27

107 6 3
                                    







Questa mattina, dopo la colazione ci siamo recati tutti alla palestra.

Quindi eccoci in cerchio, davanti a Trace che ci ripete quanto dobbiamo essere 'collaborativi' e 'abili nel unire il nostro calore'.

«Ognuno di voi è forte. Sapete fare tutti danni incredibili con la potenza del vostro calore. Ma se vi unirete, allora non vi fermerà nessuno.» Fa qualche passo sul posto, ci osserva uno ad uno, e dice: «Vi ho osservati dalle telecamere, finché ho potuto. Ho visto come avete sciolto la porta della stazione, unendo il vostro calore. Quindi, vi chiedo di fare lo stesso. Siate collaborativi, e sfruttate a vostro vantaggio la potenza che avete. Perché in questo modo, sarete in grado di far inginocchiare chiunque.»

Questa volta proprio non posso darle torto.
Ha ragione, è ogni singola parola che ha detto mi ha resa ancor più motivata.

Ieri, Thomas e Yumi hanno collaborato insieme facendo cose incredibili.

Quindi, non oso immaginare cosa potremmo fare tutti insieme.

Trace si fa da parte, lasciandoci soli.
Dicendo che una volta che avremmo capito come sfruttare i punti forti di ciascuno, lei tornerà per unire anche il suo di calore.

«Bene, bruciamo un po' la palestra?» Domanda Kenjiro.

«Prima vorrei mostrarvi una cosa» tiro fuori dalla tasca la benda che usavo per coprirmi gli occhi, e la mostro.
«Vi ricordate quando avevo detto che potrei essere in grado di attivare il flare a mio piacimento?»

«Cazzo se lo ricordo, avevo fantasticato di vedere noi che regnavamo sul mondo intero» risponde Kenjiro.

«Non mi dire che ci sei riuscita!» Esclama Yumi.

«Beh, potrei» rimetto la benda in tasca, e dico: «In questi giorni ci ho provato a lungo. Ho provato a non lasciare che l'emozioni condizionassero il mio calore, quindi ad essere un po' più consapevole di quello che posso fare.» Faccio qualche passo avanti, afferro dei pesi di ferro, e li appoggio a terra.
«Ad esempio, se adesso voglio sciogliere questi pesi, lo faccio e basta. Sono riuscita ad imparare a controllare la temperatura del mio corpo, in modo da moderarmi con ciò che mi circonda»

«Aspetta... in che senso?» Chiede Yumi.

«Beh, se attivassi il mio flare scioglierei qualsiasi attrezzatura di ferro che mi circonda, perché la mia temperatura salirebbe alle stelle. Ma adesso, ho imparato a sapermi gestire, quindi quando attivo il flare, posso concentrare tutto il mio calore su un singolo oggetto, invece che su qualunque cosa che mi circonda.»

«Oddio, porca miseriaccia, Heav!» Esclama Kenjiro.
«Allora mostraci come bruci questi pesi da 500 chili.»

«Si! Bruciali Heav!» Thomas batte le mani tutto contento.

Così sposto i pesi d'un lato, e dico: «Trace non ne sarebbe molto contenta. Ma ho qualcosa di meglio da bruciare»
Sorrido, tiro di nuovo fuori dalla tasca la benda, e le poso a terra.
«L'avevo giurato che l'avrei distrutta. Che l'avrei bruciata fino a renderla cenere.»

«Heaven... Gesù, brucerai la benda?» Mi chiede Hell sbarrando gli occhi.

E questa, è la prima frase che mi rivolge dopo giorni e giorni di silenzio.
Non ci siamo più detti nulla, dopo tutto ciò che ci siamo raccontati nella serra per via del gas che abbiamo respirato.

Ci dicevamo giusto qualche parola, ma nient'altro di più.

E sentire la sua voce, vedere i suoi occhi brillare mentre mi rivolge lo sguardo, è qualcosa che ancora oggi mi toglie il fiato.

«Si. Si, lo farò» dico con gli occhi lucidi, un sorriso così grande che quasi potrei scoppiare a piangere, anche se dovrei rimanere ancora imbronciata con lui, senza dargliela vinta così facilmente.
«Si, brucerò la benda che per anni mi ha impedito di vedere il mondo ad occhi aperti.»

Vedo un leggero sorriso sul volto di Hell, e noto che alza appena il braccio dalla vita, quasi come se mi volesse toccare. Ma poi si mordicchia il labbro e mette le mani in tasca.
Schiarisce la voce, e dice: «Sono così fiero di te. Sei diventata davvero forte, Heaven»

Sorrido leggermente, distolgo lo sguardo imbarazzata, e torno a fissare la benda ai miei piedi.

Fisso con tutta me stessa la benda di colore nero, che per anni è stata legata intorno alla mia testa coprendomi gli occhi. La stessa benda che mi ha dato Helios, soddisfatto di avermi resa una "geneticamente modificata". E la stessa benda che mi ha tirato contro Audrey, ordinandomi di metterla.

Per anni questa benda è stata la catena che mi teneva intrappolata.

'Non puoi vedere nessuno', 'non devi mai togliertela', 'sei un mostro', 'assicurati di avere sempre la benda'.

Per anni ho davvero creduto a tutte queste parole.
Ci ho creduto veramente. Pensavo sul serio di essere un mostro, un'assassina, un'errore o un'anomalia.

Ma mi sono resa conto, che i mostri erano loro.

Helios e tutte le sue guardie, sono persone disumane, che dovrebbero solo che finire all'inferno. Dovrebbero provare tutto il dolore che hanno inflitto ad ogni essere vivente che ha messo piede nella stazione. Devono provarlo.

E questo,
Glielo posso garantire.

«Oddio... Cristo santo...» Mormora Kenjiro.

«La benda sta bruciando!» Esclama Yumi.

Si, sta bruciando.
Ogni singolo filamento che compone la benda sta prendendo fuoco, fino a carbonizzarsi e diventare cenere. Polvere, che con un soffio si solleva nell'aria.

«Ce l'hai davvero fatta...» Questa è la voce di Hell.

Distoglie lo sguardo dal pavimento, e torna a guardare me.

«Ce l'hai fatta» ripete di nuovo.

Ed io alzo lo sguardo verso di lui, ed ecco che mi perdo nei suoi occhi color smeraldo, come se fosse la prima volta che incrocio lo sguardo con lui.

Ecco che i suoi occhi causano miliardi di scosse elettriche per il mio corpo, ed ecco che vengo travolta da una cascata ricca di emozioni, ed io sono qui che annaspo cercando un po' d'aria, perché lui sta risucchiando tutto l'ossigeno che ci circonda.

E ancora una volta,
Tutto intorno a noi si sbiadisce, come se una nube ci stesse riservando un po' di spazio solo per noi. Ci sta dicendo di avvicinarci, di dire qualcosa, anche solo una parola.

Il mondo intero ci sta pregando di non ignorarci più.

Così mi avvino, faccio qualche passo in avanti, e afferro Hell per la maglietta grigia che indossa.
Lo tiro a me, e le sue mani toccano finalmente il mio volto. Poggia la fronte contro la mia, ed entrambi chiudiamo gli occhi, addolciti dal profumo nell'inferno e del paradiso uniti.

«Mi manchi» è tutto ciò che riesco a sussurrare.
«Mi manchi da morire, Hell»

«Manchi anche a me, tesoro»

«Ti prego... ti prego parliamo. Parliamo di tutto ciò che ci sta accadendo, fino a notte fonda, fino a vedere l'alba, e fino a domani mattina» mormoro con una debole voce, che è quasi un tremolio.
«Ti prego, parliamo e smettiamo di ignorarci»

«Si, dobbiamo farlo. Abbiamo così tante cose da raccontarci, da chiarire e di cui discutere» mi prende a coppa il viso, e mi da un bacetto sul naso.
«Heaven» sussurra.

«Ti amo» gli rispondo.
«Dal Sole fino alla Terra, ma ripetuto un miliardo di volte»

𝑭𝑹𝑨𝑪𝑻𝑼(𝑹𝑬𝑫)  -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora