56- Bianca

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Appena rientrata a casa inviai un messaggio a Grace.

"Mi dispiace tanto di non aver festeggiato insieme a te. Mi sento tremendamente in colpa."

"Non devi preoccuparti, non hai nessuna colpa. Vediamoci questa sera al 75 solo io e te così festeggiamo."

Avevo davvero bisogno di trascorrere una serata con la mia migliore amica. E soprattutto non vedevo l'ora di festeggiare il primo passo verso il suo sogno.

Appena la vidi, le corsi incontro per abbracciarla e iniziammo a saltellare come due bambine.

《Non ci credo che mi abbiano accettata.》

《Io si. Come puoi sottovalutarti sempre? Non ho mai conosciuto una persona più esperta di te di moda. Sei pazzesca.》

《Tu ancora nessuna novità?》

《No, ancora nulla. Neanche Jason.》

《Sono sicura che andrà tutto bene, B.》
Raccolse le mie mani nelle sue per rassicurarmi.
《Adesso parliamo d'altro. Non ci pensiamo.》

《Sono innamorata di Jason.》

Grace in tutta risposta sputò il cocktail che stava sorseggiando.

《Oh mio Dio, scusa. Cos'hai detto?》

《Sono innamorata di Jason. E sono terribilmente spaventata.》

《Ma è una cosa bellissima.》

《Si, ma fa anche tanta paura.》

《L'amore fa sempre paura. Ma non esiste nulla al mondo che possa farci stare meglio. Specialmente quando la persona dall'altra parte prova esattamente le stesse cose che provi tu.》
La sua espressione mentre pronunciava quella frase si fece insolita. Come se stesse nascondendo qualcosa.

Corrucciai le sopracciglia per studiarla al meglio.

《Cosa vuoi dire?》

《Oh, scusami se ti interrompo. Vado un attimo fuori. Devo rispondere ad una chiamata importante ma non ci metterò molto. Con questa musica non sento niente.》

《Vai, ti aspetto qui.》

Dopo più di venti minuti Grace non fece ritorno. Iniziai ad essere realmente preoccupata, così decisi di uscire fuori a controllare ma quando spalancai la porta del locale, di Grace non c'era nessuna traccia.

Il cuore prese a martellare velocemente nel mio petto.
L'ansia penetrò nelle mie vene.

Gironzolai intorno per cercarla, poi ricevetti un suo messaggio sul telefono.

"Buona fortuna. Ti voglio bene."

Cosa voleva dire?

Un rumore di passi scricchiolò sull'asfalto. Alzai lo sguardo e di fronte a me apperve la figura di Jason, con un mazzo di margherite stretto tra le mani ancora rotte dopo lo scontro di questa mattina.

Lo stupore si impossessò di me tanto che lasciai cadere la borsetta per terra perché la forza nelle mie braccia venne meno.

《So che tutto questo sarà troppo scontato. Come so che abbiamo fatto tutto al contrario. Avrei potuto dirti quanto fossi importante per me, poi baciarti per la prima volta, chiederti di restare con me per sempre e poi fare l'amore con te in ogni angolo del mondo. Ma la verità è che non è sempre così facile capire quanto un semplice cuore possa provare. Poi ad un certo punto però tutto prende forma. Quella ragazza che non vedevi l'ora di avere tra le braccia era la stessa bambina per cui piangevi se non ti mettevano accanto a lei nella culla, o a cui avevi dato il primo bacio ancora prima di imparare a parlare. Quella bambina che cercavi sempre di prendere in braccio e ti arrabbiavi perché non avevi le forze per farlo era la stessa ragazza per cui ho iniziato ad allenarmi duramente fino ad essere in grado di farlo. Oh, per non parlare di quando mi hai chiesto di baciarti. Cazzo, quante volte ho desiderato negli ultimi anni di poter cancellare tutta la merda che abbiamo vissuto e rimanere fermi lì. Ma poi ho realizzato che quella bambina, anche se ormai era diventata una donna, era ancora ogni singolo giorno accanto a me, bella più che mai. Non mi hai fatto sentire solo neanche per un secondo, neanche quando facevo paura a tutti, perfino a me stesso. Non sei scappata neanche quando rovinavo tutto quello che toccavo con mano. Sei stata in grado di essere forte per me quando non eri in grado di esserlo per te stessa.
Forse ci ho impiegato 18 anni a capirlo, ma voglio te, Bianca. Voglio te per tutta la vita.》

《Ho mentito molte volte in tutti questi anni, Jason. Ho mentito quando ho fatto finta di aver dimenticato quel bacio nel parco, perché ho costretto me stessa a sopprimere quella voglia di chiedertene ancora e ancora. Ho mentito quando dopo la mia prima volta ti ho detto che ero stata molto bene, perché in quel momento ho chiuso gli occhi e ho pensato a te. Questa cosa poi è diventata un'abitudine, solo così trovavo conforto tra le braccia di qualcun altro. Proprio per questo ho deciso che non volevo più che qualcuno mi toccasse o si avvicinasse a me, perché sapevo che non appena qualcuno mi sfiorava, il primo pensiero era quello di paragonarlo a te. Mi sentivo così in colpa per averti pensato così tante volte, di averti immaginato così tante volte al loro posto, che mi guardavo allo specchio e mi sentivo in colpa per essere così bugiarda. Così ho deciso che nessuno mi avrebbe più toccata fino a quando non fosse arrivata quella persona che avrebbe potuto cancellare tutti quei pensieri in un attimo. Ma non è mai successo, perché nessuno ha più valore di te. Non ho mai provato amore per nessuno che non fossi tu. Non so se io abbia mentito più a te o più a me stessa, ma quando le tue labbra hanno sfiorato le mie l'ennesima volta, tutto ha improvvisamente preso forma e colore. Eri così infinitamente speciale che non ti bastava essere la persona più importante della mia vita. Sei entrato nella mia testa, nel mio cuore, nel mio sangue, nei miei pensieri e nei miei sogni. Sei in tutto ciò che faccio, Read. Guarda qui.》 -Sfilai dalla borsa la conchiglia che avevo conservato dalla sera del compleanno di Grace, quando me l'aveva lanciata per attirare la mia attenzione. Sapevo bene il motivo per cui l'aveva fatto.- 《Porto questa stupida conchiglia nella borsa ogni giorno della mia vita per tenere sempre un pezzo di te con me, nonostante stiamo ogni singolo giorno insieme. Perché questa non è solo una conchiglia, c'è molto di più dietro. Ti è bastato guardarmi quella sera per capire quello che stessi provando, e ti è bastato lanciare una conchiglia vicino a me per cancellare tutto. Tu sei questo, Jason. Sei tutto ciò che conta per me.》

Gli corsi incontro perché tutto finalmente potesse essere al suo posto, cioè io e lui uniti tra le nostre braccia per sempre.

Mi sollevò in braccio e non feci a meno di pensare al piccolo Jason che aveva iniziato ad allenarsi solo per essere in grado di prendermi in braccio. Non aveva mai smesso di farlo da allora.

《Posso finalmente dire che sei la mia ragazza, signorina Rinaldi?》

《Devi dirlo, anzi, urlarlo a tutti.》

Mi lanciai sulle sue labbra affamata e desiderosa.

Indietreggiamo fino a sbattere contro un albero su cui rimanemmo appoggiati a baciarti. Sembrava quasi in nostro primo bacio, ma quello era il nostro primo bacio da fidanzati e finalmente non aveva l'aria di essere l'ultimo.

《E così mi avete teso un tranello tu e Grace.》
Jason mugugnò un "Si" mentre divorava il mio collo.
《A quanto pare non sei l'unica bugiarda qui in mezzo.》

《Jason andiamo a casa.》
Avevo bisogno del suo corpo, di averlo stretto contro di me senza quei maledetti vestiti addosso.

《Non vedo l'ora di sentirti dire questa frase.》

La nostalgia entrò dritta dentro di me. Non avevamo ancora ricevuto risposta dall'università. Mancava poco tempo, saremmo potuti andare a vivere insieme frequentando la stessa università oppure tutto sarebbe andato in fumo finendo distanti a chissà quanti chilometri. A breve tutto sarebbe cambiato.

Nel frattempo avevo solo voglia di fare l'amore con lui e avere i cuscini impregnati del suo profumo.

DIMMI QUALCOSA CHE NON SODove le storie prendono vita. Scoprilo ora