40- Jason

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Il giorno seguente Bianca decise di non venire a scuola e aspettai la sera dopo cena per andare a trovarla. Non avevo voglia di disturbare in quella situazione.

Dopo aver avuto il suo consenso ad andare a trovarla, varcai la soglia di casa Rinaldi ma non trovai nessuno giù.

Un gradino dopo l'altro mi portarono al piano superiore e beccai uno spiraglio di luce da una porta in fondo al corridoio. Era lo studio di Paolo.

Le mie gambe mi portarono in quella direzione, facendo attenzione a non farmi sentire.

Con una leggera pressione aprii di qualche millimetro la porta e la scena di Paolo con in mano un album di fotografie apparve di fronte a me. Aveva le lacrime agli occhi.
D'istinto bussai.

《Oh, per fortuna sei tu. Credevo fosse Bianca. Mi odierebbe ancora di più se mi vedesse così. Dai, entra.》

《Come vanno le cose?》

《Non ricordo esattamente l'ultimo giorno della mia vita in cui sono stato bene. È triste, no? Quel giorno sarei stato felice per l'ultima volta e non ne avevo assolutamente idea.》

Mi rattristai vedendo sul viso di Paolo la sua solita espressione impassibile mentre pronunciava quella frase così triste, era diventato automatico per lui nascondere tutto quello che provava.
《Cosa guardavi?》

In tutta risposta sforzò un sorriso.
《Guardavo me, quasi non mi riconosco più. Casa mia è la stessa di queste foto, e Bianca è cresciuta ma è sempre la mia bambina dalla pelle bianca e i capelli nero pece. Matilde ora ha un'altra famiglia, ma è splendente esattamente come la ricordavo. Io invece non mi riconosco proprio più.》

《Dopo quel giorno siamo cambiati tutti. Nessuno di noi è rimasto immune. È solo una sensazione interiore la tua. È perché sei l'unico che non è andato avanti, sei rimasto fermo a quei giorni, è per questo che ti senti diverso da noi.》

Sospirò.
《Voi ragazzi siete stati molto più forti di me.》

《Non volevamo permettere che la nostra felicità fosse nelle loro mani.》

《Sono contento che Bianca abbia te. Non sono mai stato in grado di essere presente per lei come lo sei stato tu, e ti ringrazio per questo.》
Deglutì, poi continuò:《Ieri mi ha detto una cosa molto forte. Mi ha detto che non fosse stato per te probabilmente lei non sarebbe più qui. Non ci sono mai realmente stato per lei, ma tu si. Non saprei come ringraziarti per quello che hai fatto, Jason.》

Sentire questa frase mi fece venire i brividi. Bianca non mi aveva mai rivelato nulla del genere.

Presi la sedia e mi avvicinai accanto alla poltrona dov'era seduto Paolo. Sbirciai quell'album di fotografie.

Lui sfogliò qualche pagina e arrivò alle foto di me e Bianca insieme da piccoli.

《Quando hai conosciuto Bianca avevi solo 5 mesi. Eri davvero piccolo, ma ci facevi sempre capire in qualche modo che dovevamo prenderti in braccio e metterti accanto a lei nella culla. Piangevi fino a quando non esaudivamo il tuo desiderio. Non c'era un secondo in cui la lasciassi sola né un secondo in cui lei volesse rimanere sola senza di te.》

《Io non ricordo nessuna di queste cose.》

《Non sapevi dire neanche una parola ancora ma già pensavi tutto il tempo a Bianca. Ho un ricordo di te e Bianca che tu non ricorderai e che non ho mai detto a nessuno. Non so bene il motivo per cui io l'abbia sempre tenuto nascosto, ma era uno di quei momenti che volevo conservare nel mio cuore per sempre.》

Mi stranii e incuriosii allo stesso tempo. Lo feci continuare.

《Da bambino eri davvero tremendo, tutt'altro che tranquillo. Eri davvero un casinista. Un giorno ti avevamo lasciato giocare in una stanza insieme a Bianca. Ovviamente venivamo in continuazione a controllarti, ma Mariah e Daniel volevano che imparassi pian piano ad autogestirti, così facevano finta di lasciarti da solo senza sorveglianza.》
Diamine i miei genitori mi facevano dei trucchetti psicologici quando ero piccolo?

《Era il mio turno di controllarvi. Ti ho spiato dalla porta ma tu non stavi affatto giocando. Eri vicino a Bianca e stavi cercando in tutti i modi di prenderla in braccio, ma ovviamente ti veniva molto difficile. Ci hai provato con tutte le tue forze ma alla fine hai fatto cadere Bianca per terra e lei stava per scoppiare a piangere.
Stavo per aprire la porta per aiutarvi, ma tu le hai stampato un bacetto sulle labbra e le hai borbottato qualche parola che neanche si capiva.
Lei non ha più pianto, non ha versato neanche una lacrima. Era sorprendente, Bianca da bambina piangeva in continuazione per ogni cosa, ma quella volta non lo fece affatto.》

Era assurdo tutto questo, non avevo mai sentito questa storia e non avevo idea che fosse successa una cosa del genere. Sfoderai il mio sorriso più sincero.

Quello sotto l'albero non era stato il nostro primo bacio a quanto pare. Avevamo questa sorta di connessione da fin troppi anni prima.

《Voi due siete come una sorta di libro mai scritto e conservo ogni vostro ricordo nel cuore.》

Beccai Paolo a ridacchiare subito dopo e gli chiesi perché lo stesse facendo.

《Ogni volta che ti ho visto prendere in braccio Bianca in questi anni ho ripensato a quel giorno. Nel periodo subito dopo l'inizio delle elementari, hai iniziato a prenderla in continuazione in braccio perché finalmente eri diventato un bambino forzuto. Ad oggi avete 18 anni e non è mai cambiato nulla. Senza saperlo, è come se avessi mantenuto la promessa che le avevi fatto quand'eri piccolo. Mi piace pensare che quel giorno le avessi borbottato proprio questo.》

Mi emozionai nell'ascoltare le sue parole.
Te l'ho promesso per sempre, angioletto.

Uscii dalla stanza per raggiungere quella di Bianca.

Era davvero strano che non mi avesse scritto per sapere dove fossi finito.
Forse aveva capito che ero già lì?

《Eccoti qui finalmente》
Si schiarì la voce con qualche colpetto di tosse. Era seduta sul bordo del letto.

Avevo la sensazione che avesse ascoltato tutto.

Mi tuffai sul letto, dietro di lei. Le strinsi le braccia attorno al corpo e la feci rotolare su di me.

《Ahia, Jason!》
Si lamentò sbellicandosi dalle risate. Io le feci il verso.

Rimanemmo stesi, con lei accoccolata su di me.

Sarei potuto rimanere così per sempre.

SPAZIO AUTRICE.

Ciao lettori, cosa ne pensate di questi ultimi capitoli?

Credo che questo sia stato il capitolo più bello da scrivere per me. Sono estremamente emozionata.

La mia domanda di oggi è: amate prima voi stessi o prima gli altri?

Buon proseguimento.

DIMMI QUALCOSA CHE NON SODove le storie prendono vita. Scoprilo ora