«Mi spieghi che cazzo ti prende!?» urlò Minho irrompendo nell'appartamento del corvino. Ormai sapeva a memoria il suo codice di sicurezza per entrare.
Lo sorprese con la testa fra le mani sul divano, con dei vestiti da casa e i capelli tutti scompigliati. Inutile sottolineare il fatto che il suo arrivo lo avesse fatto saltare.
«Che mi prende?» rispose a tono alzandosi in piedi e stringendo entrambe le mani in due pugni. «Che vi prende a voi! Da quando fate i gentili con persone che non conoscete neanche!?» ribatté.
«Hyunjin forse Felix ha bisogno di aiuto e tu stai qui ad urlare con me! E poi sei stato tu a volerlo salvare dalla neve o mi sbaglio?»
«Si ma non sapevo fosse un demone maledetto!»
«Nessuno ha detto che lo fosse! Se ti ti trovassi nella sua stessa situazione non vorresti essere aiutato? Saresti contento se l'unica persona che lo ha fatto fino ad ora lo sbatta di punto in bianco fuori casa?!»
Hyunjin deglutì. Come se qualcuno gli avesse appena mozzato la gola con delle parole. Stava iniziando a provare un incredibile senso di colpa, così rimase in silenzio per qualche secondo a riflettere.
«anche tu sei stato "abbandonato" e non mi sembra di averti visto prenderla bene. E ora stai facendo la stessa cosa con lui.» puntualizzò il castano. «inoltre mi sembravi felice in sua compagnia, perché fai così?» quelle parole quasi non gli tolsero il fiato nel sentirle.
«perché.. perché non lo so va bene?» rispose con la voce un po' tremante.
«non lo sai? potrebbe avere una maledizione addosso! Quel ragazzo ha bisogno del nostro aiuto. Ma non l'hai visto? io e jisung abbiamo passato la giornata con lui, non farebbe male ad una mosca e non sai quante volte ha parlato di te.»
«..di me?» chiese sorpreso il corvino che piano piano si stava agitanto un po' per quella situazione.
«si di te. Ha detto anche poco prima che venissi qui quanto gli mancassi.» continuò. « l'hai abbandonato.»
«Cazzo..» si prese la testa fra le mani e si buttò sul divano non sapendo cosa altro fare. Minho si sedette accanto a lui e gli accarezzò la schiena per la prima volta in tutti quegli anni che si conoscevano, non era mai stato troppo gentile con lui anche se gli voleva davvero tanto bene.
«ora dov'è?»disse rialzando la testa e tirando su con il naso.
«È a casa mia e di Jisung. Non serve che piangi capellone.» gli disse con un leggero sorriso appena abbozzato.
«io non sto piangendo. Sono solo stressato.» puntualizzò asciugandosi il viso con la felpa del pigiama. «non ho chiuso occhio senza di lui ma averlo visto trasformato mi ha spaventato.» continuò. «mi sento in colpa perché non volevo andasse a finire così.»
«lui non ce l'ha con te, ti sta aspettando.» lo rincuorò Minho alzandosi dal divano e alleggerendo anche il tono duro che aveva utilizzato prima. «Non ti dico in che condizioni era oggi quando sono andato a prenderlo. Voleva te, non me o jisung.»
«stava male?» disse alzandosi di colpo.
«Oh ma allora ci arrivi. Pensavo che tutti quei capelli ti avessero intoppato il cervello.» esclamò senza pudore il castano.
«Va bene. Avete ragione.. proverò a sistemare tutto...» disse Hyunjin tirandosi indietro i capelli per legarli in una coda bassa dietro.
«Ok preparati che sembri scappato da un manicomio e andiamo da lui.»
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«Felix sei diventanto bravissimo!- esclamò Jisung vedendo la sua scrittura migliorare minuto dopo minuto. Non gli aveva fatto scrivere cose troppo complicate. In fondo era solo un test per vedere se avesse ancora la maggior parte dei suoi ricordi umani.
Infatti aveva scoperto che il biondino fosse molto più bravo di quanto si pensasse, aveva azzeccato fin'ora tutti gli animali.

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Meow🐾 -hyunlix-
Fiksi PenggemarCandidi fiocchi di neve scendevano lenti dal cielo, ricoprendo di bianco le strade sempre affollate di Seul. In quella gelida sera, l'unico suono a rompere la quiete fu un flebile miagolio: un gattino, piccolo e infreddolito. Era quasi sommerso da q...