I giorni passavano, le temperature diventavano più calde e i fiori sbocciavano. La primavera era alle porte e con l'arrivo di essa anche l'allergia del corvino che durante le ore universitarie passava la maggior parte del tempo a starnutire. Se per lui la primavera era una vera e propria tortura, per Felix invece era la stagione più bella per poter prendere il sole, stare più spesso fuori all'aria aperta e annusare i fiori.
Amava strofinarci la punta del naso sopra, rubando il loro profumo dolce. Adorava le margherite, erano semplici ma bellissime, si trovavano ovunque; nei giardini pubblici, nei vasi del vicinato o anche nelle distese d'erba. Erano praticamente l'unico fiore che più di tutti gli piaceva raccogliere, si divertiva a fare tantissime coroncine per i suoi amici, compreso Hyunjin, a cui dedicava maggior attenzione ai dettagli per farla perfetta e più appariscente; come regalo per i bei voti che aveva preso ai suoi ultimi esami. Non si ricordava dove avesse imparato ad intrecciare così bene quei fili verdi, però era divertente.
«I tuoi capelli sembrano più sani ora, col biondo li avevi bruciati tutti.» constatò Hyunjin guardando il moro sfoggiare una foltissima chioma riccia, con tanto di occhiali rotondi.
Jisung non si piaceva moltissimo con il proprio colore naturale, per questo lì aveva fatti leggermente più scuri del solito, con alcuni riflessi blu. La particolarità era che proprio quest'ultimi si vedevano solamente sotto la luce del sole e allora sì che spiccavano alla vista.«Stai bene con tutti i colori ma da moro stai meglio.» susseguì Minho infilando la mano dentro alla sua chioma, rimanendo stupido dalla morbidezza. Considerava i parrucchieri un po' come maghi, non si spiegava come facessero a renderli così perfetti e setosi.
Sì, sicuramente ora erano molto più sani, pensò continuando a giocarci.«Ecco qui.» Felix arrivò dietro di loro, appoggiando la coroncina sulla testa del castano che intanto era seduto su di un telo assieme agli altri due.
Stavano facendo un picnic tutti insieme in un parco all'aria aperta. Non c'erano molte persone, avevano lo spazio necessario per starsene per conto loro senza che gli altri dessero fastidio.«Vieni qui, devi mangiare.» lo rimproverò Hyunjin con entrambe le bacchette piene di riso. Felix aprì la bocca e addentò il boccone, sogghignando felice mentre tornava a raccogliere fiori.
«Sembra un bambino.» sorrise continuando a mangiare, con gli altri due che annuivano alla sua affermazione.Jisung con lo sguardo lo controllava in modo da stare attento se nel caso si sarebbe allontanato troppo accidentalmente. Da lontano ci vedeva molto bene, difatti aguzzando di più la vista sputò tutti i chicchi di riso verso Hyunjin che lo guardò con occhi di fuoco.
«Non posso crederci!» sussurrò coprendosi il viso. Minho lo guardò indignato, almeno finché non vide con i propri occhi la stessa persona che Jisung aveva visto.
«Non ti girare.» gli ordinò serio, talmente serio da far paura al più alto. Quest'ultimo si voltò comunque perché preoccupato per il suo felino ma quando intravide quei lunghi capelli corvini da lontano il cuore perse un battito.
Era proprio lei, Jimin.
«Cazzo ti avevo detto di non girarti.» lo riproverò il castano quando si voltò nuovamente difronte a loro. Sembrava avesse visto un fantasma. Era divenuto bianco come un muro, con lo sguardo basso e cupo, aveva smesso anche di mangiare.
«Vuoi che ce ne andiamo?» chiese Jisung un po' preoccupato. Fece cenno al proprio ragazzo di rimettere tutto in ordine per lasciare quel posto. Hyunjin era totalmente pietrificato da rimanere immobile, dunque sparire da lì era la soluzione migliore.
Felix intanto, ignaro di tutto, si godette i raggi del sole che lo scaldavano. Aveva appena finito un'altra coroncina per sé stesso e per Jisung, quando improvvisamente una ragazza calpestò proprio la margherita che stava per raccogliere, rimanendo alquanto indignato da tale gesto.
«Ops.» disse lei ridacchiando, fiera di sé. Quella risata durò ben poco una volta che incrociò lo sguardo del biondino.
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Meow🐾 -hyunlix-
FanfictionInfiniti fiocchi di neve cadevano lentamente dal cielo ricoprendo la città di Seoul. In lontananza, da qualche parte, si udivano solamente fievoli miagolii di un piccolo gattino infreddolito e smarrito. Quasi sommerso da quella soffice neve bianca...