Capitolo 7

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Pov di Kaya

Siamo arrivati da poco nel paddock del circuito di Silverston ed è un via vai di persone.

Ci sono tutti I componenti dei vari team che corrono da ogni parte con frenesia.

Di tanto in tanto noto che dei piloti mi lanciano delle occhiate incuriosite segno che probabilmente mi hanno riconosciuta.

Almeno nessuno di loro è venuto a parlarmi.

Continuo a camminare in cerca di mio cugino Rick fino a quando non mi fermo a osservare la coppia davanti a me.

Osservo a braccia incrociate Jack Allen che si limona bellamente una ragazza bionda dal fisico di una modella davanti al motorhome del team.

Appena notano la mia presenza si bloccano e la bionda mi guarda di sbieco.

"Che cazzo vuoi? Levati di torno!" mi aggredisce pensando di avere a che fare con una bambina dell'asilo.

Vedendomi ancora ferma davanti a loro la ragazza si stacca da Allen e viene verso di me senza neppure farmi venire paura.

"Levati da qui, anche se so che vorresti essere al mio post-"

La interrompo prima che possa finire la frase scoppiandole a ridere in faccia.

"L'unico posto in cui vorrei essere al momento è in bagno a vomitare e se non lo avessi capito devo entrare dentro al motorhome, quindi vi chiedo gentilmente di levarvi dai coglioni e di andare a fare le vostre cose in un altro posto, magari a fare in culo" le dico mentre un sorriso compiaciuto mi appare in faccia.

La sua espressione da reginetta fallita svanisce non appena finisco parlare.

Senza aspettare una sua risposta passo tra lei e Jack a cui faccio vedere il dito medio e entro nel motorhome a cercare Rick.

Controllo in ogni angolo e non trovandolo mi avvio verso l'uscita dove però Jack mi aspetta bloccandomi il passaggio.

"Non sai proprio tenere a freno le parole eh fiocco di neve" mi dice appena mi vede.

"E tu invece non sai a tenere a freno la lingua con le ragazze Allen" ribatto senza muovere un muscolo dalla mia posizione.

Il suo sguardo inizia a infuocarsi di rabbia e lui in poche falcate arriva a pochi centimetri da me.

Mantengo il contatto visivo senza distoglierlo per nemmeno un secondo mentre lui si avvicina a me e mi spinge delicatamente contro al muro.

"Ti ho visto ieri mentre usavi il cicatrizzante Kaya" continua "e ho visto anche il mascara colato sotto ai tuoi occhi, stavi proprio piangendo come una bambina" Sussurra.

Le sue parole mi spaventano ma cerco in tutti I modi di non far trapelare emozioni stringendo i pugni.

"Cosa vorresti fare dicendomi questo?" Incrocio le braccia che sfiorano il suo petto definito.
Lui ignora bellamente la mia domanda e continua a parlare avvicinando pericolosamente il suo viso al mio.

"Ti credi invincibile quando in realtà sei soltanto un ingenua" Dice con asprezza nei miei confronti.

Chiudo gli occhi per un nano secondo e sospiro per calmare l'ira che mi cresce dentro ogni volta che lo guardo.

Prima di poterlo zittire lui mi precede e mi pugnala un'altra volta.

"Se tua madre ti vedesse ora non oso nemmeno immaginare la sua delusione guardandoti"

Quella frase provoca una tempesta dentro alla mia mente.

Una tempesta che cerco di evitare in tutti i modi ma in cui sono già caduta.

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