Mauro

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Leggete spazio autrice per favore!:)

Alessio

Era un deficiente!

Continuava a ripeterselo da ormai una settimana.

Non aveva mai trattato una persona in quel modo e men che meno voleva farlo con Vibeke, quella fastidiosa, cattiva, ma bellissima e dolce ragazza che gli stava rubando il cuore a poco a poco.

Questa cosa lo mandava completamente fuori di testa, perché sapeva ormai da tempo quali sentimenti stessero nascendo in lui e come nasconderli, perché sapeva che non sarebbe mai stato ricambiato.

Si sentiva stupido ad aver accettato quel maledetto contratto ormai un paio di mesi prima, pensando che non sarebbe accaduto nulla al suo cuore e invece...

Provava tanta rabbia con sé stesso: si sentiva impotente, stupido, un bambino davanti a quelle emozioni che non avrebbe mai dovuto provare.

Un senso di protezione verso tutto e tutti si era instaurato dentro di lui nel momento esatto in cui aveva capito che Vibeke non gli era più così indifferente, anzi...

La desiderava, la bramava con tutto sé stesso, voleva ricevere la sua approvazione, il suo affetto, i suoi abbracci, i suoi baci...ma più ne riceveva, più si ancorava a lei e ai suoi occhi color pistacchio.

Non voleva allontanarla, voleva solo trovare un modo per tornare ad odiarla ancora un po', per cercare di tornare ad essere un suo pseudo-amico nell'animo, per non provare più niente ogni volta che lei semplicemente lo sfiorava...

E così le aveva addossato tutta la colpa.

Non si era mai sentito così vile, così stronzo, uno dei peggiori.

Certo, da una parte aveva ragione, ma dall'altra la colpa era anche sua: non l'aveva cercata come faceva di solito e non aveva cercato alcun tipo di confronto con lei.

Era stato male in ogni singolo istante di quel periodo, ma non lo aveva dato a vedere, perché comunque aveva un obiettivo da portare avanti, che era la sua unica via di fuga, l'unica cosa che lo aiutava a non pensare.

Andava bene come al solito: quasi sempre primo in ogni gara, eppure nulla aveva senso se non c'era lei che veniva a fargli i complimenti durante la pausa o dopo la puntata, baciandolo e facendogli venire ogni volta la pelle d'oca.

Continuava a guardarla, eccome se la guardava.

Sembrava felice anche senza di lui, o almeno dai suoi occhi sembrava trasparire quello, nonostante si sforzasse di sembrare triste, e questa cosa non faceva altro che ferirlo ancora di più.

Perché d'altronde era sempre stato così: era sempre lui lo stupido che si innamorava ogni due per tre, rimanendo ogni volta fregato.

Innamorato...

Non sapeva nemmeno perché aveva usato quel termine, perché gli sembrava assurdo poter pensare una cosa del genere di una persona che si conosce da così poco tempo e con cui non si sta nemmeno costruendo un rapporto vero.

Ci pensava in continuazione, ma non riusciva a darsi una risposta, non voleva, preferiva restare col beneficio del dubbio piuttosto che accettare la realtà.

E intanto era seduto lì, in quella maledetta sala d'attesa, che aveva visitato più e più volte in quelle settimane.

"Alessio! Che cosa ci fai qui?"

Il ragazzo si voltò sorridendo.

"Ciao Mauro. Guarda non lo so neanche io. Mi hanno fatto chiamare"

"Lo so. Marco ora è occupato, dovrai aspettare ancora per un po'."

Had og kærlighed | Alessio Cavaliere Amici 22Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora