capitolo 7 segreti nascosti

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«L'esistenza è una serie di note a piè di pagina in un ampio, oscuro capolavoro incompiuto.» Vladimir Nabokov



POV Eileen

Mi ritrovai schiacciata contro il muro e le braccia bloccate con ancora la cotonina tra le mani e con il suo viso troppo vicino. << Mattheo>> l'unica cosa che adesso potevo dirli, <<si?>> lo disse con un ghigno lascia la presa e torna di nuovo vicino alla porta sul retro.

<<perchè stai lasciando di nuovo la cucina?>> già prima gli avevo detto che era in bagno per coprirlo <<volevo solo schiarire le idee Kitten>> quel sorriso che aveva in faccia doveva farlo sparire.

<<liberare la mente?>> capiso tutto ma sul lavoro uno non dovrebbe fare certe cose, <<dimentica che esco di qui >> disse. <<okay....ma solo se mi dici cosa stavi facendo davvero>> <<pensi davvero che riuscirai a fartelo dire?>> lo disse con tono un po' arrogante.

<<penso che può essere nel tuo interesse>>, <<nel mio?>> si gira di nuovo verso di me <<e perchè dovrebbe essere nel mio interesse dirtelo?>>. <<perchè se non lo fai dirò che sei uscito da li per un'ora e passa>>, <<non oseresti mai dirli che sono uscito e dubito che ti crederebbe, dilli pure qualsiasi cosa e te ne pentirai seriamente Kitten>>.

<<hai paura>> dissi, ma lui mi blocco di nuovo al muro con le sue braccia ai lati della mia testa.

Mattheo mi fissò con uno sguardo intenso, il suo respiro caldo sfiorava il mio viso, mandandomi brividi lungo la schiena. Il suo profumo virile riempiva i miei sensi, e non potevo negare di essere attratta da lui nonostante la sua arroganza.

<<Non ho paura di nulla, Kitten>>, mormorò con voce roca, il suo tono carico di sfida. <<Sei tu che dovresti preoccuparti di ciò che potrei fare.>>

Il suo volto era così vicino al mio che potevo sentire il calore della sua pelle contro la mia. Un brivido di eccitazione mi attraversò mentre le sue labbra si avvicinavano pericolosamente alle mie.

Il desiderio ribolliva dentro di me, una fiamma ardente che minacciava di consumarci entrambi. Le sue mani scorrevano lungo i miei fianchi con una carezza possessiva, mentre il mio cuore batteva furiosamente nel petto.

Con un movimento rapido e impetuoso, ci avvicinammo ancora di più, le labbra che si schiudevano in un bacio . Il tempo sembrava fermarsi mentre ci lasciavamo trasportare dalla passione travolgente. <<esti imposibilul meu, dar esti frumoasa>>(sei il mio impossibile ma sei bellissima)mi disse staccandosi dal bacio.

Le mie mani si avventurarono nei suoi capelli, mentre il nostro bacio diventava sempre più profondo e avvolgente. Eravamo due anime in fuga, unite da un'attrazione magnetica che nessuno di noi poteva negare.

Ci stacchiamo subito in fretta e lui arriva subito dalla parte della sua cucina per i passi che c'erano e dopo si apre la porta con James che ci dice che fra un pochi minuti sarebbero arrivati i clienti.

Continuai ad impastare il dolce ma Mattheo mi ignorava prima mi ha baciata perché dovrebbe fare così, pulisco la cucina e lui e già andato via. Forse domani l'avrei incontrato all'università.

Mi sveglio non molto contenta di fare un'altra giornata all'università. Indossa il mio abito preferito e mi precipito  fuori dalla porta, pronta ad affrontare la giornata.

Arrivata in università, noto subito Mattheo allontanarsi rapidamente tra la folla. Mi chiedo perché mi stia evitando molto probabile sarà per quello che è successo ieri.

Durante la pausa pranzo, mi unisco a Sarah, la mi amica più stretta, per discutere dei progetti per il prossimo esame. Mentre chiacchierano, incontriamo Alexa, una ragazza nuova del nostro corso, e si unisce a noi e al gruppo di studio.

Più tardi, mentre mi dirigo alla biblioteca, mi imbatto casualmente in Nicolas. Cerco di passare oltre, ma Nicolas mi ferma bruscamente. Inizia a parlare con tono brusco e accusatorio, gettandomi in uno stato di confusione e disagio.

Le parole di Nicolas dopo un po' si trasformano in azioni violente e Nicolas in preda alla rabbia mi afferra per un braccio e mi spinge contro il muro ed vicino a uno scaffale che mi si conficca nella guancia.

Quando mi alzo lui non c'è più e di sicuro domani mi uscirà un livido enorme.

Con il cuore ancora straziato e il braccio pulsante di dolore, decido di abbandonare l'università e fare ritorno a casa da mio fratello, Mattias. So che posso contare su di lui nei momenti difficili, e ora più che mai sento il bisogno di un rifugio sicuro.

Quando varco la porta di casa di Mattias, vengo avvolta da un senso di sollievo. Il suo sguardo attento coglie subito il mio stato d'animo e mi accoglie con un abbraccio caloroso. Senza nemmeno chiedere, mi invita a raccontare cosa mi sia successo.

Con voce tremante, gli racconto l'intera storia, sentendomi sollevata dal peso che ho portato con me tutto il giorno. Mattias mi ascolta con pazienza e comprensione, promettendomi che troveremo insieme una soluzione per affrontare la situazione con Nicolas.

Passiamo ore a parlare, a ridere e a condividere ricordi d'infanzia, cercando di allontanare momentaneamente i pensieri negativi. La sua presenza mi dona conforto e sicurezza, e mi sento fortunata ad avere un fratello così speciale al mio fianco.

Quando la sera cade, mi ritrovo finalmente più serena, pronta ad affrontare il giorno successivo con nuova determinazione e coraggio, sapendo di poter contare sul sostegno incondizionato di Mattias, in più domani sarei anche andata a prendere dei fiori per abbellire un po' la casa con dei colori carini e alcuni metterli pure nel giardino.

Mi preparo per andare a seguire due lezioni, salgo sul pullman e dopo una mezzoretta arrivo all'università.

Davanti all'ingresso c'era Nicolas con Luna cambio strada e passo dall'altra entrata visto che oggi non volevo vederlo.

Cammino lungo il corridoio quando sento una mano afferrarmi il braccio.

<<cos'è quel livido sul braccio e sulla guancia?>> che spavento menomale che è solo Mattheo. <<em è stato solo un'incidente>>non sapevo che dirli, <<dammi il nome>>.

<<non è davvero successo nulla>> non volevo dirli la verità, << dammi il nome kitten>> non voleva mollare. <<bene era um Nicolas>> ormai l'avevo detto, << il tuo ex?>>
<<si>> lo dissi con un tono basso.

<<aspetta aspetta aspetta dove stai andando?>> lui camminava troppo veloce per me. <<mi assicuro che non ti toccherà più>> detto questo non riesco a raggiungerlo subito.








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