosa li stessero facendo, per renderla immune al calore.» Fa una pausa, prende il respiro, e poi continua: «Sono una persona che ha fatto cose orribili. Sono una persona che si è pentita di tutto ciò, a tal punto da cercare di uccidere il suo stesso padre. Ma come potete vedere, non ci sono riuscito.» Li sfugge una risatina, ma che subito dopo diventa una smorfia di dolore.
«Ho fallito, e sono diventato una cavia da laboratorio. Sono diventato un prigioniero, come quelli che pochi giorni prima avevo il compito di catturare. Mio padre ha dato l'ordine di sperimentare su di me, ed ecco che sono risultato essere un esperimento riuscito. Sono diventato un "geneticamente modificato" proprio come tutti voi.»

Sono ferma, immobile, che fisso le mie mani sporche ancora di sangue. Sono ferma, immobile, che cerco di organizzare le informazioni che mi ha appena dato.

E tutto il mio corpo, tutto fa così male, al solo pensiero di tutto il dolore che deve aver sopportato Hell. Da solo, senza l'aiuto di nessuno. Senza l'amore, e il sorriso di qualcuno.

Improvvisamente mi sento così patetica ad essermi lamentata per quello che ho passato. Io avevo qualcuno che mi amava, li dentro. Avevo degli amici, e delle persone che mi facevano sorridere.

Ma Hell, non aveva niente di tutto ciò.
Aveva solo un padre, che aveva dato l'ordine di torturare suo figlio, proprio come ha fatto con me.

Sto combattendo per non scoppiare in un miscuglio di singhiozzi e lacrime. Hell si mette seduto, e noto che la ferita nella sua gamba si è cicatrizzata. È rimasto solo il sangue, e il buco nel pantalone.

«Dio, Hell... mi dispiace. Non immaginavo che tuo padre sarebbe arrivato a tanto.» Dice Kenjiro.
«Che fottuto bastardo del cazzo, deve morire di una morte lenta e atroce»

«Perché hai deciso di ribellarti a tuo padre?» Domanda Yumi.
«Hai detto che eri un suo complice, quindi dovevi essere convinto dei suoi ideali. Quando ti sei reso conto che ci stava solo ammazzando tutti?»

Hell si fissa le mani.
Poi guarda me,
Ed io mio cuore si ferma.

«Mio padre era fiero di me. Ero il soldato migliore, ed era convinto che avrei potuto prendere il suo posto, un giorno. Mi ha dato una specie di promozione, in modo che potessi assistere agli esperimenti, e potessi scoprire i dettagli di ogni cosa. Insomma, ero il suo vice.»
Mi guarda negli occhi, e giuro di poter sentire il suo cuore battere trecento volte al secondo. Il mio non batte proprio. È esploso.
«Dopo aver assistito agli esperimenti, e aver capito che cosa veramente stavano facendo, mi sono ribellato. Ho dato di matto, e ve l'ho detto, ho cercato di ucciderlo.»

Il mio viso è rigato dalle lacrime.
Cerco di parlare, di urlare, ma la mia voce si rifiuta di uscire. Sono sott'acqua, che urlo, ma nessuno riesce a sentirmi. Sto affogando tra le mie stesse lacrime, e sto soffocando in un dolore così familiare, così doloroso, così riconoscibile.
E poi, improvvisamente,
La mia voce si sente di nuovo.

«Sei stato tu...» E le lacrime scendono lungo il mi viso, come l'acqua lungo una cascata.
«Sei stato tu a catturarci, a strapparci dalla nostre famiglie, e a rinchiuderci nella stazione. Tu ci guardavi... mentre loro sperimentavano su di noi. Sei stato tu... tu, Hell. Ci hai resi cavie da laboratorio, ci hai fatto cancellare la memoria, e ci hai reso così. Ci hai resi dei "geneticamente modificati" e quando ti sei reso conto di cosa diavolo stavi facendo, ti sei condannato alla nostra stessa pena. Hai cercato di uccidere tuo padre, ma non ci sei riuscito, e lui ti ha reso come noi!»
Non mi sono nemmeno accorta di star urlando.
«Tu sapevi tutto... tu sapevi tutto quanto, ma non mi hai mai detto nulla. Mi hai solo mentito, mentito e mentito ancora. Tu sai chi ero prima di perdere i miei ricordi. Tu conosci la persona che ero prima di diventare un mostro! Tu sapevi tutto!» Urlo, urlo con gli occhi colmi di lacrime. Urlo, mentre un miliardo di persone mi strappano a mani nude il cuore, e ogni membra del corpo.

Ed io, li lascio fare.
Li lascio farmi a pezzi, li lascio distruggermi, perché non ho la forza sufficiente per ribellarmi.

V̶o̶r̶r̶e̶i̶ g̶u̶a̶r̶d̶a̶r̶m̶i̶ a̶l̶l̶o̶ s̶p̶e̶c̶c̶h̶i̶o̶.

𝑭𝑹𝑨𝑪𝑻𝑼(𝑹𝑬𝑫)  -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora