Violet's Pov
Rimanemmo in silenzio mentre guardavamo la statua parlare con voce profonda e risonante. Schiusi le labbra e pensai che non avevo mai visto, letto o sentito leggende in cui si narrava di una statua alta dieci metri che aveva una propria voce.In realtà non ero neanche a conoscenza di una statua con la faccia di una donna e il corpo di un leone.
"Qual è l'essere che cammina con quattro zampe al mattino, due a mezzogiorno, e tre alla sera?" domandò la statua e fissai la sua enorme bocca muoversi.
Dopo che aveva fatto la domanda, un silenzio assordante si abbatté su di noi. Continuai a fissarla e pensai che in questo labirinto tutto era possibile. Il labirinto era magico, allora perché mi stupivo che una statua potesse parlare?
"Che indovinello di merda" commentò Hunter con tono irritato, facendomi storcere il naso.
"Tu che sai tutto, qual è la risposta?" si voltò verso di me ed inarcai un sopracciglio.
Ora gli servivo, mentre i giorni precedenti non aveva fatto altro che riservarmi battute velenose, come la risposta acida che mi aveva dato nella prima parte del quarto livello dopo essersi risvegliato.
"Adesso chiedi a me? Prima di gettare la mia collana nel pozzo non potevi chiedermelo?" incrociai le braccia all'altezza del petto sfidandolo apertamente.
"Qual è la risposta?" insistette, ma rimasi in silenzio.
Ero la prima a voler uscire il più in fretta possibile dal labirinto, ma far stare sulle spine Harris mi piaceva troppo per rispondere all'indovinello ad alta voce.
"Che c'è? Hunter Harris non ci arriva da solo?" lo provocai.
"Vuoi sentirti dire mi dispiace, non è vero?" mi guardò con gli occhi ridotti in due fessure e non trattenni un sorriso sfrontato.
"Delle tue scuse non ci lavo neanche il pavimento. Puoi andare a farti fottere" dissi apertamente, fulminandolo con lo sguardo.
"Occhio a quello che dici che magari dopo ci ritroviamo in uno sgabuzzino e ci tocca farlo per davvero" mi puntò un dito contro con gli occhi che ardevano dalla rabbia.
"Piuttosto rimango a testa in giù per tutta la vita" mi ritrovai a borbottare con tono basso.
"Qual è la risposta?" scandì le parole e intuì che stava per perdere definitivamente la pazienza.
"Leggi di più Hunter, magari la soluzione si trova in un libro" lo provocai.
Secondo me leggere apriva la mente. Leggere era fonte di conoscenza e quindi di potere. Conoscere tutto era la base per essere una persona potenzialmente temibile in ogni ambito. Nulla poteva fermare una persona con la sete di conoscenza e grazie al cielo, fin da piccola avevo avuto sempre l'intelligenza di non ridurmi a sapere le informazioni minime su ogni cosa. Io volevo tutto. Se un libro era composto da novecento pagine io volevo sapere anche la novecentesima.
"Sto perdendo la pazienza" tornai alla realtà e mi resi conto che se lo sguardo di Harris potesse uccidere e io fossi stata una Deprived, allora sarei morta.
Che sfortuna che lui non aveva il potere di uccidere e io quello di morire.
"Che paura" sgranai gli occhi fingendomi spaventata, ma quando alzai la testa per incrociare i suoi scoppiai a ridere.
Hunter mi fissò senza alcuna espressione sul viso, ma questo non mi impedì di trattenermi dal ridergli in faccia, "non faresti paura neanche a un criceto" dissi, tornando seria di colpo.
"Allora perché quando mi avvicino a te scappi?" mosse un passo in avanti e rimasi impassibile con i piedi attaccati alla sabbia.
"Non voglio avverti attorno, lo capisci?" domandai storcendo il naso.
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SOLDATI DI CRISTALLO. IL LABIRINTO DI HEGROVE.
FantasyI VOLUME DELLA TRILOGIA DELLA BREAKER OF DESTINY. (CONSIGLIO DI RISPETTARE L'ORDINE INDICATO IN ALTO PER CAPIRE MEGLIO LE DINAMICHE DELLA TRILOGIA.) TRAMA: In un mondo dove le persone sono fatte di cristallo ne esiste una che è fatta di fuoco e acqu...