Epilogo- Bianca

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《Anwar, vieni a fare una foto con me.》

《Come ci siamo arrivati a questo? Sono già così grandi?》
Mi girai a guardare i volti di mio marito e dei miei migliori amici.
Eravamo sulle sdraio a bordo piscina, per festeggiare il sesto compleanno di nostra figlia.

《Non ci credevo quando mi dicevano che gli anni volano dopo che fai figli. E invece guardali, tra poco li ritroveremo già a guidare un auto e bere alcolici.》
Intervenne Gary.

《Zia Grace, tocca a te.》

《Zia Grace, tocca a te.》
Ripetei alla mia migliore amica facendo un cenno con la testa verso mia figlia.

Non le diede il tempo di alzarsi dalla sdraio che corse incontro a noi.

《Papà, papà, guarda che so fare!》

Nove mesi ad averla in pancia e soffrire per lei, e lei non faceva altro che dire in continuazione "Papà".
Si lanciò sul suo papà per avere le coccole come al solito.

《Vuoi dare un bacio anche alla mamma, Margherita, oppure no?》
Improvvisai una scenata di gelosia.

《E va bene.》
Sbatté i piedini per terra, camminava proprio come suo padre da piccolo.

Il suo sorriso e le sue fossette apparvero sul suo volto. Era identica a Jason ed era bellissima anche per questo.

《Margie, vieni, facciamo il bagno.》

《Fate attenzione Anwar, non fatevi male.》

《È inutile che ci provi, Grace. Sai già che tra due minuti qualcuno di loro piangerà.》

《Cocktail?》

《Si, vado a prepararli. J, vieni a darmi una mano?》

《Arrivo piccola.》

《Sai, J. Pensavo che è davvero bello tutto quello che abbiamo costruito. La nostra casa, i nostri migliori amici che festeggiano insieme a noi i compleanni di nostra figlia. Anwar e Margherita così uniti. Amo la nostra vita.》

Mi sollevò in braccio facendomi sedere sul tavolo, posizionandosi tra le mie gambe.

《Siamo stati bravi, angioletto. Grazie per tutto quello che fai per noi.》

《J.》

《Si, B?》

《Dimmi qualcosa che non so.》

《Credo che sia giunto il momento di dirtelo allora.》
Si avviò verso un mobiletto e prelevò una scatola dal suo interno.

《Apri.》

Al suo interno trovai un mazzo di chiavi.

《Che cos'è questo?》

《Queste sono le chiavi per il tuo nuovo studio. Volevi uno spazio tutto per te, dove poter continuare a lavorare. Miranda mi ha segretamente rivelato che Mark Johnson vuole che tu sia l'illustratrice del suo prossimo libro. Così ci tenevo che tu potessi avere tutto ciò di cui avessi bisogno.》

《Mark Johnson? Dici quel Mark Johnson? Il miglior autore di libri per bambini?》

《Proprio lui.》

《E adesso avrò uno studio tutto mio in cui lavorare?》

Jason annuì.

《Oh mio Dio. Ti amo, ti amo, ti amo.》

《B, dimmi tu qualcosa che non so.》

Sperai che non si fosse scordato di chiedermelo.
Lo guardai fisso nei suoi occhi neri, con gli occhi sorridenti.

《Sono incinta.》

Gli occhi di Jason si illuminarono e le sue meravigliose fossette scavarono le sue guance.

《Bianca, Jason. Correte.》
La voce di Grace echeggiò dal giardino.

《Hanno fatto di nuovo qualche danno quei due.》

《J, siamo davvero pronti ad avere un altro figlio?》

《Credo che sarà ufficialmente la nostra fine.》

《Posso sempre scappare in Italia come ha fatto mia madre e lasciarli a te.》

《No, non posso occuparmene. Ho già una famiglia in un altro Stato.》

Scoppiamo a ridere insieme, la nostra storia era ormai diventata stranamente ironica, ma un giorno ci avrei volentieri scritto un libro su.

DIMMI QUALCOSA CHE NON SODove le storie prendono vita. Scoprilo ora