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«vorrei dei biglietti per due persone, grazie.»

Erano arrivati nel posto prestabilito. Felix con occhi curiosi si guardava intorno un po' spaesato, interessato a conoscere meglio il territorio che lo circondava. Si nascondeva dietro la schiena del maggiore che nel frattempo era impegnato a pagare. Quel giorno il tempo prometteva una splendida giornata, c'erano un po' di persone certo ma fortunatamente mantenevano tutti un tono di voce abbastanza quieto. Hyunjin aveva paura proprio per quello, la confusione. Aveva capito che i gatti amassero la tranquillità e non i rumori troppo forti che avrebbero potuto spaventarli, difatti aveva avvolto un braccio attorno alle spalle di Felix in modo da essere sicuro di non doverlo rincorrere, nel caso, in giro per tutto l'orto botanico.

Il più piccolo guardò la sua mano penzolare della propria spalla e come era solito fare quando stavano in casa la strinse con la propria. Guardò gli occhi del maggiore ma non disse nulla, anzi, sul suo volto comparì un sorriso rilassato, andando a stringere lievemente le loro mani assieme.

Il corvino si ricordò l'ultima volta che aveva passeggiato con qualcuno in pubblico ed era la sua ex ragazza, si maledisse per averla pensata anche solo di sfuggita, non voleva pensarci. Certo gli faceva ancora un po' strano il fatto che fosse uscito col biondino e che comunque le persone li guardassero in modo stranito, però in quel momento non gli importava perché voleva passare una giornata tranquilla assieme a lui. Serviva ad entrambi.

C'era una guida che spiegava per filo e per segno i fiori, le piante e gli alberi con tutta la loro storia, ora capiva perché jisung voleva visitare quel giardino bellissimo. In fondo però nessuno dava parecchio retta a quel povero uomo che parlava anche se sembrava interessante ciò che diceva.
Il corvino stesso in quel momento si girò verso il biondino e vide il suo sguardo scattare da una parte all'altra, come se i suoi occhi fossero increduli su ciò che stesse ammirando. Davanti a loro vi era un viale pieno di alberi in fiore, dei viburni tino per la precisione, essendo agli inizi del mese di marzo, e vi erano anche moltissimi fiori da raggiungere, si vedevano da lontano e che ben presto avrebbero visto da più vicino.

Hyunjin per l'occasione si era portato dietro anche la sua macchina fotografica volendo scattare qualche foto alla natura che li circondava e perché no anche al biondino, visto che da quando erano arrivati non aveva smesso per un attimo di sorridere.

Aveva un sorriso veramente fantastico ogni volta che lo guardava rimaneva incantato a guardarlo e non sapeva il perché di questi pensieri così strani che gli attraversavano ultimamente la testa. Avrebbe dovuto parlarne con uno dei suoi amici, forse più con Jisung per queste cose, altrimenti Minho lo avrebbe preso in giro per tutta la vita.
Quando era in sua compagnia si trovava bene, c'era sempre qualcosa che lo spingeva a volergli stare più accanto e in qualche modo non se lo spiegava ma si faceva volere bene con niente. Ormai erano cinque mesi che si conoscevano e che abitavano sotto lo stesso tetto, avevano imparato molte cose l'uno dall'altro e di questo ne era felice soprattutto perché il loro rapporto con il tempo era migliorato.

«mi tieni per mano? il tuo braccio è diventato troppo pesante.» chiese alzando lo sguardo sul suo. Provava delle sensazioni nuove ma dall'aria familiare, non sapeva spiegarlo bene a parole, sentiva solamente la voglia di avvicinarsi di più al corvino ed essendo così felice voleva condividere con lui quella felicità che stava provando.

«lo fanno le coppiette, non si può.» rispose il più alto lasciando cadere il proprio braccio lungo il bacino mentre riprendevano a camminare tranquillamente.

«ti importa così tanto di cosa pensa la gente invece di far felice me?» il tono di voce che aveva usato in realtà non aveva pretese, era un misto fra curiosità e un pizzico di delusione.
Hyunjin stava per rispondere quando gli finì di nuovo l'occhio sui suoi polsi lattei, con quelle cicatrici più biancastre che a contatto con la luce splendevano.
Si era ricordato all'istante di come l'ultima volta che aveva provato a mantenere un immagine popolare davanti a tutti era finito per rimanere solo, in quasi tutti i sensi poiché gli unici rimasti erano i suoi due migliori amici.
"Le persone parleranno sempre" e anche se quelle voci in passato erano state smentite sul suo conto ne esiste il ricordo, un ricordo che si intrufola nelle vite degli altri e ci mette le radici. Ricordi che difficilmente si cancellano.

Meow🐾 -hyunlix-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora