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«Minho ma dove mi stai portando?» chiese il biondo con l'affanno. Il più grande lo stava trascinando per mano, per aiutarlo a salire, sempre più in alto in cima a quella montagna ripida.

A quest'ultimo uscì una risatina divertita dalle labbra. Anche la sua espressione era serena, Jisung sorrise di riflesso nel guardare la propria metà ridere spensierata.
Ormai ne era certo. Il rapporto che avevano non era come tutti gli altri, mai avrebbe pensato che amarlo sarebbe stata la base della sua felicità.

Aveva sempre avuto questo pensiero; un fidanzato doveva essere qualcosa di aggiuntivo nella vita, ora pensava a Minho come il pezzo mancante.

«non ami le altezze ma siamo abbastanza in alto.. sicuro di non avere paura?» chiese sentendo la testa girare lievemente anche se il panorama era mozzafiato.
Si vedeva tutta la foresta illuminata dal chiarore della luna ed il sentiero del festival anch'esso illuminato, assieme a tante piccole sagome di persone viste da lontano.

Minho si voltò, i loro occhi si incrociarono perfettamente e dalle labbra del castano non uscirono parole. Il biondo non capì, aggrottò le sopracciglia cercando di indagare, lo vedeva nervoso.  «amore se hai paura scendiamo..» lo rassicurò prendendogli entrambe le mani.

«non è questo, è solo che..non trovo le parole per dirtelo.» rispose facendo un lungo sospiro. Era agitato, parecchio. Se lo aveva portato in quel luogo c'era un motivo, il problema era l'ansia che lo stava bloccando.

«dirmi cosa?» chiese in apprensione. Era preoccupato ci fossero altre cattive notizie, non ne poteva più se fosse stato così. Apprezzava sua madre, faticava a legare con suo padre ma alla fine era felice di quella piccola vacanza fuori città per conoscerli. Ora aveva immaginato solo il peggio, che magari non fosse piaciuto abbastanza da poter far parte della famiglia e la cosa lo rammaricò al solo pensiero.

«forse è più semplice se te lo mostro.»
La voce di Minho gli calmò i pensieri, lo sguardo tornò sul suo e lo vide inginocchiarsi. Lo guardò confuso, almeno fin quando non lo vide tirare fuori dalla tasca del giacchetto una piccola scatolina, la rivelando un bellissimo anello, semplice e genuino proprio come era Jisung.

Sbiancò di colpo coprendosi immediatamente il viso con le mani. Guardò lo splendido ragazzo davanti a sé con gli occhi annebbiati dalle lacrime ed il cuore che gli batteva all'impazzata. Non se l'aspettava proprio.

«vuoi rimanere al mio fianco finché morte non ci separi?» chiese con un sorriso timido, gli occhi leggermente lucidi e l'ansia nello stomaco che lo stava uccidendo.

Jisung annuì immediatamente iniziando a piangere a dirotto dall'emozione, assieme a dei piccoli singhiozzi di felicità. Solo chi provava quelle determinate emozioni era a conoscenza di quanta sofferenza aveva patito per quel briciolo di felicità. Ne era valsa la pena in tutto, negli sguardi brutti delle persone, nelle parole di disprezzo che sentiva quotidianamente e così via. Alla fine era riuscito a trovare quello spiraglio di luce dal maggiore, Minho ne era la fonte. Gli aveva reso la vita migliore in tutto e per tutto.

«Si amore mio, sì.. ti amo così tanto.» finì col piangere disperatamente come un bambino fra le braccia del castano che si era rialzato in piedi e che scoppiò a ridere per alleviare le sue lacrime, anche se pure i suoi occhi ne erano ricolmi per l'emozione. Non gli andava di perdersi troppo a piagnucolare quando dentro si sentiva l'uomo più fortunato del mondo per averlo conosciuto.

«Ti amo tanto anch'io tesoro mio.»rispose stringendo maggiormente il corpo minuto del biondo in quel caldo abbraccio. Restarono avvinghiati per minuti interi, senza dire nulla. Jisung si era calmato e Minho gli aveva infilato l'anello al dito. Ammirò quanto gli donasse. Negli ultimi mesi si era svegliato cinque minuti prima della solita sveglia per trovare la misura giusta dell'anello, infilandone alcuni presi in prestito dal negozio nel suo anulare. Tutto questo senza farsi sgamare. Non aveva detto niente a nessuno, nemmeno ai propri genitori, nemmeno ai vecchi amici. Era il suo piccolo segreto.
Ora era felice e soddisfatto di quel gesto. Sapeva in cuor proprio che non avrebbero potuto sposarsi realmente, vivendo in un paese ignorante sulle sessualità e pieno di tabù, però l'idea di festeggiare con gli amici e dirlo alla propria famiglia lo rallegrava.

Meow🐾 -hyunlix-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora