23. Ira

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Noah

Mell prese un pezzo di torta col cucchiaino e me lo avvicinò alla bocca.

<<Noah caro, mangia, è buona>> Lei mi sorrise in modo seducente mentre mi guardava intensamente i miei occhi per poi ogni tanto spostarsi sulle mie labbra.

<<Grazie Mell ma posso farcela anche da solo>> risposi acido, dagli occhi non feci trasparire nessuna emozione, ero stufo di fingermi il fidanzatino che non avevo mai detto di essere. Mi allontanai da lei siccome avevo bisogno di un po' d'aria e Mell mi stava soffocando.

Non ne potevo più di tutte quelle tipe che pensavano non fosse solo sesso, eppure io lo ribadisco prima di ogni rapporto.

Spostai lo sguardo sull'unica ragazza che non ci aveva mai provato con me.

Vanellope.

Lei era lì, in un angolino, da sola. Anche Emy se n'era andata, probabilmente era a cercare quel ritardato di Mason.

Abigail teneva in mano il telefono e aveva nelle orecchie delle cuffiette col filo.

Lei era seduta su una sedia vicino ad un tavolino su cui era poggiato il suo pezzo di torta ancora completamente intatto.

Chissà perchè non la mangiava, eppure era davvero buona

Ad un tratto venni investito dai suoi occhi dello stesso colore della corteccia di un pino.
Gli occhi di Abigail erano davvero belli a mio parere, grandi come quelli di un bambino ma seri come quelli di un adulto. Li teneva spesso bassi per evitare sguardi con gli altri, Aby non sembrava essere brava a fare amicizia, ma in quanto a simpatia e gentilezza non era messa poi così male, apparte a quando le rivolgevo la parola, in quel caso diventava una stronza assurda, però non posso biasimarla, anche io ci andavo pesante con le battutine.

Il lampo che mi aveva colpito appena i suoi occhi si erano poggiati sui miei fu interrotto da un tinn

una notifica.

un autografo Davis?

Era lei.
Lasciai il visualizzato e mi avvicinai a Abigail piegando l'angolo della bocca in un sorrisetto di sfida.

<<Cosa vuoi?>> mi guardò aspramente, come sempre.

<<Sei proprio un'asociale, Brown>> abbozzai una risata guardandola dall'alto in basso.

<<Sai com'è non ci sono abituata, non ci fanno molte visite al convento di clausura>> la sua voce suonò ironica ma acida. Lei mi rivolse un sorriso forzato che fece intravedere le sue fossette.

<<Cavolo ragazzina, sei davvero brava a prenderti per il culo da sola!>> trattenni le risate.
Abigail però non rispose, si limitò a guardarmi e a sbattere ripetutamente le palpebre facendomi sentire stupido, ma conoscendola era quello il suo obbiettivo, poi smise di degnarmi del suo sguardo e tornò con gli occhi al telefono.

Quella ragazzina del cazzo adesso mi stava ignorando?

Per una volta che ero anche stato gentile!
Di sicuro però io non sono quel tipo di persona che molla subito.

<<Che guardi?>> la mia voce si fece curiosa e le mie labbra si allargarono in un sorrisino.

Lei mi guardò per un istante, poi tornò con gli occhi fissi sul telefono e in oltre lo allontanò anche da me.

 Love of the NightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora