Abigail
Quella notte verso le 4 scrissi a Emilie un messaggio lunghissimo in cui le raccontavo cosa era successo il giorno prima con Travis.
A scuola il banco di Noah era ancora vuoto e stesso valeva per quello di Mason.
<<Come va?>> mi chiese Travis mentre si sistemava sul banco con un sorriso stampato in faccia e i suoi occhi scuri fissi su di me.
<<Tutto bene, oh giusto, questa è tua, grazie...per ieri, è stato...bello>> biascicai imbarazzata ripensavo a quando lui aveva appoggiato le sue labbra sulle mie, poi misi una mano sulla sedia e gli passai la giacca che mi aveva concesso di indossare il giorno prima e che io avevo tenuto tutta la notte vicino al letto per poterne sentire l'odore che era ormai sparito.
<<Oh, giusto, grazie, e beh...ieri mi sono divertito anche io>> notai il suo sorriso diventare così ampio da quasi rovesciarsi.
Con tutta la spontaneità del mondo anche le mie labbra si piegarono in un sorriso lasciando cadere le mie pupille sul suo viso gentile.
Il professore entrò nell'aula e io mi girai per prendere i libri di chimica e il mio quaderno degli appunti dallo zaino.Non ci furono novità nella giornata scolastica e questo la rese monotona.
La sera, verso le 9:00 stavo affacciata alla ringhiera del balconcino di camera mia.
Nella mia mente i sensi di colpa per aver baciato Noah e per non averlo nemmeno detto a Emy erano tanti e mandavano il mio molare KO.
Forse avrei dovuto far finta che tutto questo non sia mai successo, infondo lo so solo io e Mason, e credo che Noah fosse davvero andato con tutte quelle bottiglie di birra e quelle siringhe, insomma se se lo ricordasse dovrebbero dagli una medaglia!
Mi annoiavo a morte, ma probabilmente era meglio rimandare a casa a leggere quella sera, siccome non volevo nè incontrarlo, nè avere problemi.Il giorno successivo a scuola Mason era seduto sul suo banco, ma da solo siccome il suo simpaticissimo compagno di avventure Noah no.
Ero tentata di chiedere come stesse, ma stavamo comunque parlando di Noah Davis, il ragazzo che si credeva dio in persona e che aveva trattato di merda la mia migliore amica dopo che lei gli aveva concesso anche la sua prima volta, quindi non mi sarebbe nemmeno dispiaciuto se durante il tragitto per tornare a casa avessi incontrato un manifesto funebre con scritto sopra "Noah Davis".
Erano le tre di notte di sabato e io avevo appena terminato il mio solito giro di camminata veloce di 10 km.
Avevo ancora il fiatone e mi asciugai il sudore col dorso della mano.
Quindi come al solito andai a sedermi sulla panchina vicino al lampione del parco dove aprii il mio zaino tirando fuori la bottiglietta d'acqua, ringraziando il signore, era rimasta fredda e il mio libro. Buttai giù in pochissimo tempo tre sorsi d'acqua smezzai la bottiglietta e la riposi nel mio zaino;poi appoggiai il libro sulle mie gambe incrociate sulla panchina.
Ma nom feci in tempo ad aprire il libro che subito lo richiusi e venni assalita da una sensazione schiacciante.
Che noia.
Non facevo mai nulla di nuovo, le mie giornate erano formate da azioni noiose da santarellina che formavano il soffocante loop della mia vita.
Ogni tanto mi capitava di ripensare alle parole che Noah, "con tanto affetto", mi dedicava.
Qualche esempio? Credo che ormai li conosciate già tutti i suoi "complimenti":
Santarellina, Perfettina, Secchiona, noiosa, suora, madre superiore, verginella, nerd...

STAI LEGGENDO
Love of the Night
No FicciónAbigail a causa del lavoro della madre è costretta a trasferirsi in una nuova città. Nella nuova scuola incontrerà la sua nuova amica Emilie, e un ragazzo dolcissimo, Travis, ma anche compagnie non troppo affidabili, come quella di Noah Davis. Abiga...