Calling Poison 3.0

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* Eleonore's POV*

Il volo per Riviére d'Azul è stato un viaggio silenzioso. Né io né Eiden abbiamo scambiato molte parole. Gli ultimi eventi, penso, che ci siano scivolati troppo di mano. Abbiamo superato quel limite trasparente - di nuovo-  e sappiamo entrami che non dovrà ripetersi.Mai.Piú.

Ripasso mentalmente il fatto che tutto questo finirà, e che presto, io continuerò per il mio cammino e Eiden finalmente non ci sarà piú a infestarmi la mente.
" E poi cosa farò?" Zittì la mia vocina interiore e mi rimisi a leggere, un nuovo romanzo per il lavoro. Non che abbia tutta questa voglia di lavorare eh, ma mi aiuta a distrarmi dall'ombra accanto a me.
La pelle brucia sotto lo sguardo attento di Eiden. Sembra voglia divorarmi, ma non so in quale senso. Il suo sguardo addosso mi provoca una fitta nel basso ventre, mettendo in allerta il mio corpo e ricoprendo le mie guance di un caldo cremisi.

Mi sembra di stare per impazzire, e fui tentata, purtroppo, di dirigere i miei occhi su di lui. La sua mascella affilata , con la barba ispida e quei due pozzi neri al posto degli occhi. Eiden è lì, apparentemente assorto nei suoi pensieri, ma lui osserva e riflette dio solo sa cosa.
Finalmente la giada e l'ossidiana si scontrano, scintillò un qualcosa nei nostri sguardi che non so spiegare, ma rimanemmo in silenzio. Un silenzio che voleva dire tutto e niente, carico di tensione.

La hostess ripassa per l'ennesima volta ed io non riesco a fare a meno del loro champagne. Eiden abbozza un ghigno mentre mi vede riprendere il terzo calice e finirlo d'un fiato per poi domandarne un'altra coppa.

— Cosa é che ti diverte tanto, di grazia? _sibilo, irritata dalla sua evidente espressione divertita.

Lui sorride ancora di più, un sorriso sexy che sembra non richiedere alcuno sforzo. — Sembri nervosa, piccoletta. Non starai esagerando con lo champagne?_ Il tono della sua voce è basso, quasi provocatorio.

— E allora? Forse ho bisogno di rilassarmi. — Cerco di sembrare sicura di me, ma so che lui può vedere oltre la mia facciata di vetro.

Eiden si avvicina leggermente, abbassando la voce in un sussurro che riesco a sentire solo io. Sento il sangue affluire alle mie guance, e anche un po' troppo nel basso ventre. Un riflesso di stringere le gambe mi é necessario.

— Se vuoi posso aiutarti io a rilassarti, conosco un metodo infallibile... — I suoi occhi diventano fuoco in un istante, e io mi sciolgo in essi. Diamine, come riesce a farmi sentire così vulnerabile con poche e semplici parole?

"Fa parte del suo gioco, Elli, svegliati," mi dice la mia coscienza, e per una volta decido di ascoltarla.

— Sembra divertente, ma con me non attacca baby. Prova a chiederlo alla hostess, forse sarai più fortunato. — Di nuovo, quel sorriso sexy compare e una farfalla svolazza libera nel mio ventre mentre io mi sciolgo per lui, maledetto.

— Ecco la vostra coppa di champagne, signorina. _dichiara la hostess, porgendomi il bicchiere ma con gli occhi incollati su Eiden.

— La prendo io, mia cara._ mi ruba il bicchiere dalla mano e le nostre mani si sfiorano. -Purtroppo la mia piccola cuginetta si scorda di star bevendo dell'alcool, e non sa proprio quando fermarsi. _ La pelle appena sfiorata, brucia ancora sotto il suo tocco. Ma lui incrocia il suo sguardo con quello della biondina dalle gambe lunghe, che ridacchia appoggiando con nonchalance la mano sul suo braccio. Eiden le fa l'occhiolino.

Oddio stanno veramente flirtando davanti a me?!

E poi, sua che? Ma davvero? Che scusa del cazzo! Lo guardo con un'espressione che tradisce tutto il mio disgusto, mentre lui è palesemente divertito. Si concentra di nuovo sulla hostess, che guarda caso ha trovato la giusta posizione per mettergli le tette sbilenche proprio davanti ai suoi occhi. Patetici.tutti.e.due.

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