Capitolo 8 destini intrecciati

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"La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia"   (Mahatma Gandhi)


POV Mattheo

Stavo scoppiando dalla rabbia e fra poco non ci vedevo più. Cammino lungo il corridoio, metre cercavo Nicolas. Dopo un' po' lo trovo vicino all'uscita e uscì con la testa piena di pensieri. L'aria fresca mi accarezzava il viso mentre mi dirigevo verso l'uscita principale.

<<Nicolas>> dissi con voce serrata, <<dobbiamo parlare>>.

Nicolas si voltò lentamente, i suoi occhi scuri rivelando una miscela di sorpresa e sfida. <<cosa vuoi fare Mattheo? Non ho tempo per te>>.

Lo guardai negli occhi <<Non puoi scappare da questo. So cosa hai fatto ad Eileen>>.

Il viso di Nicolas si oscurò all'istante. <<E cosa c'entri te con Eileen? è un problema nostro>>.

<<è un problema tuo perchè l'hai colpita!>> alzai la  voce, il mio cuore pulsava nel petto.

Nicolas ridacchiò sarcasticamente. <<Eileen ha chiesto quello che ha ottenuto. Non te ne fai carico, vero?>>.

La mia rabbia raggiunse il culmine. Con un movimento istintivo, sollevai un pugno e lo colpiì dritto in faccia. Un brivido di dolore mi attraversò il braccio, ma era niente in confronto alla furia che mi consumava.

Nicolas si ritrasse di fronte al colpo, ma subito dopo reagì, lanciando un pugno verso di me. ci avventammo l'uno sull'altro, rotolando sul marciapiede mentre ci scambiavamo colpi.

Il suono di grida attirò l'attenzione degli studenti che passavano, ma io e Nicolas eravamo troppo immersi nella nostra lotta per accorgerci di qualcos'altro.

Dopo qualche istante che sembrò un'eternità, un gruppo di persone riuscì a separarci, mettendo fine alla rissa. Respiravo pesantemente, guardando Nicolas con occhi ancora carichi di rabbia, ma anche di disperazione. Come poteva essere diventato così violento?

Dopo la rissa con Nicolas, mi trovai ad affrontare una delle situazioni più imbarazzanti della mia vita: essere chiamato nell'ufficio del preside. La mia mente era ancora annebbiata dalla rabbia, ma sapevo che dovevo affrontare le conseguenze delle mie azioni.

Entrai nell'ufficio del preside con passo incerto, sentendomi come se avessi un peso sulle spalle. Il signor Johnson mi guardò con uno sguardo severo mentre mi faceva sedere di fronte a lui.

<<Mattheo, posso chiederti di spiegare cosa è successo fuori dall'università oggi pomeriggio?>>chiese con voce calma, ma autoritaria.

Ingoiai a secco, cercando di trovare le parole giuste per descrivere la situazione senza far sembrare che fossi del tutto colpevole. <<Bene, signor Johnson, ho trovato Nicolas fuori dall'università e abbiamo avuto una discussione che è finita in una rissa. Mi dispiace profondamente per quello che è successo.>>

Il preside annuì lentamente, guardandomi con uno sguardo penetrante. <<Capisco. Mi hanno già informato del tuo coinvolgimento in questa situazione. Sembri essere una brava persona, Mattheo, ma questo tipo di comportamento non è accettabile nella nostra università>>.

Mi sentii come se avessi ricevuto un pugno nello stomaco. Avevo deluso non solo me stesso, ma anche il preside e l'intera comunità studentesca. <<Lo so, signor Johnson. Prometto che non succederà mai più.>>

Il preside mi guardò per un momento prima di rispondere. <<Ti prendo alla parola, Mattheo. Ma devi anche affrontare le conseguenze delle tue azioni. Sarai sospeso per una settimana e dovrai partecipare a delle sessioni di consulenza per imparare a gestire la tua rabbia in modo più costruttivo.>>

Annuii, accettando la mia punizione con rassegnazione. Era giusto che pagassi per quello che avevo fatto, ma dovevo anche imparare dalla mia esperienza e cercare di migliorare.

Uscii dall'ufficio del preside con un senso di determinazione. Dovevo fare del mio meglio per diventare una persona migliore e gestire le mie emozioni in modo più sano. Girando l'angolo incotto di nuovo Nicolas.

<<che ne dici di una rivincita di boxe?>> mi chiese, <<va bene quando vorresti farla?>> lo so che era una scelta pessima ma era l'unica cosa che si potesse scegliere << questo fine settimana>> annui e si allontanò.

Sapendo che il locale  era chiuso quel giorno, optai per un'alternativa: andare alla palestra di boxe dove spesso mi allenavo con mio fratello Arthur.

Arrivai alla palestra e lo trovai già lì, con i guantoni e il casco pronto per l'allenamento. <<Ciao Mattheo,>>disse con un sorriso. <<Pronto per un po' di allenamento?>>

Annuii con determinazione. <<Assolutamente. Ho bisogno di sfogare un po' di frustrazione.>>

Ci mettemmo subito al lavoro, concentrandoci sui nostri colpi e sulla tecnica. Mio fratello, più esperto di me nel boxe, mi guidava con pazienza, correggendo i miei errori e incoraggiandomi a dare il massimo.

Mentre ci allenavamo insieme, sentivo la tensione lasciare il mio corpo. Il suono dei nostri pugni che colpivano i sacchi da boxe riempiva l'aria, ma dentro di me c'era una calma che non avevo provato da quando ero uscito dall'ufficio del preside.

Dopo un'ora intensa di allenamento, mi sentii esausto ma soddisfatto. Guardai mio fratello con gratitudine. <<Grazie, Arthur. Mi hai aiutato più di quanto tu possa immaginare.>>

Lui sorrise. <<Siamo una squadra, fratello. Insieme possiamo superare qualsiasi cosa, però sai dovresti stare lontano da Eileen i nostri genitori la odiano.>>

Mentre camminavo lungo i sentieri alberati del parco, inspirando l'aria fresca della primavera, sentivo che la tensione delle ultime ore si scioglieva. Le foglie degli alberi frusciavano leggere al vento e il cinguettio degli uccelli riempiva l'aria, creando un'atmosfera serena e rilassante.

Mi sedetti su una panchina vicino a un laghetto, osservando il riflesso del sole che si rifletteva sull'acqua calma. Chiudevo gli occhi e respiravo profondamente, lasciando che i pensieri fluissero liberamente nella mia mente.

Dopo un po', mi alzai dalla panchina e ripresi a camminare lungo i sentieri del parco. La luce del tramonto colorava il cielo di tonalità arancioni e rosa, creando uno spettacolo mozzafiato. In quel momento, mi sentivo in pace con me stesso e con il mondo.

Stavo camminando per uscire dal parco e tornare a casa quando vedo Eileen che cammina con dei fiori. Era girata di spalle mi avvicino <<ciao Kitten>>.



Spazio autrice ⭐️🍂

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Answering my destiny (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora