Sensazioni

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Sorrisi.

Qualcosa che Alessio non aveva mai visto in Vibeke.

Qualcosa che in quel momento lei gli stava riservando solo perché dovevano recitare.

Qualcosa che lui avrebbe voluto fosse spontaneo, perché non c'era niente di più bello della sua risata.

In quella settimana avevano dovuto fare veramente di tutto.

Dall'inscenare un tradimento, all'inizio di un'amicizia che pian piano si stava intensificando.

Eppure lei lo odiava.

E lui lo sapeva benissimo.

Perché sentiva il suo corpo irrigidirsi ogni volta che l'abbracciava.

Perché vedeva i fulmini nei suoi occhi ogni volta che lui le parlava.

Però Alessio se ne fregava altamente.

Si divertiva quasi a vederla recitare, facendo la parte dell'amica.

Sapeva che se fosse stato per lei avrebbero potuto continuare a litigare, ma entrambi erano attirati da qualcosa di molto importante: i soldi.

Soldi che avrebbero ricevuto a breve.

E intanto Alessio continuava a guardare gli edit su di loro, con le canzoni super romantiche e si autocompiaceva di quanto fosse bravo a recitare.

Ogni volta che si guardava in quelle foto si diceva:

"Cavolo, sembra quasi che io sia veramente innamorato"

Ma sapeva che non era così.

Perché non si sarebbe mai innamorato di una come lei.

Perché insomma Vibeke era così...Vibeke.

Stronza.

Superficiale.

Cattiva.

Senza cuore.

Senza rispetto.

Senza nulla che la rendesse la sua ragazza ideale.

A lui serviva qualcuno di dolce.

Comprensivo.

Simpatico.

Timido.

A volte impacciato.

Qualcuno che lo capisse veramente.

E che non lo avrebbe mai fatto soffrire.

Era certo che se si fosse legato a Vibeke sarebbe rimasto ustionato.

Per questo cercava di non staccare gli occhi dal copione.

Perché sapeva che quelle come lei non facevano per lui.

Eppure ogni volta che la vedeva andava totalmente in tilt.

E le parlava nonostante non ce ne fosse bisogno

La vide tornare a casa dopo le lezioni del pomeriggio e le sorrise.

"Ehi bimba!"

Era stato lui a darle quel soprannome e ogni volta che la chiamava in quel modo lei si arrabbiava, ma a Marco sembrava piacere per cui doveva accontentarsi.

"Quante volte ti ho detto di non chiamarmi "bimba"?" borbottò lei corrucciata.

"E quante volte ti ho ripetuto che non me ne frega niente?" le rispose lui facendole la linguaccia.

Vibeke si tolse il giubbotto e gli passò accanto, mentre Alessio restava seduto sul divano.

"Vieni qui!" le disse.

Had og kærlighed | Alessio Cavaliere Amici 22Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora