57- Jason

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Gemiti e urla si soffocarono nelle nostre gole fino a notte fonda.

Avevo Bianca su di me che si muoveva avanti e indietro, su e giù e mi stava facendo impazzire.

Alzò gli occhi al cielo quando iniziai a giocherellare con il suo clitoride mentre si spingeva contro di me. Con la lingua invece assaggiai le piccole punte rosa del suo seno.

Di colpo la ribaltai sul letto per riprendere il comando. Lei allacciò le gambe intorno al mio collo e io spinsi forte dentro di lei più volte, chiudendole la bocca con una mano per non farci sentire da suo padre che dormiva qualche stanza più in là. I miei affondi diventarono sempre più profondi tanto che le sue lunghe unghie nere si conficcarono nella mia schiena e sussultai per il dolore e il piacere che mi provò quel gesto.

Con la lingua disegnai una linea dal suo petto al suo collo fino a morderle la pelle spingendo con ancora più forza dentro di lei.

《Sono pazzo di te Bianca.》

《Ti prego non smettere mai di dirlo mentre mi scopi così.》

La raccolsi in braccio scopandola prima contro il muro, poi sulla scrivania. Sarei potuto stare dentro di lei anche tutta la notte.

Ogni volta che veniva su di me e sentivo le contrazioni dei suoi muscoli stringersi intorno a me, una scossa di piacevoli brividi mi percorreva il corpo.

《J.》

《Sì?》

Indossò le sue mutandine di pizzo nere e ancora con il seno nudo si diresse vicino alla finestra guardando al di fuori.
Mi avvicinai dietro di lei, spostando i suoi capelli su una spalla, in modo da liberare quella pelle morbida.
《È bello fare l'amore con te.》
Si voltò a guardarmi.
《Non credo che esista qualcosa di più bello al mondo.》

-

La mattina seguente ci svegliammo con dei colpetti che rimbombavano contro la porta.

《Bianca, veloce alzati. È arrivata una lettera per te dall'università di Los Angeles.》
Paolo ci aspettava dietro la porta. Guardai in basso, avevamo ancora solo le mutande addosso.

Ci rivestimmo in fretta, cercando di nascondere tutte le tracce della notte precedente.

Bianca prese a tremare come una foglia, stringendo la lettera tra le mani.

《Aprila tu, ti prego.》

《No, fallo tu. È il tuo momento questo.》

Aprì quella busta di carta con una lentezza snervante mentre la nostra agitazione cresceva a dismisura.
Poi un urlo a squarciagola si liberò dalla bocca di Bianca.

《Non ci credo. Sono ammessa.》
Bianca mi saltò in braccio e fui ad un passo dal baciarla per la felicità, quando mi ricordai che suo padre era lì e ancora non sapeva nulla.

《Di' a Mariah di controllare la posta, forza.》
Lo feci, ma ancora nessuna lettera era stata consegnata al mio indirizzo.

Un mix di emozioni mi fecero rigirare lo stomaco: la felicità per Bianca, l'angoscia per il mio futuro ancora senza risposte, la paura di dovermi separare da Bianca proprio ora che avevamo rivelato i nostri sentimenti. Ma era il momento di andare a scuola perciò avrei rimandato i miei problemi al pomeriggio, con la chitarra tra le mani e il taccuino sempre accanto a me.

《Ehi Jason. Com'è andata la serata tra te e Bianca?》
Gary mi bloccò lungo il corridoio. Era grazie a Gary se non avevo sentito la mancanza di Dean. Il mio migliore amico mi aveva tradito e in più mi aveva mentito per la maggior parte del tempo, ma Gary no. Lui era davvero una brava persona e si era affezionato a noi esattamente come Grace.

《Chi Bianca? La mia ragazza?》

《Oh mio Dio, sono davvero contento per te. Finalmente, io e Grace non aspettavamo altro. Ne parlavamo in continuazione cavolo. Adesso posso tornare a parlare d'altro con la mia ragazza.》

Risi di gusto. Se n'erano accorti tutti, tranne noi.

《Grace mi è stata veramente tanto d'aiuto con la sorpresa che ho organizzato per B.》

《Tu e Bianca ci avete aiutato molto. Se non fosse stato per voi probabilmente saremmo ognuno per la sua strada, specialmente dopo quello che ha combinato Alex. Non potevamo ricambiare in maniera migliore. La parte difficile è ammettere i propri sentimenti, amare è semplice quando sai che di fronte hai la persona giusta.》
Gary si perse a guardare Grace che si trovava in fondo al corridoio, era perdutamente innamorato di lei, e chiunque lo vedeva da come la guardava, soprattutto quando lei era distratta.

《Come farete adesso con l'università?》

《Stanford è distante circa un'ora da San Francisco, non è tanto per fortuna. Ne parliamo da tanto tempo ormai, eravamo preparati a doverci separare, ma è per il nostro bene come singoli e per il nostro futuro come coppia. Le ho promesso che appena ci laureeremo, la sposerò. Sarà la prima cosa che farò. Tu e Bianca avete novità?》

《Lei ha ricevuto la lettera di ammissione proprio questa mattina. Quanto a me, nessuna novità se non che in qualsiasi città o Stato finirò, continuerò a scappare da lei ogni volta che ne avrò l'occasione.》

《Non essere così pessimista, sono sicuro che andrà bene. Sei estremamente valido per l'università di Los Angeles, la facoltà che avete scelto non è per tutti e tu grazie ai corsi che hai frequentato qui alla Redwood hai tutto quello che loro cercano. Hai anche mandato il provino mentre suonavi la chitarra, vero? Sei un mago con quelle corde, e sono sicuro che l'abbiano notato anche loro.》

《Gary?》

《Sì?》

《Perché diavolo hai perso tempo dietro ad Alex tutti quegli anni? Sei davvero un bravo amico.》

《Sono perfetto in tutto. Dovevo pur avere qualche difetto, no?》

Scoppiai a ridere, mi era davvero piaciuta la sua risposta. Non potei non dargli ragione.

DIMMI QUALCOSA CHE NON SODove le storie prendono vita. Scoprilo ora