DIMMI QUALCOSA CHE NON SO

20- Bianca

Grace fece il suo ingresso nell'aula di letteratura con la testa chinata e stretta nelle spalle. Camminò lentamente verso il banco alle mie spalle che era ancora vuoto. Il vociferare degli altri studenti appena la videro entrare echeggiò nella stanza.
Io e Jason ci voltammo a guardarla senza dire una parola.

《Sanno già tutti quello che abbiamo fatto, vero?》non alzò lo sguardo, lo tenne fisso sul banco.

Raccolsi le sue mani nelle mie.

《Ha detto anche che ero vergine?》

Non sapevo come risponderle senza ferirla.

《Si, ha detto che eri vergine, una delle tante vergini. Ha detto quello che ti ha fatto e anche che te ne sei andata via a piedi nel cuore della notte.》

《Jason.》lo rimproverai.

《No, devi dirle le cose come stanno. Deve sapere quello che dicono di lei se vuoi che si prepari a difendersi da sola. Non ha sbagliato a scopare con lui, perché nessuna si aspetterebbe di scopare con il proprio migliore amico e venire sputtanata, ma ha sbagliato a non valutare che il suo copione è sempre lo stesso. È di Alex che stiamo parlando. Grace, devi imparare ad aprire gli occhi d'ora in poi. Ieri notte ti è andata bene, hai rischiato grosso. Un'altra volta potrebbe non andare così bene.》

Jason fu crudo, ma aveva ragione. Grace non aveva sbagliato nulla, ma Alex non era mai stato una persona affidabile, non aveva mai dimostrato il contrario.
Grace per fortuna non reagì male come pensavo.

《Hai ragione, avete ragione ragazzi. Dovevo ascoltarti, B, mi hai avvertita tantissime volte. Ma sono sempre stata innamorata di lui, non avrei mai pensato che potessi essere una delle tante. Mi è servito da lezione, ma fa davvero tanto male.》gocce di lacrime bagnarono il foglio di carta sotto di lei.

Grace era una ragazza forte, più di quanto pensassi. Ma era ferita, e il mio cuore si sbriciolò alla vista delle sue lacrime.
A fine lezione, quando l'aula si svuotò, presi Grace in disparte.

《Grace, posso darti un consiglio? Sarai tu a decidere se seguirlo o meno.》

Annuì. I suoi occhi erano ancora gonfi dal pianto.

《Se e quando ti andrà, parla con Gary. Voi tre state sempre insieme, e son sicura che lui adesso si senta molto a disagio. Non parla granché, ma sono sicura che penserà che non vuoi avere più a che fare neanche con lui. Lui non c'entra niente con il suo migliore amico.》

《Va bene, B, ma perché mi dici questo?》

《Ho avuto modo di parlarci ultimamente, è una persona molto interessante, ma continua a vivere nell'ombra di Alex e così facendo nessuno si è mai chiesto cos'abbia lui da raccontare. Non comportiamoci come tutti gli altri.》

Ero più che sicura che Gary non sarebbe mai andato a parlare a Grace, ancora meno dopo la storia di Alex.
Alex non gliel'avrebbe permesso e il suo carattere introverso ancora meno.

A quei due avrebbe fatto bene parlare un po'.

《Ciao B》Dean mi salutò da lontano. Grace si allontanò lasciandomi da sola con lui.

《Oh, ciao Dean. Volevo dirti che ho letto il libro che mi hai regalato. È davvero brava quella scrittrice amica di tua madre.》

《Se vuoi posso fartela conoscere, a quanto pare lei e mia madre hanno fatto il liceo insieme e sono grandi amiche. Solo che lei è sempre in viaggio per lavoro.》

《Si sarebbe davvero interessante. Potrebbe aiutarmi a capire come muovermi in futuro stando nell'ambiente.》

Avevo le idee chiare sul mio futuro. Volevo lavorare in una casa editrice come grafica.