Capitolo 25: Sangue

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Dopo un lungo viaggio in barca che ci ha portato fino a Livorno, la città costiera ci ha accolto con il suo profumo di mare e i colori vivaci dei suoi vicoli. Andrès ha preso la mia mano e mi ha sussurrato all'orecchio

"Amore mio, guarda che spettacolo! Questo è il nostro nuovo inizio, insieme, con il nostro piccolo tesoro che cresce dentro di te."

Un sorriso ha illuminato il mio volto, mentre mi abbandonavo alla dolcezza del momento e ai sogni di un futuro che avremmo costruito insieme.
Durante la nostra permanenza nel monastero di Andres, ci siamo promessi amore eterno, discutendo dei dettagli del nostro matrimonio imminente e della gioia che il nostro bambino avrebbe portato nelle nostre vite. I monaci del monastero, che sarebbe diventato presto anche mio, ci avevano perfino benedetti!

Roma's POV:

È mattina. Questa volta non sono le campane a svegliarmi ma il mio fidanzato.

"Buongiorno Principessa"

"Buongiorno tesoro, come stai?"

"Una favola, tu invece?"

"Mah, un po' stordita"

"È normale... come sta invece mio figlio?"

Ieri avevamo scoperto che il nostro bambino sarebbe stato un maschietto grazie ad un prelievo di sangue che mi hanno fatto. Perché lo abbiamo fatto? Semplice: non vedevamo l'ora di sapere se sarebbe stato un lui o una lei.

"Bene, penso. Non fa altro che scalciare"

Mi baciò sulla fronte

"Ecco guarda" gli indicai la pancia che si stava muovendo

"È proprio un De Fonollosa: non sta mai fermo"

Mi accarezza la pancia.

"Grazie Martina. Come potrò mai ripagarti?"

"Lo stai già facendo"

Notai che non era contento della mia risposta

"Mamma mia, va bene, in cambio mi devi sposare con nostro figlio tra le nostre braccia"

"Lo farò stai tranquilla"

Mi aiutò ad alzarmi dal letto. La pancia iniziava a pesare, ed ero solo al quarto mese!

Mi guardai allo specchio. Mamma mia se ero grassa!

Andres e io ci dirigemmo in quello che noi chiamiamo salotto.

Dentro c'era Martin che scriveva interrottamente sulla lavagna.

"Buongiorno a tutti e due"

"Hai le occhiaie, che ti sei fatto?" Gli domandai

Mi scrutò per poi dire:

"E tu sei più grassa"

"Hai ragione" gli dissi facendo risaltare il mio grembo in quella camicia oversize di Andres.

Fummo interrotti dai monaci

"Scusate per il disturbo ma la colazione è pronta"

"Arriviamo grazie" gli rispose Andres

Io mi diressi in camera a cambiarmi seguita da Andres.

"Per me sei sempre bella, anche così"

Gli tiro un piccolo pugno e lui fa la solita scenetta. Per farlo smettere gli diedi un bacio pieno di passione e amore.

Decisi oggi di indossare una gonna nera lunga e stretta che faceva risaltare la mia pancia e un top nero. Per concludere, misi al dito la mia fede e ai piedi semplici sandali neri. Anche Andres si era preparato.

Usciti dalla stanza, presi la mano di Andres e ci dirigemmo a fare colazione.

"Fai attenzione" mi disse lui mentre ero sulle scale

"Stai tranquillo" gli risposi.

Arrivati alla fine delle scale lo baciai.

In giardino, notai che, oltre ad essere una bellissima giornata, anche Sergio era sceso a fare colazione.

Berlino's POV

All'interno del monastero non c'era nemmeno una mosca. Stavo camminando affiancato da Martìn ed ero con il mio amore mano nella mano quando lei si fermò.

Aveva una gonna bellissima e un top nero. Non era nel suo stile mettersi le gonne ma visto l'arrivo di nostro figlio doveva. La sua pancia aveva iniziato a diventare più grande e i jeans non le entravano più.

Era caduta a terra. Notai che aveva le braccia che coprivano il suo ventre.

"Tesoro, tutto bene?"

Mi sono precipitato al suo fianco, mentre Martìn ha assistito impotente alla scena, scuotendo la testa in un misto di rimorso e disperazione.

"Martina, parlami cazzo"

Si tocco con la mano le parti intime, sotto la gonna. La sua espressione cambiò, le lacrime iniziarono a scendere dal suo viso. Tirò fuori la mano, era sporca di sangue.

Non era normale che una donna avesse le mestruazioni quando era incinta. Questo significava che...

No, no non può essere

Scoppio a piangere anche io, mentre la tiro verso di me. Restiamo a terra.

Mio fratello inizia a piangere, Martìn non fa nulla.

Sergio si avvicina e la abbraccia.

Sono incazzato con il mondo.

Martìn's POV:

Che cazzo ho fatto. Sono uno stupido coglione senza cuore.

Le capitali tedesche: Berlino e ViennaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora