Capitolo 24 Il Richiamo delle Tenebre

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"Non sempre le nuvole offuscano il cielo: a volte lo illuminano".

(Elsa Morante)






POV Eileen

Le giornate passavano lente, come se il tempo stesso si fosse trasformato in un nemico, cospirando per amplificare il mio dolore. Da quando Mattheo se n'era andato, un vuoto incolmabile si era insediato nel mio cuore. La sua partenza non era stata solo un addio, ma una ferita aperta che continuava a sanguinare e sanguinare senza smettere.

Ogni mattina mi svegliavo sperando che il giorno sarebbe stato diverso, che il peso della sua assenza si sarebbe alleggerito almeno un po'. Ma ogni volta, la realtà mi colpiva con la stessa crudele intensità. Mi rifugiavo nel lavoro, cercando di annegare il mio dolore cucinando dolci e decorandoli, ma era solo una tregua temporanea.

Tom era stato una presenza costante durante questo periodo oscuro. Il suo sostegno era stato un'ancora di salvezza, eppure mi sentivo in colpa per non riuscire a lasciare andare Mattheo e per non essere in grado di aprirmi completamente a lui. Sapevo che Tom provava qualcosa di più di semplice amicizia, ma il mio cuore era ancora troppo ferito per accettare qualsiasi cosa al di là del conforto di una spalla su cui piangere.

Una sera, dopo una lunga giornata di lavoro, decisi di fare una passeggiata nel parco. Il vento fresco accarezzava il mio viso mentre i miei passi mi portavano lungo i sentieri che avevo percorso così tante volte. Era il nostro parco, quello dove io e Mattheo avevamo condiviso tanti momenti felici. Ogni angolo era impregnato dei nostri ricordi, e ora sembrava quasi beffardo ritrovarmi lì, da sola.

Mi sedetti su una panchina, fissando il cielo che cominciava a tingersi dei colori del tramonto. Le ombre si allungavano, e con esse arrivava una sensazione di malinconia che non riuscivo a scuotere. Era come se il parco stesso fosse un testimone silenzioso del mio dolore.

Sentii dei passi avvicinarsi e, voltandomi, vidi Tom. Il suo sguardo era pieno di preoccupazione, ma anche di una dolcezza che mi fece male al cuore. Si sedette accanto a me, senza dire una parola. Per un lungo momento, rimase in silenzio, rispettando il mio bisogno di spazio.

<<Eileen,>> disse infine, la sua voce bassa e rassicurante, <<so che stai attraversando un momento difficile. Ma non devi affrontarlo da sola. Sono qui per te, sempre. So anche che te l'ho già detto ma è la verità.>>

Annuii, cercando di trattenere le lacrime. <<Lo so, Tom. E ti ringrazio per questo. Ma... è così difficile.>>

Tom posò una mano sulla mia mano , un gesto semplice ma carico di significato. <<Non devi forzarti. Solo... permetti a te stessa di sentire. È l'unico modo per guarire.>>

Il suo tocco era caldo, rassicurante ma non era come quello di Mattheo. E per un attimo, mi permisi di cedere a quella sensazione di conforto. Ma poi, la paura e il dolore riaffiorarono, spingendomi a ritirarmi. <<Non so se posso, Tom. Mattheo... lui è ancora così presente e lo sarà sempre.>>

Tom annuì lentamente, il suo sguardo non lasciava il mio. <<Capisco. Ma il tempo aiuta, Eileen. E io sarò qui, quando sarai pronta.>>

Le sue parole erano sincere, e questo mi dava un po' di speranza. Sapevo che Tom voleva di più, ma per ora, tutto quello che potevo offrirgli era la mia gratitudine.

I giorni passavano e la mia routine rimaneva la stessa. Ma notavo che Tom trovava sempre più scuse per starmi vicino. Che fosse un caffè al mattino, una passeggiata nel parco o semplicemente sedersi con me in silenzio mentre lavoravo, la sua presenza era costante e rassicurante. Iniziavo a rendermi conto di quanto la sua compagnia fosse diventata importante per me.

Una sera, mentre stavamo camminando insieme lungo il fiume, Tom si fermò improvvisamente, costringendomi a fermarmi anch'io. Il suo sguardo era intenso, come se stesse lottando con qualcosa dentro di sé.

<<Eileen,>> disse infine, la sua voce un sussurro nel crepuscolo, <<non posso più nasconderlo. Mi importa di te, più di quanto dovrei. So che non è il momento giusto, e so che il tuo cuore è ancora ferito ed batte ancora per un'altro, ma dovevo dirtelo.>>

Rimasi immobile, sorpresa dalle sue parole. Avevo sempre saputo che Tom provava qualcosa per me, ma sentirglielo dire ad alta voce era diverso. Il mio cuore batteva più forte, confuso tra il dolore per Mattheo e la gratitudine per Tom.

<<Tom...>> iniziai, ma lui mi interruppe, scuotendo la testa.

<<Non devi rispondere adesso, Eileen. Volevo solo che tu lo sapessi.>> Prese un respiro profondo, poi aggiunse, <<Sarò qui, indipendentemente da tutto.>>

Quella sera, mentre rientravo a casa, le parole di Tom continuavano a riecheggiare nella mia mente. Sentivo il peso del passato, ma anche una lieve speranza per il futuro. Ero confusa, combattuta tra il desiderio di andare avanti e la paura di tradire il ricordo di Mattheo.

La notte avanzava, e con essa un senso di inquietudine che non riuscivo a scrollarmi di dosso. Mi rigirai nel letto, incapace di trovare pace. Alla fine, mi alzai e mi diressi verso la finestra, guardando fuori nel buio. Le ombre della notte sembravano avvolgere la città in un abbraccio soffocante e la luna rifletteva sul cielo insieme alle stelle.

All'improvviso, un rumore sordo proveniente dalla porta d'ingresso mi fece sobbalzare. Il cuore cominciò a battere furiosamente mentre mi avvicinavo cautamente. Un colpo, poi un altro. La paura si insinuava nella mia mente, ma dovevo scoprire cosa stava succedendo.

Aprii lentamente la porta, e quello che vidi mi lasciò senza fiato. Lì, sulla soglia, c'era una busta anonima. La raccolsi, le mani tremanti, e la portai dentro. Aprii la busta con cautela, il cuore in gola. All'interno, trovai una lettera scritta a mano, le parole tracciate con una calligrafia familiare ma inquietante.

"Se pensavi che fosse finita, ti sbagliavi. Il passato non si può cancellare così facilmente. Tuo padre aveva molti nemici, e ora sono venuti a riscuotere. Preparati, Eileen. Sta per iniziare."

Il sangue mi si gelò nelle vene. Chiunque avesse scritto quella lettera conosceva troppo bene la mia storia. E ora, la minaccia incombeva su di me, più reale che mai. Sentii un'ondata di panico travolgermi, ma sapevo che dovevo reagire.

La paura mi aveva paralizzato abbastanza a lungo.

Sentii di nuovo un rumore provenire dalla porta. Mi voltai di scatto, il cuore che batteva all'impazzata. Ma questa volta, non era solo un colpo. Sentii dei passi, lenti e pesanti, che si avvicinavano sempre di più. Il terrore mi bloccò sul posto mentre vedevo una figura oscura avvicinarsi.

Poi, tutto diventò nero.











Spazio autrice👑

Ciao come state ?
Spero che vi piacerà questo capitolo e ricordatevi di mettere la stellina ci sentiamo al prossimo capitolo baci diya 🩷🫶🏻

Answering my destiny (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora