match point

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Io e Francesco ci siamo conosciuti quando eravamo molto piccoli.
Lo ricordo come se fosse ieri.
Ero ancora una bambina e io e i miei eravamo andati a Gela per le vacanze.
Avevamo una casina lì.
Era bellissima.
Durante il pomeriggio, potevi prendere il sole sul terrazzo e poi c'era anche la piscina privata.
Lui era il mio vicino di casa.
Mi ricordo ancora il nostro primo incontro.
Stavo giocando vicino alla piscina, già all epoca non riuscivo a stare ferma e giocavo con il mio kit di tennis che consisteva in un piccolo paletto ancorato a terra sopra il quale era legata una piccola corda con una pallina.
In pratica quando la colpivi, la pallina andava lontano per poi tornare indietro.
Non so perché ma quel gioco mi rapiva...
Quel giorno, Francesco era lì.
Mi guardava timido da dietro la sua siepe.
Voleva capire chi fosse quella bambina che giocava vicino a casa sua.
Si è fatto coraggio e mi ha salutato.
"Ciao!!!"
Inizialmente mi ero spaventata.
Pensavo fosse un malintenzionato...
Ma poi quando lo ho visto ho capito che si trattava di un innocuo bambino.
" scusa non volevo spaventarti" aveva detto" è da un po che ti vedo giocare... che gioco è?"
Io gli avevo fatto un sorriso e gli avevo spiegato che serviva per giocare a tennis.
" posso... provare?" mi aveva chiesto.
Era un bambino molto tenero e simpatico.
Lo avevo fatto entrare ed eravamo rimasti lì a giocare fino a quando ormai non era ora di cena e i suoi genitori lo erano venuti a prendere.
" Francesco!!!" lo aveva chiamato sua mamma" Francesco, quante volte ti ho detto che non bisogna importunare le persone all'ora di cena? Dai vieni, ti stiamo aspettando!!"
Francesco dal canto suo non voleva abbandonarmi.
Ero la sua prima vera amica e poi quella racchetta e quella pallina legate a quel paletto piacevano anche a lui.
Io da piccolina avevo difficoltà a relazionarmi con gli altri bambini.
Tendevo sempre a stare da sola, a giocare sporadicamente con qualcuno.
L'arrivo di Francesco però aveva cambiato le carte in tavola.
Ricordo che i miei genitori avevano convinto i genitori di Francesco a cenare da noi e io e lui avevamo giocato fino a tarda notte.
I giorni passavano e Francesco e io crescevamo.
Tutte le estati ci ritrovavamo a Gela e tutte le estati non vedevamo l'ora di giocare con quel dannato giocattolo.
Poi purtroppo abbiamo iniziato a crescere e io, complici anche i tornei estivi a Gela non sono più tornata.
Avevo completamente rimosso Francesco dalla mia vita poiché avevamo stili completamente diversi.
Io ero ossessionata dal tennis, volevo puntare in alto, lui invece era ossessionato dalle moto.
I suoi genitori gli avevano preso una piccola moto da cross e lui mi aveva mandato una foto per farmela vedere.
Quella fu l'ultima volta che lo vidi.
Fino ad oggi almeno.
Francesco era molto cambiato, i suoi capelli castani ora erano tendenti al rosso ma aveva lo stesso sguardo di prima.
Per un attimo, nel guardarlo negli occhi mi è parso di vedere il suo alter ego da piccolo.
" allora" esclama con piglio deciso" ho visto la partita dell'altro ieri!!! La ho seguita sul canale youtube della tua amica... sei stata forte!!! E la tua amica, è davvero brava a fare la telecronaca!!"
Abbozzo una risata mentre giro la cannuccia del mio bicchiere.
Di solito avrei preso un gelato, ma dato che siamo prima di pranzo, avevo puntato a un banale aperitivo.
" grazie... diciamo che do il massimo" rispondo imbarazzata.
" sai... l'altro giorno ti ho pensata!!" dice all improvviso Francesco.
" Ehm... davvero?"
" si... c'era un torneo di tennis a Gela... roba amatoriale sia chiaro... non ai tuoi livelli..."
" ai miei livelli??" dico io" non sono mica Maria Sharapova"
" lasciami finire... beh c'era questo torneo... e io insomma... ho pensato, hey se c'è riuscita Sarah... perché non posso farcela io??"
" e come è andata?" gli chiedo
" ho perso la prima partita" risponde lui" ho cercato di fare come facevi tu... e poi mi sono immaginato come se tu fossi lì... a farmi da coach..."
" e..." dico con un sorriso
" ho perso la seconda partita... ma l'ultima ho vinto un game..."
" buon punteggio" esclamo" io alle prime armi non ne vincevo manco uno"
" mi manca un corso... forse magari... la tua scuola non prende qualche allievo?" chiede Francesco
" per fare agonistica ci vuole allenamento..." rispondo" ma puoi provare dagli Juniores... Elena l'assistente di Albi è l'allenatore della squadra scommetto che con lei riuscirai a migliorare..."
" okay... e che consiglio puoi dare... a un novello tennista in erba?"
" beh... devi... ehm... concentrati sul ribattere sempre la palla in campo... si... è una buona strategia spesso la uso anche io... con avversari particolarmente ostici..." dico
" quindi dovrei..." dice lui" solo ribattere la palla?"
" si beh... è un buon inizio" gli sorrido.
" sono contento di averti rivisto Sarah" risponde lui" mi sei mancata tanto..."
" anche tu..." gli dico" sai... non ho fatto altro che pensare a noi... quando eravamo piccolini"
" bei momenti" dice lui" non avevamo problemi ne preoccupazioni... la nostra unica preoccupazione era tirare la pallina di quel dannato giocattolo..."
" lo ho ancora" rispondo" a volte... a volte Albi me ne fa usare uno simile... serve per allenare i colpi... se vuoi qualche volta... possiamo usarlo..."
Il viso di Francesco si illumina.
" sarebbe bello" dice" tornare ai vecchi tempi..."
" ricordi quando andammo al luna park a Gela? Tu mi avevi quasi costretto ad andare sulle autoscontro io non volevo perché avevo paura..." gli chiedo
" come posso dimenticarlo, la paura la ho avuta io subito dopo... quando ti sei resa conto che non c'era pericolo guidavi come una pazza scatenata..."
Insieme scoppiamo a ridere.
" eravamo una bella coppia da piccoli" esclamo" sempre in giro a combinare guai..."
" già..." sorride lui" e ricordi quando ho fatto la mia prima gara di moto cross?? Io ero in pista con la mia moto e tu... tutta preoccupata mi urlavi di non alzarmi in piedi... ma dovevo farlo se volevo saltare gli ostacoli..."
" eri un pazzo scatenato..." rispondo.
" beh... mi ha fatto piacere ricordare i bei tempi andati... ci vediamo stasera??" sorride Francesco
" va bene..." dico" a più tardi!!!"
" alle 9 vengo a chiamarti io" sorride" un occasione buona per rivedere i tuoi"
" d'accordo... a dopo"
E dopo un ultimo abbraccio torniamo a casa.

let's do this one more time ~Holdarah~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora