«Ti sei divertito?» chiese con un piccolo sorriso mentre richiudeva la porta di casa con il più piccolo accanto.
La scelta di andare un po' sui pattini era stata decisamente la più divertente di quella giornata, anche se il ghiaccio era molto scivoloso e alla terza caduta il sedere del corvino aveva chiesto pietà. Aveva scoperto una cosa in più su Felix, sapeva pattinare in modo davvero impeccabile, probabilmente era una sua qualità nascosta; non era caduto nemmeno una volta, anzi era proprio lui che, spesso e volentieri, lo aiutava a non scivolare, tenendolo saldamente dal braccio.
All'inizio infatti, Hyunjin non era stato molto propenso ad andare, aveva acconsentito solamente per farlo contento. Odiava fare brutte figure dinanzi altre persone. Invece una volta giunti lì aveva cambiato idea e si era divertito così tanto da dimenticarsi persino di Jimin.
Ora era sera e dopo aver salutato i suoi amici erano tornati a casa.«Sì! È stato divertente vedere te e Jisung scivolare di continuo, Minho invece sembrava un gatto impaurito, sì reggeva unicamente al margine della pista e anche lì ha rischiato più volte di scivolare.» commentò togliendosi la sciarpa datagli dal più alto per ripararlo dal freddo.
Hyunjin sospirò felice, alla fine era stata una bella giornata, pensò, almeno fin quando non gli arrivò una telefonata improvvisa. Ancora non sapeva cosa lo aspettava di lì a breve.
«Pronto?» disse pigramente non leggendo nemmeno il contatto.
Stava per prendersi un goccio d'acqua ma si pietrificò sul posto nel sentire quella voce fin troppo familiare.«Sono io, sei a casa?» chiese la donna con un cenno di impazienza nel suo tono di voce, come se esigesse di saperlo all'istante.
Il corvino ingoiò un groppo bello grande bloccato in gola, a fatica proseguì la conversazione.«Perché?..» chiese abbassando il tono di voce. Si era incupito totalmente.
Felix nell'altra stanza udì questo suo cambio repentino di voce e si affrettò a raggiungerlo, anche se nel vederlo si bloccò sull'uscio della porta. Schiuse le labbra come a voler domandare qualcosa ma rimase fermo, col pensiero che fosse accaduto qualcosa.«Come perché? Sono tua madre, sei in casa? C'è anche tuo padre, è il suo compleanno, ricordi?» lo rimproverò facendo poi un lungo sospiro che durò una manciata di secondi. «aprici.» gli ordinò riattaccando il telefono in faccia a suo figlio.
Hyunjin lasciò cadere a peso morto il braccio lungo il corpo. Si tirò i capelli indietro e, in modo curvo con la schiena, appoggiò i palmi delle mani sul ripiano della cucina. I suoi occhi guardavano un punto fisso sul pavimento, come se fossero annebbiati dalle emozioni.
Felix lo raggiunse facendo qualche passo leggero. Allungò la mano per raggiungere la sua schiena ma la ritirò subito quando l'altro si voltò in modo nervoso. Indietreggiò di qualche passo, guardando la sua espressione con entrambe le mani che si torturavano fra di loro.
«Loro sanno che abito da solo..potresti tornare ad essere un gatto? Per favore.» alzò lo sguardo sul suo ed il biondino poté percepire tutta la sua ansia. Il suo corpo aveva cambiato drasticamente energia, emanava negatività e la cosa non gli piaceva per niente.
Prese subito la situazione in mano e gli afferrò il viso per farsi guardare attentamente negli occhi. «Ascoltami bene amore. Adesso tu apri ai tuoi genitori, mangiate qualcosa insieme, parlate del più o del meno e poi se ne andranno via. Andrà tutto bene, ok? Io sono qui anche se non potrò intervenire. Promettimi di non abbatterti se ti dicono qualcosa di negativo.. conta fino a tre prima di dire qualcosa di cui potresti pentirti..»Hyunjin chiuse gli occhi e fece un lungo sospiro. Dopo il primo ne fece un altro, poi un altro ancora, fino a sentire delle morbide labbra poggiarsi sulle proprie. Gli bloccarono il respiro per dei secondi che parevano attimi infiniti. Solo allora si accorse di avere il batticuore. Quel piacevole e confortevole contatto si concluse con uno schiocco quasi impercettibile da udire, come volessero restare attaccate più a lungo, all'oscuro di tutto il mondo che li sentiva.

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Meow🐾 -hyunlix-
FanfictionCandidi fiocchi di neve scendevano lenti dal cielo, ricoprendo di bianco le strade sempre affollate di Seul. In quella gelida sera, l'unico suono a rompere la quiete fu un flebile miagolio: un gattino, piccolo e infreddolito. Era quasi sommerso da q...