Fragilissima

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Alessio

"Senti un po' Alessio ma quando decidi di farti un bel viaggio a fanculo?" gridò Vibeke dal salotto.

"Ma fattelo tu, così magari impari a vivere." rispose lui sbattendo le mani sull'isola della cucina.

Non sapeva neanche lui come fossero finiti in quella situazione!

Forse la colpa era stata della scarsa pazienza di lei, complice il fatto che fosse molto nervosa in quel momento.

"Hai rotto con sto tuo modo di fare. Sempre incazzata non è possibile." continuò lui.

"Non sono sempre incazzata e poi tu che ne sai? Che sei uno psicologo?"

"Oh e basta. La smettete? è la quinta litigata questa settimana." si mise in mezzo Gianmarco.

I due si fissarono finalmente negli occhi.

E quando quelli azzurri di Alessio incontrarono quelli verdi di lei la collisione fu tale da provocare un fulmine in mezzo al salotto.

E poi ognuno andò per la sua strada.

La Vibeke che Alessio aveva conosciuto in quelle settimane era una ragazza frote, indipendente e leggermente, ma proprio leggermente stronza.

Aveva capito di essere una delle persone che meno sopportava in quella casetta, eppure sembrava che il destino si fosse messo apposta tra di loro e li legava insieme grazie ad una catena invisibile fatta di diamante ma coperta di fango.

Ed era proprio per questo che quello che gli si palesò davanti in quel momento lo sconvolse: Vibeke era seduta per terra, schiacciata contro una parete della sala musica e sembrava che stesse piangendo. 

"Ei, Vib tutto bene?"

Vib...

Quel soprannome gli uscì spontaneo.

Lei alzò appena lo sguardo che sembrava asciutto e impenetrabile come sempre.

"Tutto benissimo come sempre." ringhiò dura

Con un gesto fulmineo la ragazza si alzò in piedi e raccolse i fogli sparsi sulla scrivania.

"Ne vuoi parlare?" continuò Alessio.

Lei si voltò di scatto.

"No!" esclamò a denti stretti prima di scappare via.

...

Ed era proprio grazie a quel filmato che lo ritraeva insieme a lei che Alessio aveva capito.

Quella ragazza non era fragile, era fragilissima.

Si nascondeva dietro una maschera, ma in realtà soffriva come non aveva mai fatto.

Sentiva tutta l'energia che stava mettendo per non piangere durante la puntata.

"Allora abbiamo sentito la canzone che hai scritto per il compito di Lorella, no? Il titolo è "Contorta". Però questa è la seconda canzone che hai presentato alla vocal coach, la prima che fine ha fatto?" domandò Maria.

Vibeke tirò su col naso.

"Un attimo eh..." disse mentre beveva un sorso d'acqua.

"Allora non ero convinta del testo perché..." la ragazza si bloccò.

"Guarda che i vocal coach mi hanno fatto leggere quel testo, sai che è veramente una delle canzoni più belle che io abbia mai sentito. Per questo ti ho fatto scendere: vorrei che tu provassi a cantarla." 

Vibeke la osservò prima di scuotere la testa.

"No, parla di cose troppo personali, ho proprio sbagliato a scriverla." 

Ma Rudy la interruppe.

"No, non hai sbagliato, quella canzone è bellissima e per questo ti chiedo per favore di cantarla."

Vibeke sembrò pensarci un attimo prima di annuire.

Un tecnico portò il piano mentre il pubblico applaudiva.

"Il titolo è "Cherofobia". Base."

Come te la spiego la paura di essere felici
Quando non l'hanno capita nemmeno I miei amici
Mi dicono di stare calma quando serve
Mi portano del latte caldo e delle coperte
Ed è proprio quando stanno a parlare che vorrei gridare
"Grazie a tutti, ora potete andare"
Ma resto qui
A guardare un filmCome te la spiego tutta la pazienza
Che ci metto ma non riesco a vivere senza
Qualcosa che mi opprime
Che mi indichi la fine
Perché ho un cervello che è strafatto di spineEd il mio cuore come un fiore
Crede ancora nel bene
Non sa che i petali
Cadranno tutti insieme
Sarà in quel momento che vorrà scoppiare
Mi griderà di smetterla di amareQuesta è la mia cherofobia
No, non è negatività
Questa è la mia cherofobia
Fa paura la felicità
Questa è la mia cherofobia
Ma tu, restaCome lo spiego quando nessuno ti capisce
Quando niente ti ferisce
L'indifferenza più totale verso la forma astrale del male
Abbiamo stretto un rapporto specialeE provo a raccontarlo in ogni canzone
Ma la gente pensa sempre "parli di altre persone"
Ma come tu così carina
Con la faccia da bambina
Con la voce da piccinaMa la bambina è cresciuta troppo in fretta
Tra i muri di una cameretta in cui ha iniziato a stare stretta
E ogni volta che qualcosa va come dovrebbe andare
Penso di non potercela fareE cerco ogni forma di dolore
Mischiata al sangue col sudore
E sento il respiro che manca
E sento l'ansia che avanza
Fatemi uscire da questa benedetta stanzaQuesta è la mia cherofobia
No, non è negatività
Questa è la mia cherofobia
Fa paura la felicità
Questa è la mia cherofobia
Ma tu, restaDirti che staremo insieme
Dirti che staremo bene
Dirti che è così che andràDirti che staremo insieme
Dirti "io non starò bene"
Sento l'ansia fin da qua


A metà della canzone la ragazza scoppiò a piangere, ma continuò a suonare per poi riprendere. 

Alessio era totalmente incantato.

Non appena la canzone terminò, tutto lo studio piombò in un silenzio tombale.

Fu Maria a dare il via a uno scroscio di applausi.

A seguirlo fu un coro di "sei bravissima" che fece sorridere la ragazza, che continuava a guardare i tasti del pianoforte.

"Rudy che dici?" chiese Maria, facendo tacere il pubblico.

"Che dico Maria...guarda che roba!" disse l'insegnante asciugandosi le lacrime.

Dal microfono si sentì Vibeke ridere.

"Io dico solo una cosa: è un 10, vieni a riprenderti sta maglia va" la ragazza corse a riprendersi la felpa.

Poi tornò al suo posto.

Alessio le mimò un "brava" con le labbra.

Si aspettava di essere insultato o ignorato, invece lei lo squadrò per un attimo prima di tirare fuori un piccolo sorriso e rispondere un con semplice, ma unico "grazie".

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eii,

ecco un nuovo capitolo. Che ne pensate di questa parte più fragile di Vibeke. Mi raccomando fatemi sapere se vi piace. Spero di aggiornare un po' di più in questi giorni, perché poi sarò occupata con gli esami fino al 23 giugno.

A presto, 

scorpionecapricorno<3

Had og kærlighed | Alessio Cavaliere Amici 22Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora