Capitolo 25 Inganno Svelato

27 6 0
                                    

"Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno. Ma quello che accadrà in tutti gli altri giorni che verranno può dipendere da quello che farai oggi".

(Ernest Hemingway)






POV Eileen

L'oscurità mi avvolse come un manto pesante e soffocante. I rumori ovattati e i contorni sfocati furono gli ultimi ricordi prima di perdere completamente i sensi. Non so quanto tempo passò, ma quando tornai in me, un dolore pulsante mi attraversava la testa. Cercai di aprire gli occhi, ma la luce, seppur fievole, mi sembrava insopportabile.

Mi ci volle qualche istante per rendermi conto di dove mi trovassi. Ero legata a una sedia in una stanza buia, le mani legate dietro la schiena e le caviglie assicurate alle gambe della sedia. Cercai di muovermi, ma le corde erano strette e resistenti. Il panico iniziò a farsi strada dentro di me, ma cercai di mantenere la calma. Dovevo capire chi mi aveva portata lì e perché.

D'un tratto, una porta si aprì con un cigolio sinistro. Una figura emerse dall'oscurità, i suoi passi rimbombavano nella stanza silenziosa. Quando finalmente il mio rapitore entrò nel cono di luce fioca, il mio cuore saltò un battito.

Arthur.

Non riuscivo a credere ai miei occhi. Arthur, il fratello di Mattheo, era l'ultima persona che avrei immaginato di vedere in quella situazione. Aveva sempre mostrato un atteggiamento protettivo verso di me, e ora mi trovavo legata e vulnerabile davanti a lui. La confusione e il tradimento mi travolsero in un'ondata di emozioni contrastanti.

<<Arthur, perché?>> riuscii a chiedere, la mia voce incrinata dalla paura e dall'incredulità.

Arthur si avvicinò, la sua espressione indecifrabile. <<Eileen, è complicato. Ma devi sapere che tutto ciò che ho fatto, l'ho fatto per una ragione.>>

Scossi la testa, cercando di capire. <<Legarmi e rapirmi è la tua idea di una buona ragione? Cos'è successo a te, Arthur?>>

Arthur si sedette su una sedia di fronte a me, il suo sguardo intenso. <<Eileen, c'è molto che non sai. Mio padre...>> si interruppe, prendendo un respiro profondo. <<Mio padre non è chi pensi che sia.>>

Cercai di mantenere la calma. <<Arthur, questo non giustifica quello che stai facendo. Cos'è che non so?>>

<<La verità sulla nostra famiglia,>> rispose lui, il suo tono carico di emozione. <<Tuo padre e mio padre erano in affari insieme, ma c'erano segreti, segreti oscuri che hanno distrutto tutto. E quando nostro padre è morto, ho scoperto cose che mi hanno cambiato per sempre.>>

Mi sentii gelare. <<Che segreti, Arthur? Di cosa stai parlando?>>

Arthur si alzò e iniziò a camminare avanti e indietro. <<Nostro padre era coinvolto in affari illegali. Contrabbando, traffico di influenze, persino omicidi. E quando ha scoperto che tuo padre voleva uscire da quel mondo, ha cercato di eliminarlo. Tuo padre ha reagito e questo ha portato alla morte dei miei genitori.>>

La verità mi colpì come un pugno allo stomaco. Mio padre aveva sempre parlato con vaghezza di quegli anni, ma non avevo mai immaginato una tale profondità di corruzione e violenza. <<Arthur, mi dispiace. Non sapevo nulla di tutto questo. Ma perché rapirmi? Perché non parlarne semplicemente?>>

<<Perché non ti avrebbero mai permesso di ascoltarmi,>> disse lui, fermandosi di fronte a me. <<Ho provato a parlarne con Mattheo, ma non mi ha creduto al cento per cento. Ma io ho visto le prove, Eileen. E ora tu devi vedere la verità.>>

Answering my destiny (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora