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Sono ore ore ore e ore che urlo, piango e singhiozzo senza vedere mai una fine.

Trace ha dovuto darmi dei tranquillanti, ma adesso l'effetto è svanito.

Non sto urlando perché non ho più voce.
E non sto piangendo perché non ho più lacrime.
Tutto qua.

Sto solo fissando il vuoto e contando i respiri che sto facendo, e che forse mi restano.
È doloroso restare in vita, più di quanto mi aspettassi.

Finora ho preso un milione e cinquecento quarantasette respiri.

E un monitor posizionato al mio fianco continua a fare un suono come: "bip-bip-bip-bip" ininterrottamente. Ho dei fili legati al braccio, collegati ad una sacchetta con del liquido dentro. 

Torno a contare i miei respiri, finché qualcuno mi interrompe.

Kenjiro entra nella stanza.
«Oddio, Heaven...» Ha gli occhi sbarrati, lucidi, e corre verso di me, gettandosi tra le mie braccia.

Io lo stringo a mia volta, senza avere la forza di dire nulla. Poi si tira indietro, si mette seduto, proprio di fronte a me, e mi accarezza il viso.

«Hai bisogno di qualcosa? Vuoi che ti porti dell'acqua? qualcosa da mangiare? Oppure serve che ti chia...»

«Resta... qui» è tutto ciò che la mia forza mi permette di dire.

«Certo, certo... non vado da nessuna parte, starò proprio qui al tuo fianco, Heav»
E così Kenjiro si siede al mio fianco, appoggiando la schiena sul cuscino. Mi tira tra le sua braccia, facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla. 

E le mie lacrime tornano a scendere silenziosamente, rigandomi il viso come spade  infuocate che tagliano i metalli.
E poi,
Improvvisamente,
L'abbraccio di Kenjiro, mi restituisce la forza di torna a urlare.

Quindi eccomi,
Eccomi che precipito di nuovo in loop continuo di lacrime, urla e dolore, mentre mi aggrappo alla maglietta di Kenjiro.

Il mio cuore grida aiuto.
Sta urlando a squarciagola, eppure nessuno lo salva.

Le mie lacrime sono fiumi di sangue che scorrono veloci lungo ruscelli, per poi sgorgare nell'oceano, mischiandosi a tutto il resto della sofferenza, che galleggia, mentre io invece sto annegando. Sto sprofondando e affogando nel mio stesso dolore, mentre le mie urla sono tuoni e fulmini che squarciano il cielo.

Ed il mondo,
Il mondo intero piange e brucia per me.

Provocando uragani, tempeste, terremoti, tsunami, e tempeste ancora.

La Terra si sta spaccando.
Si spaccando a metà, bruciata dal sole, e tagliata dalle spade che rigano anche il mio viso.

E allora, solo allora, tutto l'universo implora pietà.
Chiede aiuto, ed urla insieme a me.

Ma nessuno,
Nessuno ci sente.

𝑭𝑹𝑨𝑪𝑻𝑼(𝑹𝑬𝑫)  -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora