Capitolo 33 la verità

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"Volevo urlare quello che sentivo, ma sono rimasto zitto per paura di non essere capito."
Charles Bukowski

POV Eileen

Qualche ora più tardi guardavo fuori dalla finestra del piccolo rifugio dove ci eravamo nascosti, osservando le ombre che si allungavano lungo la strada deserta. Da quando eravamo scappati, il mondo intorno sembrava sempre più silenzioso, sospeso in un'attesa inquietante. Mi sentivo persa, piena di domande che Mattheo non aveva saputo rispondere.

Il rumore di una macchina che si avvicinava lentamente spezzò quel silenzio. Sobbalzai, girandomi verso Mattheo, il cui volto si era fatto pallido. I fari si fermarono davanti alla casa, e trattenni il fiato.

La portiera della macchina si aprì e, tra le ombre, apparve la figura alta e severa del padre di Mattheo. Lui avanzava con passo lento ma deciso, lo sguardo cupo fisso sull'ingresso del rifugio.

Mattheo fece un passo indietro, istintivamente. <<Come ci ha trovati?>> sussurrò, la voce rotta dalla tensione. Ma prima che potesse dire altro, la porta si aprì con uno scatto.

<<Non pensavate di potervi nascondere per sempre, vero?>> disse il padre, la voce profonda che rimbombava nella piccola stanza. Guardai Mattheo, ma poi i suoi occhi si fermarono su di me , come se fossi l'unica persona da convincere.

<<Eileen,>> iniziò il padre di Mattheo , con una calma gelida. <<Forse Mattheo non te l'ha detto, ma c'è una parte della mia vita che riguarda anche te.>>

lo fissai , confusa, mentre il padre di Mattheo continuava. <<Anni fa... prima che Mattheo nascesse, avevo fatto cose di cui non vado fiero, cose che pensavo fossero sepolte nel passato. Ma una di quelle scelte ha cambiato per sempre anche la tua famiglia.>>

Le parole si fermarono a mezz'aria, come un'ombra minacciosa che si allungava. Il mio cuore iniziava a battere più forte, mentre intuiva qualcosa di terribile.

<<Cosa hai fatto?>> sussurrò, sentendo la gola serrarsi.

L'uomo abbassò lo sguardo, visibilmente combattuto. <<Non avrei mai dovuto avvicinarmi a tua madre>> confessò. <<Ma lo feci. Ed è a causa mia che...>> si interruppe, come se le parole stesse lo ferissero.

Mi irrigidì. La verità che tanto aveva temuto era ora lì, nuda e cruda, davanti a me.

Il padre di Mattheo abbassò lo sguardo, come se fosse anche lui in cerca di una risposta. <<Mi sono innamorato di lei. Ma non avevo il diritto di farlo. Non avevo il diritto di entrare nella sua vita, di illuderla. Alla fine, l'ho lasciata... e ho spezzato qualcosa che non avrei mai potuto riparare.>>

Ogni parola mi colpiva come una frustata. Ero confusa, arrabbiata, ma soprattutto mi sentivo tradita. Mia madre... lei sapeva di tutto questo? Era a causa sua, a causa del padre di Mattheo, che la mia famiglia era così spezzata?
<<Tu... hai distrutto tutto,>> sibilai, incapace di trattenere le lacrime. <<Hai rovinato la sua vita... la nostra vita. E adesso vieni qui, pensando che basta raccontarmi tutto per farti perdonare?>>
<<Eileen, io...>>Cercava di spiegarsi, ma il dolore e la colpa si leggevano nel suo sguardo.

Proprio in quel momento, sentimmo un altro rombo di motore avvicinarsi.

<<Chi sono?>> chiesi, ancora sconvolta, mentre cercavo di capire cosa stesse succedendo.

<<gente che guarderà quello che sta per succedere >> rispose il padre di Mattheo.

Answering my destiny (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora