Matematica era iniziata solo da dieci minuti ma rinunciai subito a seguirla.
Decisi quindi di aprire il regalo di Dean cercando di non fare troppo rumore.
Mi apparì davanti agli occhi un libro rosa con dei fiori gialli e altri disegni che sicuramente richiamavano dei simboli all'interno del libro. Anche se non era corretto giudicare un libro dalla copertina, quella era la mia parte preferita. Vedere come una copertina potesse racchiudere in una sola pagina, un libro di centinaia e centinaia di fogli.
Sfogliai le prime pagine e come sempre mi soffermai alla dedica dell'autrice.
"A mia madre e alla donna forte che è. Non sarei la donna e la scrittrice che sono, se non avessi avuto la sua mano stretta nel mio palmo per tutto questo tempo. Grazie per la forza che mi hai dato, spero di essere per i miei figli la mamma splendida che sei stata tu per me."Il mio cervello si offuscò completamente leggendo quella dedica.
Un attacco di ansia salì dalle mie gambe, lungo il mio stomaco, per arrivare dritto nella mia gola. Gli occhi iniziarono a bruciare e ad arrossire.
Avevo superato quel dolore anni prima, ma la mia era una ferita che sarebbe stata aperta per sempre. Avrebbe sempre fatto un po' male.Il mio respiro divenne pesante, ma la mia mente continuò a rileggere quella frase più e più volte, continuai a farlo sperando che prima o poi facesse meno male, ma non stava funzionando.
Cercavo di non pensarci mai. Aveva distrutto la mia famiglia, e non solo. Avevano distrutto due famiglie, quattro persone non sarebbero mai più state le stesse da quel momento.
Non fu capace neanche di essere ancora una madre.La vista mi si offuscò completamente e le lacrime cominciarono a bagnare le pagine del libro che non avevo ancora consumato.
Jason, seduto accanto a me, chiuse di colpo il libro che avevo sul banco. Quel movimento repentino mi fece sobbalzare. Con la coda dell'occhio riuscii a scorgere la sua mascella contratta.
Resistere a quel mix di emozioni che provai era impossibile. Non mi costrinsi neanche a resistere, scappai a gambe levate fuori dall'aula. La violenza con cui feci chiudere la porta fece svolazzare i miei lunghi capelli neri. Pochi secondi dopo quella stessa porta si riaprì. Non avevo bisogno di guardare dietro, sapevo già che Jason mi avrebbe seguita.
《B, per favore fermati. Dove vai?》
Alzai il passo e lui mi raggiunse più in fretta di quanto pensassi.
La mia meta erano le scale antincendio, che gli studenti di quel liceo non erano soliti ad usare dato che la struttura era ben fornita di numerose rampe di scale. Lì sarei stata lontana da tutti. Da tutti, ma non da Jason, ma a me andava bene così.La porta si chiuse violentemente alle spalle del mio migliore amico.
Non fui capace di voltarmi a guardarlo in faccia, avevo troppo dolore dentro di me in quel momento e il petto mi faceva male. Ero in preda ad un forte attacco di ansia. Sentivo un peso nel petto così grande che mi sentii come se qualcuno stesse camminando sul mio sterno. Le voci nella mia testa stavano cercando di buttarmi giù e io non riuscivo a farle tacere.Continuai a guardare fuori dalle vetrate che affacciavano sul retro del cortile.
《5 cose che puoi vedere.》
《Il prato, il cielo, il sole, le scale, un albero.》
《4 cose che puoi toccare.》
《Il pavimento, il vetro di questa finestra, il tessuto della mia gonna, i miei capelli.》
《3 cose che puoi sentire.》
Mi avvicinai a Jason tanto da permettergli di abbracciarmi.
《I ragazzi in lontananza, gli uccelli che cantano, il mio respiro.》
Jas si chinò per stringermi meglio accorciando la distanza data dalle nostre altezze differenti. Mi permise di posare la guancia sul suo collo.
La tecnica 54321 riuscì pian piano a tranquillizzarmi. Era così piccolo quando da solo si documentò su tutti i metodi e gli studi da poter mettere in pratica per poter tirare fuori una persona da uno stato di ansia o di angoscia. L'aveva fatto per me trascurando che anche lui stava soffrendo. Mi aveva messa un'altra volta al primo posto. L'aveva sempre fatto.《2 cose di cui senti l'odore.》
Incanalai un bel po' di aria nel polmoni. Un mix di profumi piacevoli investì il mio naso.
《L'odore di menta della tua caramella. Il tuo profumo.》
《1 cosa di cui puoi sentire il sapore.》
Nel silenzio si fecero spazio i nostri respiri profondi. Chiusi lentamente gli occhi, avvertendo il corpo di Jason muoversi lentamente fino a che le punte dei nostri nasi si sfiorarono appena. Poi un'altra volta, fino a rimanere l'una incollata sull'altra. Rimanemmo così per un arco di tempo che mi parve infinito, con il calore nei nostri respiri a mischiarsi. Non ero mai stata più rilassata di così.
Avvertii il rumore di una carta stropicciata, poi un leggero sentore di menta punse il mio naso. Socchiusi la bocca quando Jason ci spinse dentro una caramella.
Schiusi finalmente gli occhi, era ad un centimetro da me ed io mi sentivo totalmente in pace.
Il rumore forte della campanella ci fece tornare alla realtà. Ognuno di noi fece un balzo all'indietro sentendo improvvisamente l'urgenza di allontanarci. Senza dire nulla, tornammo in aula per la lezione successiva.
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DIMMI QUALCOSA CHE NON SO
Chick-LitIl rapporto tra Bianca e Jason non è un rapporto qualunque. Sono migliori amici fin dalla loro nascita e insieme hanno condiviso un evento che rimarrà per sempre impresso dentro di loro. Non si sono mai separati, tantomeno adesso che sono all'ultimo...