35. Elastici

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Abigail

Era appena terminata la seconda lezione della giornata, quindi eravamo in aula a aspettare che la prof di ginnastica arrivasse.

Un'ansia profonda mi stava irregolare mi stava costringe a divorarmi le unghie strappando le pellicine r riempiendomi le dita di ferite piccole ma estremamente dolorose, un mal di pancia a fitte accompagnò il mio stress per rende tutto ancora peggio.
Avevo una paura fottuta dello spogliatoio, ma non avevo paura degli altri, avevo paura di me, del mio cervello, di come avrebbe reagito, di cosa mi avrebbe fatto fare per dimagrire e per punirmi di non essere così.

Strusciavo velocemente i palmi delle mani sulle cosce per alleviare lo stress.

<<Aby, tutto bene?>>

Travis se ne era accorto, ma effettivamente non ero stata molto brava a mascherarlo

<<Si, stavo solo pensando al test fatto prima, penso di aver sbagliato qualcosa, niente di chè>>

Notai i tratti del suo viso, corrucciati e preoccupati per me, rilassarsi fino a lasciarsi scivolare un sorriso da cui uscì uno "scommetto che prenderai il voto migliore della classe come sempre".

Mi sforzai di sorridere nonostante i sensi di colpa per aver mentito me lo rendevano difficile, poi so sentii parlare di nuovo.

<<Aby senti, mi ero completamente dimenticato di una visita oculistica che ho domani, per te andrebbe bene uscire oggi?>>  Trav si grattò la nuca imbarazzato.

Annuii velocemente e prima che potessi chiedere a che ora sentimmo poi dei passi provenire dal corridoio e avanzare sempre di più.

Più il prof si avvicinava, più la mia ansia saliva.

<<Va bene ragazzi, fate una fila ordinata,>> Disse la prof guardandoci dall'entrata poggio poi il suo sguardo su ognuno di noi per vedere se eravamo tutti. I suoi occhi si bloccarono su Noah, che non vedeva l'ora di andare in palestra.
<<Davis, tu vieni qui accanto a me>> Continuò poi.

Un sorriso involontario e divertito si posò istantaneamente sul mio volto.

<<Ma perchè? Che ho fatto sta volta?>> si lamentò come un bambino delle elementari facendomi salire oltre all'ansia anche il nervoso.

<<Voglio evitare che qualcuno caschi dalle scale a causa di uno sgambetto>>
spiegò l'insegnante.

<<mi da fiducia, prof, eh? Grazie, molto apprezzato>>

Travis allora si avvicinò a Noah e per farlo smettere di parlare gli diede una gomitata sul braccio.
(P.S. Travis lo sai che ti adoro?)

Dopo cinque rampe di scale arrivammo davanti a due porte piuttosto grosse.

Gli spogliatoi.

<<Quello a sinistra è lo spogliatoio maschile, quello a destra è delle femmine, c'è già la sezione D dentro entrambi, ah e ultima cosa ragazzi, parlo soprattutto a voi maschietti, non vi azzardate ad entrare negli spogliatoi del sesso opposto al vostro>>
terminò la prof, ma io avevo smesso di ascoltarla da quando ci aveva comunicato che dietro quella porta c'erano già le ragazze dell'altra classe.

Una ragazza aprì la porta e tutte le altre entrarono li dentro in fila.

Stavo tremando solo all'idea di dover mostrare il mio corpo a tutti quanti, fino a che... mi feci sfuggire un sorriso quando notai che lì dentro c'era un bagno.

Mi feci largo tra le ragazze dai corpi perfetti per entrare in questo il più velocemente possibile.

Chiusi a chiave la porta, ora ero al sicuro.

 Love of the NightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora