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«Dunque... qual'è il piano?» Domanda Kenjiro.

«Non abbiamo un vero e proprio piano...» Risponde Trace, mantenendo lo sguardo fisso sulla strada mentre guida.
«Ma dobbiamo raggiungere al più presto la base dei Terrestri. Molti si staranno vaccinando come da programma, ma altri staranno unendo le loro forze per cercare di ribellarsi contro la stazione.
E noi dovremo raggiungere con loro un compromesso. Dovranno prima vaccinarsi, e poi potranno unirsi a noi contro la stazione. Ma l'importante è che si vaccinano, così che finalmente possano vivere sotto la luce de sole, senza nascondersi sotto terra, o dietro a delle tute conformi.» Una pausa. «E una volta fatto, ci presenteremo nell'ufficio di Helios in persona.»

«Nell'ufficio di Helios?» Ripeto.
«Non starai mica pensando di entrare di nuovo all'interno della stazione, perché se è così...»

«No, non metteremo più piede nella stazione, ve lo prometto.» Una pausa.
«Ma quello che intendevo dire, è che Helios e i suoi uomini al momento non si trovano lì. Si sono spostati per essere più vicini agli stand delle vaccinazioni, e alloggiano in uno degli edifici lì vicino.»

«E come fai ad esserne a conoscenza, Trace?» Chiede Hell, con tono un po' accusatorio, come se non si fidasse ancora del tutto di lei.

Trace lancia un'occhiata a Hell tramite lo specchietto retrovisore.
Si schiarisce la voce e risponde: «Gli ho visti lasciare la stazione tramite le telecamere.»

Un silenzio imbarazzante si fa spazio tra le occhiate che la madre e il figlio si lanciano.
Come se non avessero la forza per parlarsi, o non trovassero le parole giuste.

Io decido di spaccare in due il silenzio.

«Hai visto anche se con Helios c'erano due ragazzi? Un maschio e una femmina, più o meno della nostra età?» Mi sento dire.

«Heaven...» Mi richiama Kenjiro.
«Non mi dire che ti importa ancora di loro dopo tutto quello che ti hanno fatto.» Una pausa.
«Sono stati degli stronzi di merda, e a momenti per colpa loro non ci ammazzavano tutti!» Sbotta.
«Te ne devi fottere. Dimenticali. Ora sono tuoi nemici, Heaven. E se non te ne fossi accorta lo sono già da un po' di tempo. Più o meno da quanto ti hanno venduta come giochetto da laboratorio.»

Non so più cosa dire.
Non ho mai sentito Kenjiro parlarmi con un tono così arrabbiato.
Ma ha ragione.
Ha perfettamente ragione, anche se non voglio ammetterlo.

Anche se non voglio ancora ammettere di essere stata tradita dai miei amici.

Ogni tanto mi vengono in mente le chiacchierate e le risate fatte durante l'ora di pranzo o di cena nella mensa, oppure quando facevamo colazione tutto insieme, e Henry ci raccontava i suoi aneddoti sul mondo "bellissimo" che ero convinta esistesse ancora.

Ma poi,
Altre volte, invece,
Mi torna in mente il dolore provato nella stanza degli specchi.
Mi tornano in mente le mie stesse urla e miei stessi implori.

E tutto, perché l'amica di cui mi fidavo, ha deciso di rivelare un segreto di cui sapeva benissimo che mi avrebbe costato la vita.

Eppure non ci ha pensato nemmeno due volte a confessarlo al comandante della stazione.

E questo, significa solo che di me li importa ben poco, data la facilità con cui mi ha venduto.

Era pronta a lasciarmi morire, quando invece io ho cercato in ogni modo di salvarla.

Ho cercato in tutti i modi di convincere Audrey e Michael a fuggire con noi dalla stazione, anche se sapevo benissimo che avrebbe significato con vivere a vita con dei traditori.

𝑭𝑹𝑨𝑪𝑻𝑼(𝑹𝑬𝑫)  -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora