"Parlami bimba"

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Alessio

Alessio era tornato da lezione più tardi del solito.

Era felice.

Era andato tutto molto bene.

Quella mattina era molto carico e sapeva anche il perché.

La causa di quella sensazione di benessere era Vibeke.

Svegliarsi accanto a lei, che si era inconsciamente accoccolata al suo petto, gli aveva provocato uno strano scombussolamento alla bocca dello stomaco.

Eppure sentiva che quella giornata era troppo perfetta, doveva per forza accadere qualcosa.

Quando rientrò la maggior parte dei ragazzi era già seduta a tavola, intenta a mangiare.

Cercò subito Vibeke con lo sguardo, ma non la trovò.

Così si avvicinò alla prima persona che gli capitò a tiro.

"Maddy scusa hai visto Vibeke per caso?" le domandò.

La bionda si girò piuttosto scocciata.

"è sul divano, ha detto che non ha fame" sbottò.

"E comunque lasciatelo dire non dovresti starle tanto dietro, è uno spreco di tempo" ma Alessio non l'ascoltò neanche, troppo concentrato sulla figura che ora spuntava dal bracciolo del divano.

Le si avvicinò, sedendosi accanto a lei.

"Ciao bimba" la salutò sorridendo.

"Ciao" rispose lei, non staccando gli occhi dallo schermo del computer.

Non si comportava in quel modo dai tempi delle loro litigate, doveva essere successo qualcosa di grave.

"Che succede?" le chiese.

"Niente" ma un tremolio della voce la tradì.

"Vib, dimmi che succede. Non mi piace vederti così" la pregò lui, ma la bionda non gli

rispose neanche.

"Ho capito. Vuol dire che resterò qui con te" sospirò lui, abbracciandola e facendola distendere sul divano.

Lei strinse la sua t-shirt tra le dita, stropicciandola.

Rimasero in quella posizione per un tempo che sembrò infinito, fino a quando Vibeke non mugugnò un semplice:

"è tutta colpa mia"

Alessio alzò piano la testa e la guardò interrogativo.

"Di cosa hai colpa Vib?" domandò, ma la ragazza distolse lo sguardo mordendosi il labbro.

"Niente, lascia perdere" mormorò, girando la testa dall'altra parte.

"No non lasciò perdere!" sbottò Alessio, rendendosi colpo troppo tardi della rudezza dei toni.

Si schiarì la voce, sussurrando uno "scusa", prima di accarezzarle la guancia con il pollice.

"Parlami bimba" la pregò, continuando a coccolarle il viso e i capelli.

La ragazza sospirò, come stesse per compiere uno sforzo enorme.

"Il compito mi ha fatto tornare in mente una parte della mia vita che preferirei non aver mai vissuto."

Il ragazzo non replicò per evitare di metterle pressione.

Nonostante tra di loro non ci fosse un vero interesse, sapeva che Vibeke gli stesse raccontando una cosa vera, non c'era nulla di preparato nelle sue parole.

Had og kærlighed | Alessio Cavaliere Amici 22Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora