La luce accecante di un Giugno ormai avviato, che filtra dalle tende della mia stanza, mi sveglia di soprassalto. Ieri sera mi sono ridotto ai minimi termini, ma ho un vuoto di diverse ore. Ricordo bene Jason che mi fracassava i coglioni perchè smettessi di ingurgitare tutto ciò che mi si proponevano davanti, fumare tutto ciò mi passassero e strusciarmi ad ogni ragazza che mi rivendicava....poi il buio totale! Quattro gioni di un devasto assurdo.
Mi alzo dal letto con la testa che pulsa in modo indecente, arrrivo in bagno e ripienato il bicchiere di acqua del lavandino, faccio sciogliere un' analgesico. Mentre aspetto che finisca di miscelarsi, alzo lo sguardo allo specchio e chi vedo...non lo riconosco più.
Osservo le mie occhiaie livide, i miei capelli che non taglio da troppo tempo e ormai fuori controllo, poi lo sguardo scende fino al petto, l'unico angolo di me dove posso trovare un pò di conforto, fisso intensamente l'unica parte del mio corpo che mostra la mia debolezza, l'unica che ho sempre avuto, ma anche la mia forza, i miei ricordi, chiudo la mano in un pugno e sfogo la mia rabbia, il mio disgusto e la mia confusione, frantumando l'ennesimo specchio del mio bagno.
Ogni volta, da più di un anno, quando lo guardo mi sento esplodere la cassa toracica, come se le emozioni che ho dentro, volessero uscire fuori tutte insieme.
Mi sento oppresso e non capisco come sia iniziato, ma sopratutto come fermarlo...o almeno, sono coscente che l'unica cosa che potrebbe ridonarmi sollievo e pace, è l'unica che non potró avere...mi è stato detto, mi è stato imposto, mi è stato intimato.
<Nat, che cazzo è successo!?> la voce di Jason mi raggiunge dalla porta di camera che ho chiusa
<niente, tutto bene> urlo per farlo andare fuori dalle palle. Quando il mio cervello si spegne, non voglio nessuno vicino.
La prima volta è successo, non riuscivo più a controllare le mie emozioni, la rabbia...poco più di un anno fa a Miami. Non avevo mai usato la violenza prima di allora, ma da quel giorno, fu un declino costante, più cadevo in basso, più la mia rabbia cresceva ed era sempre più incontrollabile.
Io e Jason abbiamo partecipato ad un rave party di quattro giorni, dietro pressioni di Samuel, Samuel, Dylan e Anna. Da qualche mese io e Jason siamo entrati a far parte di questo gruppo, che tutto ha, fuorché delle regole.
Le serate con loro sono scandite da Eccessi, Alcol e Droga
Jason, è il mio migliore amico, la mia spalla dalla prima superiore, ma quando ci siamo conosciuti la mia vita era perfetta, tutto intorno a me era nel posto giusto al momento giusto...sempre. Lui conobbe un Nathan che non aveva mai provato dolore e rabbia. Oggi Jason mi segue ovunque vada, ma non accetta ciò in cui mi sono trasformato
<Nat...> urla ancora
<che cazzo vuoi> sputo rabbioso, ho bisogno di silenzio cazzo!
<ho acceso il cellulare ed ho trovato decine di notifiche di chiamate dei tuoi e Halley, accendi il tuo telefono, coglione!> mi si gela il sangue nelle vene, mi sciacquo il viso, ingurgito tutto il liquido sperando faccia effetto il prima possibile e recupero il telefono nel mio zaino.
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Il mio Sole (Antinori's series #3)
RomanceIl mio Sole (Antinori's series #3) Un sentimento tanto potente quanto impossibile, quello che vivrà Nathan. Un nome che sarà impossibile non pronunciare, ma se per altri significa luce e calore, per lui è sinonimo di rabbia e odio. Allontanarsi, ann...