Pace e ispirazione

59 5 0
                                    

Vibeke

Ciak, azione!

"Ciao" disse Alessio entrando in giardino.

"Ciao" mormorò lei, sforzandosi di sembrare vagamente amareggiata dalla sua presenza.

"Senti Vib, vado dritto al punto: possiamo parlare?"

Lei annuì, senza distogliere lo sguardo dalla sua sigaretta.

"Ascolta mi dispiace, semplicemente mi dispiace! Non so cosa mi sia preso, non avrei dovuto dirti tutte quelle cose, perché non sono vere. Non mi stai facendo perdere tempo e e anche e soprattutto colpa mia se c'è stato un allontanamento."

"Non è vero che è colpa tua, tu hai solo detto le cose come stanno" mormorò Vibeke, con la voce che già tremava un po'.

"So che ti ho ferita e-"

"Bamse, avevi tutto il diritto di essere arrabbiato con me. Mi rendo conto troppo tardi che il mio comportamento egoista può ferire le persone e che mi accorgo delle loro reazioni solo quando qualcosa cambia nel mio rapporto con loro. Sono io che devo chiederti scusa! Mi dispiace di averti trattato così male, di essermi distanziata mettendo davanti tutto tranne che la nostra relazione."

Alessio le prese le mani, accarezzandole fino ai polsi.

"Beh, è anche colpa mia. Anche io non ho fatto nulla per aiutarti e aiutarmi, per aiutarci. Il fatto è che io ho paura."
"Di cosa?"

"Di quello che provo per te"

Vibeke lo guardò con gli occhi sgranati, prendendogli il viso tra le mani.

Poi sorrise.

"Anche io ho paura, ma so che non voglio perderti. Detesto discutere con te in questo modo."

"A volte fa bene, dovremmo cominciare a parlare più spesso per risolvere i nostri problemi."

"Hai ragione."

Alessio la strinse a sé in un abbraccio, poi avvicinò il viso al suo.

Lei gli avvolse le braccia intorno al collo, facendo combaciare le loro labbra.

"Mi sei mancato"

"Anche tu"

Non si sa per quanto tempo rimasero sul divanetto a recuperare tutto ciò che si erano persi in quei giorni, ma la mente di Vibeke continuava ad essere occupata solo dalle parole che gli aveva detto poco prima nell'ufficio di Marco.

Era stata davvero una stronza, se ne rendeva conto, ma sentiva il bisogno di ribadire quel concetto: loro non sarebbero mai stati niente in realtà.

Forse doveva ricordarlo più a sé stessa, perché sentiva di star perdendo il focus su questo.

Il fatto di dover recitare 24/7 la mandava in crisi, la alienava quasi.

Eppure si rendeva conto che effettivamente lei aveva preso sul personale quella crisi che c'era stata, anzi era stata lei a crearla in un certo senso.

Se però fosse durata poco sarebbe stato anche un bel colpo di scena, ma se durava così tanto...

Aveva fatto un casino, ecco tutto.

E non sapeva neanche il perché!

Si sentiva capita da lui, anche se per finta e forse questa situazione l'aveva accecata e catturata più del dovuto.

Strinse più a sé Alessio che dormiva sul suo petto, come a non volerlo lasciar andare e poi prese il quaderno su cui aveva ricominciato a scrivere da ormai un mese.

Rilesse quello che aveva lasciato scritto quella sera, quando si erano baciati per la prima volta e poi lo cancello con una barra diagonale.

Non poteva essere il suo inedito, perché lei non era una che dedicava le canzoni alle persone, specialmente le sue.

Però poi annotò un altro paio di versi, come se fosse proprio un diario segreto.

Doveva scrivere velocemente un nuovo inedito, visto che quelli del compito di Lorella non valevano come tali.

Dopo "La fine del mondo" e "Glovo" non aveva più avuto molta ispirazione, almeno se pensava agli inediti che sarebbero usciti da quelle pagine a righe.

Cercò di fare mente locale, di trovare uno spunto, qualcosa che le desse il via, ma riusciva a pensare solo e soltanto a lui: si sentiva così stupida!

Si voltò verso la parete-specchio, cosa che non faceva da tanto e si osservò: si vide diversa, cresciuta, matura, cosa che non aveva mai notato prima.

Sono diventata grande senza neanche accorgermene

E ora sono qui che guardo
Che mi guardo crescere

Però quelle parole come inizio non le piacevano, serviva qualcos'altro, qualcosa che la rispecchiasse.

Si scrutò di nuovo e sgranò gli occhi: aveva la chiave.

Alessio, intanto, senza far rumore si era svegliato e la guardava sorridendo.

Le accarezzò la guancia.

"Ciao"

"Ciao" rispose lei, tutta presa dallo scribacchiare.

"Che fai?"

"Scrivo"

"Oh questo lo vedo. Da' qua!"

Il ragazzo le strappò il quaderno e la penna dalle mani, senza darle il tempo di replicare.

Lei arrossì, osservando i suoi occhioni blu che scorrevano concentrati da una parola all'altra.

"Vib...è bellissima" esclamò sorridendo e stampandole un bacio sulle labbra.

Poi con la penna disegnò un cuore sul bordo della pagina e, guardandola di nuovo negli occhi, scrisse al centro "A+V".

Lei rise, cercando di nascondere la capriola che aveva fatto il suo stomaco in quel momento.

"Che scemo"

Per tutta risposta, Alessio le si buttò totalmente addosso.

"Eddai, cretino! Mi soffochi!"

Ma la sua voce venne interrotta da uno di quei baci che difficilmente si scordano, di quelli che ti prendono tutto, anima e corpo, nell'arco di un microsecondo.

Lei ricambiò, sentendo però nel corpo quella consapevolezza che aveva voluto accantonare durante tutto quel tempo: quella era una recita e sarebbe finita prima o poi.

Avevano ancora del tempo, ma sarebbe tutto durato troppo poco e in uno schiocco di dita avrebbe pubblicato quella storia, quella sulla fine della loro "relazione".

Non sapeva nemmeno perché ci stesse pensando così tanto, perché fino a poco tempo prima quello era il suo traguardo, mentre in quel momento, mentre Alessio la stringeva a sé come se fosse la cosa più importante della sua vita, era solo un insuperabile ostacolo.

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

eii,

eccomi qui. Sto cercando di farmi "perdonare" ahah. Prima di tutto volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto e votato il precedente capitolo <3, seconda cosa, so che questo è molto breve, mi sembra di essere ritornata un po' alle origini, quando veramente scrivevo pochissimo per la fretta di pubblicare, però a mia discolpa ho da dire che è molto di passaggio e che ho già più o meno in mente come scrivere il prossimo, anche se ci manteniamo sempre umili e facciamo tutte le corna del mondo hahahah. Comunque mi era davvero mancato scrivere di Vibeke, che è il primo personaggio che ho creato e quindi quello a cui sono un po' più legata, anche perchè mi rivedo molto in lei. Detto questo spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se viva commentate e noi ci vediamo al prossimo capitolo,

a presto,

scorpionecapricorno<3

PS: piccola challenge, se beccate la canzone che è il prossimo inedito di Vibeke vincete...vabbè non vincete nulla, però vi prego è davvero una poesia ahhaah, una delle mie preferite.

Had og kærlighed | Alessio Cavaliere Amici 22Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora