Capitolo 14

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Pov di Kaya

Appena mi sveglio e mi accorgo della posizione in cui ci troviamo io e Jack mi pietrifico sul posto e smetto di respirare.

Il suo braccio destro è delicatamente appoggiato sul mio fianco e ha la testa talmente vicina al mio viso che sento il suo respiro sul collo.

Provo a divincolarmi ma lui stringe la presa su di me e mi tiene ferma nella stessa posizione impedendomi di sgattaiolare via dal letto e dalla situazione imbarazzante.

"Jack" lo chiamo mentre con la mano provo a svegliarlo.

Niente.

"Jack" lo richiamo.

Stavolta emette un grugnito di disapprovazione e al posto che lasciarmi andare mi stringe ancora di più a se facendo aderire la mia schiena ai suoi addominali scoperti.

Nelle regole avrei dovuto aggiungere quella di dormire con una cazzo di maglietta almeno!

"Jack svegliati" lo chiamo ancora una volta.

Lo vedo stropicciarsi gli occhi e quando li apre e i nostro sguardi si incrociano dentro di me si scatena il caos.

Fortuna che non arrossisco facilmente.

Si guarda un attimo attorno e quando si accorge del suo braccio che mi tiene ferma sgrana gli occhi e si stacca lentamente da me.

"Merda, scusa" Dice mentre si passa una mano tra I folti capelli castani e mantiene il contatto visivo con me.

"Non fa niente" bisbiglio prima di prendere il telefono e controllare velocemente l'orario.

"Tra mezz'ora dobbiamo essere a fare colazione" lo informo mentre lui annuisce e si alza dal letto.

Indossa soltanto un paio di boxer neri e maledico all'istante i miei occhi che si incollano ad osservare il suo addome scolpito,ma che riesco a staccare da lui prima che se ne accorga.

Vado verso il bagno subito dopo aver afferrato dei jeans e uno dei top - che Amy non mi ha assolutamente obbligato a mettere - e inizio a cambiarmi coprendo con uno strato di fondotinta della mia carnagione la cicatrice al lato del collo dato che quel top mi lascia scoperte entrambe le spalle.

Mi guardo allo specchio nella speranza di vedere un immagine decente di me, ma non rimango sorpresa nel vedere i miei occhi spenti e le occhiaie chilometriche sotto ad essi.

Ho smesso di sperare di ritornare felice, la mia felicità l'ho persa nell'estate momento in cui mia madre ha perso la vita e non ritornerà più.

Faccio per uscire dal bagno, ma quando spalanco la porta per poco non vado addosso a Jack che nel frattempo si è vestito ed è pronto per uscire a fare colazione.

Le parole si dissolvono prima che io possa farle uscire dalla mia bocca.

Il suo sguardo passa dai miei occhi e si sposta sulla cicatrice coperta dal trucco.

"L'hai coperta ancora" non è una domanda.

Si avvicina a me che sono ancora all'interno del bagno e bagna velocemente un fazzoletto sotto l'acqua del rubinetto.

Aggrotto le sopracciglia e proprio quando sto per chiedergli che diavolo sta facendo si avvicina a me e il suo viso sfiora pericolosamente il mio pietrificandomi totalmente per la seconda volta in questa giornata.

Passa il fazzoletto impregnato di acqua sopra lo strato di fondotinta e scopre a la cicatrice.

Provo a spostarmi di scatto da lui ma solo ora mi accorgo del muro dietro di me e delle braccia di Jack ai lati della mia testa.

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